LA MIA PATRIA E' IL MONDO INTERO
IL VOLANTINO CHE INVITA LE DONNE A PARTECIPARE ALLA MANIFESTAZIONE DEL 19 GENNAIO A ROMA CONTRO IL DISEGNO DI LEGGE RAZZISTA BOSSI-FINI


febbraio 2002, dal coordinamento milanese della Marcia


LA MIA PATRIA E' IL MONDO INTERO

CONTRO IL DISEGNO DI LEGGE RAZZISTA PER IL DIRITTO DI CITTADINANZA

 

Invitiamo tutte le donne, immigrate e native, a partecipare alla manifestazione del 19 gennaio a Roma per non permettere il peggioramento delle condizioni di vita, per assicurare dignità e diritti.

Abbiamo, insieme agli uomini, molte ragioni per opporci al disegno di legge Bossi-Fini che consente più facilità nelle espulsioni, più difficoltà di ingresso, più difficoltà per l'ottenimento del permesso di soggiorno, maggiore precarietà nella vita e nel lavoro.

Ma ci unisce anche la consapevolezza che il lavoro di cura, invece di essere considerato ricchezza dell'intera società e equamente diviso tra i 2 sessi, è scaricato sulle spalle di altre donne, immigrate e con minori diritti delle native. E sappiamo che tale occupazione è spesso molto precaria e soggetta a ricatti e a poche garanzie. Ci unisce la coscienza che occorre avere tutte, immigrate e native, un'esistenza dignitosa per sentirci libere.

Non sono libere quelle donne che hanno difficoltà al ricongiungimento familiare con i propri figli (situazione che si aggraverà con questo disegno di legge), che non possono accedere a un alloggio, che sono detenute nei centri di detenzione solo perché trovate per strada senza permesso di soggiorno e senza possibilità di regolarizzazione.
Non sono libere quelle donne che arrivano in Italia per sfuggire a un matrimonio forzato o a violenze e mutilazioni sessuali e non vengono riconosciute rifugiate o richiedenti asilo, come se la loro condizione fosse meno grave di chi scappa per ragioni politiche o da un regime dittatoriale.
Non sono cittadine a pieno titolo le persone che vivono, lavorano, studiano, mettono al mondo figli in Italia ma non possono esprimere le proprie opinioni, non possono dire attraverso il voto da quale governo, nazionale e locale, vogliono essere rappresentate, come se si trattasse di cittadini di seconda classe e fuori dal consesso civile. Persone da usare come manodopera ma non alla pari degli altri.

Ma in questa difficile situazione le donne, immigrate e native, possono trovare la strada per opporsi al vento razzista, xenofobo e misogino che spira nel nostro Paese e rivendicare il diritto a una cittadinanza piena. Se vogliono, le donne hanno sufficiente determinazione e chiarezza di idee per farlo.

Saremo a Roma dietro lo striscione della Marcia mondiale delle donne, quella Marcia che già un anno fa sviluppò mobilitazioni a difesa dei diritti negati delle donne e per affermare la nostra soggettività.
Continueremo ad essere presenti in tutte le situazioni dove si calpesta la nostra dignità.

MARCIA MONDIALE DELLE DONNE CONTRO LA GUERRA, LE VIOLENZE, LA POVERTA'

Per contatti: marciamondiale@ora-donne.org lunami@tiscalinet.it
Partenza ore 7 del 19 gennaio dalla stazione Garibaldi ­ treno speciale del Social Forum