MARCIA MONDIALE A
WASHINGTON
NOTE
DI CRONACA SULL'INCONTRO DEL 14 OTTOBRE E SULLA MANIFESTAZIONE
DEL 15
ottobre 2000, dal
coordinamento internazionale
Il 14 ottobre al Plaza Washington Hotel
"Perché crediamo nella necessità di trasformare il mondo, siamo in questo momento circa 6000 gruppi in 159 paesi e territori", ha detto Diane Matte nella conferenza di apertura della Mrcia nel dare il benvenuto alle delegate politiche. Françoise Sipa Caillard viene dalla Nuova Caledonia: "Lì le donne hanno deciso di marciare sotto la bandiera solidale delle donne del Pacifico". Slogan che traduce la volontà delle donne del paese di stringere le fila al di là delle differenze per non lasciare nessuna ai margini della società. Secondo la tradizione Kanak (popolazione di origine autoctona della Nuova Caledonia) quando si arriva a una casa di famiglia la persona che vuole parlare deve chiederlo con un gesto di umiltà. La padrona di casa offre iguana o un pezzo di tessuto che si chiama il Manou. Simbolizza lo scambio. In ogni comunità i principali rappresentanti delle differenti associazioni e movimenti di donne impegnate nella Marcia Mondiale, hanno consegnato simbolicamente a lle autorità un pezzo di Manou. Lo stesso in tutte le comunità. Insieme alle loro rivendicazioni. Le donne della Nuova caledonia hanno marciato il giorno 8 ottobre a Noumea, nella piazza Moselle. Malgrado gli ostacoli, sono determinate a far sentire pubblicamente la parola delle donne solidali del Pacifico.
Molte delegate non sono arrivate, per varie ragioni:
1. le delegate europee si trovano ancora a Bruxelles dove lo stesso giorno 14 ha luogo la grande manifestazione regionale
2. per mancanza di mezzi economici, molte delegate sono assenti;
3. altre non possono entrare negli Stati Uniti perché è stato loro negato il visto;
4. la delegazione delle donne palestinesi non può venire a causa del conflitto armato.
Le delegate presenti si riuniscono in gruppi per preparare gli incontri politici internazionali con la Banca Mondiale, il FMI e l'ONU. Ci sono momenti di tensione, di serietà e di allegria, perché si stanno prendendo le ultime decisioni.La Manifestazione del 15 ottobre
Dieci e trenta della mattina, il coordinamento della marcia sta dando delle comunicazioni operative però l'agitazione è tanta che si sente poco nel fondo della hall del Washington Plaza. C'è allegria ed energia. Si vedono colori vivi, vestiti africani, indigeni, asiatici, latinoamericani, arabi che sono una meraviglia!!!
Andando al luogo della riunione, già si sentono donne che cantano e ballano. Questa allegria si trasmette rapidamente alla gente per le strade
Nella piazza canti e discorsi di uomini e donne che appoggiano la causa delle donne, accolgono le donne degli Stati Uniti e le donne del mondo. Si potevano sentire slogan come: "Abusare di una donna è abusare della terra", "Andando a casa, fate un passo avanti!", "La questione dell'uguaglianza non è solo una questione di diritti della donna ma una questione di diritti umani", "Ora basta!".
Sotto un sole cocente, le donne hanno marciato per le strade. Hanno sostato di fronte agli uffici della Banca Mondiale, dove hanno potuto scaricare tutta la propria collera. Gridavano: " enough is enough! Basta ya! Assez c'est assez!!", accompagnandosi con i tamburi e il rumore di utensili, piatti e fischi. L'unico piccolo incidente si è verificato verso la fine, quando un gruppo di persone contrarie ai principi della Marcia Mondiale delle Donne ha cominciato a gridare insulti e frasi come "Le donne in cucina!" Ma rapidamente questo gruppo è stato circondato e ha smesso di disturbare.
Di ritorno alla piazza, le donne hanno assistito alla presentazione di una serie di discorsi delle delegate internazionali e di rappresentanti del coordinamento nazionale degli Stati Uniti. Infine ancora balli, canti, colori e allegria.