TRA MOVIMENTO GLOBALE
ED INIZIATIVE AUTONOME.
RESOCONTO
DELL'ASSEMBLEA DEL COORDINAMENTO NAZIONALE DELLA MARCIA DEL 20
GENNAIO A ROMA
febbraio 2002,
di Lidia Cirillo
Si è tenuto a Roma il 20 gennaio 2002 il coordinamento nazionale della Marcia, in una sede diversa da quella decisa e comunicata nei giorni precedenti, cioè in un gelido locale del villaggio globale.
Malgrado le peripezie organizzative, il freddo e il ritardo alla fine miracolosamente ci siamo ritrovate in una riunione sufficientemente rappresentativa di città e di associazioni.
Nadia De Mond ha introdotto con alcune informazioni sulle vicende internazionali della Marcia. La Marcia ha detto Nadia continua a vivere come rete di collegamento di numerosissimi gruppi femministi, che hanno in comune una certa analisi del contesto internazionale e valori e principi per una trasformazione del mondo. Allo stato attuale i compiti principali che la Marcia si attribuisce sono la presenza autonoma del femminismo nel movimento antiglobalizzazione, la pressione sulle conferenze ONU (vedi quella in preparazione in Messico), il mantenimento di una rete di emergenza per le situazioni più gravi, come quella delle donne in Afghanistan su cui si era lavorato anche prima dell'11 settembre. Nell'ultimo incontro del Quebec l'unità di intenti si è rafforzata con la netta presa di posizione contro la guerra, con l'analisi più puntuale del Fondo Monetario e della Banca Mondiale individuate chiaramente come controparti, con posizioni più esplicite sull'aborto e l'apertura di una discussione sul tema del lesbismo su cui oggi le donne dell'Africa e del Medio Oriente legate alla Marcia appaiono più aperte. In Quebec si è anche discussa l'esigenza di andare oltre le analisi di genere sulla globalizzazione, elaborando elementi di un'altra economia. La piccola segreteria che ancora lavora in Quebec sta preparando a) un bilancio dettagliato della Marcia con cifre, foto, elenchi di risultati concreti ottenuti, esempi di azione e attività di educazione popolare particolarmente riuscite; b) un nuovo numero del bollettino "Passo a passo". Due gruppi di lavoro preparano intanto la Conferenza dell'ONU di Monterrey e il Forum sociale di Porto Alegre 2.
A Porto Alegre la Marcia è presente nel comitato internazionale che gestisce l'incontro e in due dei quattro forum in cui si svolgono i grandi dibattiti. Questi forum vengono introdotti da una rete che interloquisce con altre. La Marcia è rete "motrice" nel forum sulla violenza e interlocutrice nel forum sul lavoro introdotto dal Cosatu. Terrà inoltre un seminario di autopresentazione, a cui è prevista la partecipazione di 1000-2000 persone. Le difficoltà della rete internazionale sono molto simili a quelle che abbiamo conosciuto in Italia e che peraltro caratterizzano Social Forum e movimento dei movimenti. Non è facile trovare momenti di azione comune che vadano oltre le manifestazioni e gli incontri, così come non è facile trovare forme di democrazia sostanziale per strutture organizzative così composite e diverse. Una nuova campagna mondiale unificante potrebbe aver luogo (forse) in occasione della quinta conferenza dell'ONU sulle donne. La discussione si è concentrata su alcuni temi. E' stato rilevato prima di tutto che per la prima volta nei suoi due anni di esistenza la Marcia non ha raggiunto gli obiettivi che si era posta nella riunione nazionale di fine settembre, cioè il meeting femminista per Porto Alegre che avrebbe dovuto aver luogo a Roma il 20 gennaio e il testo per il forum sul lavoro in cui la Marcia è interlocutrice.
Per il meeting è stato decisivo il venir meno del contributo delle Donne in nero di Roma, che hanno però spiegato di essere ancora interessate alla Marcia, ma di aver scelto dopo la manifestazione del 10 novembre di concentrare la propria attenzione e le proprie forze sulla vicenda palestinese. Quanto al testo si sono combinate le difficoltà organizzative e la distanza degli angoli di visuale. Un documento davvero condiviso potrebbe essere elaborato per la riunione italiana del coordinamento europeo, cioè per il mese di giugno. Si è concordato poi sul rischio che, in mancanza di iniziative autonome e di testi della Marcia, la presenza nei Social Forum appaia subalterna e poco efficace. Il problema di fondo è la frammentarietà strutturale di una rete di associazioni e singole: su ciascun obiettivo si creano ogni volta alleanze diverse e di diverso peso complessivo e resta debole il nucleo stabile che cura con continuità le vicende della Marcia. Alcune hanno proposto di rifondarla su un "patto di lavoro" tra le diverse associazioni. Giovanna Romualdi del Paese delle donne ha messo in guardia da tentativi di omogeneizzare artificialmente storie diverse e si è pronunciata a favore della pratica degli obiettivi su cui di volta in volta si trova l'accordo. Le donne che hanno proposto il "patto di lavoro" hanno precisato che il patto non dovrebbe riguardare i contenuti, anche perché già esiste una piattaforma nazionale, ma le modalità di funzionamento e i percorsi. Si tratta insomma di sistematizzare insieme pratiche empiriche, che altrimenti possono produrre confusione e disordine, come sempre accade quando non si sa bene quel che si sta facendo. Tra i problemi non risolti della Marcia la discussione ha riproposto quello della possibilità di praticare obiettivi comuni. Alcune ritengono che, avendo ciascun gruppo o città le proprie pratiche e "specializzazioni", non bisognerebbe sovrapporre obiettivi poco sentiti a cui molte nei fatti si sottrarrebbero. In questo caso la Marcia è concepita come luogo di incontro che garantisce in alcune occasioni la visibilità del movimento delle donne (manifestazioni, meeting, presenze collettive nella città per la ricorrenza dell'8 marzo ecc.) o il dialogo tra le diverse associazioni (seminari, convegni ecc.). Da altre parti (per esempio a Milano) vengono continue sollecitazioni perché la Marcia si dia di volta in volta un obiettivo e lo pratichi con il metodo della campagna e della "educazione popolare".
La questione non è di scegliere la migliore tra le due pratiche in astratto, ma di vedere se sono conciliabili e come sono conciliabili pratiche diverse tutte legittime; di studiare modi nuovi di assumere la diversità senza che diventi inefficacia e inconcludenza. Nella Ginatempo del forum delle donne del PRC ha proposto, infine, che la Marcia si faccia promotrice di un'iniziativa nazionale e internazionale contro la guerra e per diritto alla pace. Secondo Nella bisognerebbe agire contemporaneamente contro la guerra esterna e la guerra interna, cioè contro il razzismo e per i diritti di immigrate e immigrati.
Questa impostazione viene in genere condivisa; nelle singole città infatti l'iniziativa e la discussione si sono concentrate su questi temi. Le decisioni prese non risolvono evidentemente problemi e difficoltà e proseguono la pratica della sperimentazione, ma forse contengono qualche elemento in più di consapevolezza. Proseguendo con la pratica per cui ogni incontro nazionale si dà dei compiti e un gruppo di lavoro che ne cura la realizzazione, si sono in primo luogo definiti i compiti.
Il gruppo di lavoro proverà a realizzare il "patto", cioè un testo comune in cui associazioni e singole rinnovano il loro impegno per la Marcia e ne definiscono i modi. Lidia Cirillo è stata incaricata di preparare una prima bozza di testo, ma ha avvisato che non si tratta di un'operazione letteraria. Discussione e contatti potrebbero richiedere mesi di lavoro.
Dopo Porto Alegre 2 e in vista dell'8 marzo nelle città in cui esistono coordinamenti della Marcia avranno luogo iniziative che riferiranno sull'incontro e discuteranno la possibilità di realizzare indicazioni e obiettivi emersi. Il gruppo di lavoro è incaricato di sollecitare e di calendarizzare tali iniziative, facendo circolare notizie e informazioni.
Dovrà inoltre curare la preparazione del coordinamento europeo che si terrà a giugno in una città italiana (forse Roma o Firenze): in quell'occasione bisognerebbe organizzare una serata pubblica o un'intera giornata seminariale con la partecipazione di donne dei paesi presenti in quei giorni in Italia. Si potrebbe fare è stato proposto un'iniziativa su globalizzazione/lavoro/immigrazione in collaborazione con donne dei sindacati, ma tutto dipenderà da ciò che si deciderà dopo Porto Alegre. A luglio la Marcia sarà presente al meeting antirazzista toscano: se ne occuperanno le donne di Nos Otras, ma tutte dovremmo essere impegnate a dare il massimo contributo possibile.
Il gruppo di lavoro sulle cui spalle gravano i compiti di cui si è detto si è poi formato secondo la solita prassi: ne fa parte chi vuole ed è disposta a darsi da fare. Si sono impegnate a realizzare i compiti decisi Nadia De Mond, Francesca Pesce, Maria Carla Baroni, Nella Ginatempo, Laila Amhed, Valeria Savoca, Patricia Tough, Lidia Cirillo. Le donne che facevano parte del precedente gruppo di lavoro e non sono state presenti alla riunione del 20 gennaio sono pregate di far sapere al più presto se desiderano riconfermare la loro presenza.
Coordina il gruppo di lavoro Patricia Tough. Richieste di informazioni, osservazioni, adesioni al gruppo di lavoro, calendari delle iniziative vanno quindi rivolte a lei.
patriciat@libero.it