MARCIA MONDIALE:
NOTIZIE DAL MONDO
LA
RAPPRESENTANTE DELLA MARCIA MONDIALE ALL'ONU: SAREMO UN'INFINITA'
DI DONNE, TORNIAMO QUI A CHIEDERVI CONTO DELLE VOSTRE AZIONI
luglio 2000
Riportiamo il discorso pronunciato da Françoise David, presidente della Federazione delle Donne del Quebec e portavoce della Marcia Mondiale delle Donne nell'anno 2000, a nome degli organismi non governativi (ONG) della regione Europa/America del Nord, il giorno venerdì 9 giugno del 2000, di fronte alla sessione plenaria di chiusura della sessione straordinaria dell'Organizzazione delle Nazioni Unite incaricata di valutare il Programma di azione approvato durante la IV Conferenza mondiale sulle donne celebrata a Pechino nel 1995.
Parlo a nome delle donne dell'America del Nord, dell'Europa dell'Est e dell'Ovest, in nome della diversità delle donne che abitano la nostra regione: donne giovani e anziane, di tutte le religioni, origini etniche e classi sociali, donne bianche e di colore, indigene, eterosessuali e lesbiche, migranti, non qualificate. Una diversità che ci inorgoglisce, ma che sappiamo a volte essere fonte di discriminazione e disuguaglianza tra le donne. Pertanto abbiamo deciso di combatterle insieme.
Al termine di queste giornate di negoziati difficili e spesso frustranti, esigiamo dai nostri governi, e da tutti i governi del pianeta, che si impegnino in modo indefettibile ad adottare misure concrete perchè si realizzi l'uguaglianza di tutte le donne.
Reclamiamo la parità così come strumenti istituzionali che garantiscano il diritto delle donne all'uguaglianza, risorse economiche incorporate agli stanziamenti delle finanziarie dei governi, delle agenzie specializzate dell'ONU e delle istanze regionali destinate ai gruppi che operano nella difesa dei diritti delle donne e che operano a favore delle donne in difficoltà.
Denunciamo la povertà crescente delle donne di tutta la nostra regione e particolarmente delle donne dell'Europa dll'Est dove le economie di transizione e la liberalizzazione hanno significato una caduta brutale delle condizioni di vita della popolazione. Esigiamo, pertanto, posti di lavoro per tutte, una rete di previdenza e servizi sociali, salari che permettano di vivere degnamente, l'appoggio dello Stato alle iniziative impresariali delle donne, una legislazione che tuteli le lavoratrici, un maggior accesso delle donne alla sindacalizzazione e il riconoscimento del lavoro non retribuito delle donne.
Nel contesto della modializzazione dove la stessa vita diventa oggetto e merce, le multinazionali si arricchiscono senza scrupoli con la povertà delle donne. In Europa dell'Est, ad esempio, migliaia di donne si vedono trascinate in reti illecite che promettono loro falsi impieghi nell'Ovest, e finiscono essendo sfruttate, umiliate e sequestrate senza alcuna risorsa. Esigiamo che gli Stati stabiliscano misure efficaci perchè cessi il traffico di donne e bambine.
Risuona con forza il rombo delle armi nella nostra regione, nuovamente nell'Est. Migliaia di donne con i loro figli si trovano per strada. Hanno vissuto settimane intere di terrore, temendo stupri, violenze e assassinii. Noi, donne della regione dell'Europa e America del Nord, diciamo: mai più guerra, mai più bombe. Diciamo no ai commercianti di armi che si arrichiscono a spese dei popoli che le guerre lasciano affamati e afflitti.
Ricordiamo anche ai nostri Stati che le donne godono del diritto inalienabile di disporre della propria vita, del proprio corpo e della propria salute sessuale e riproduttiva. Esigiamo che si riconosca loro tale diritto.
Chiediamo misure concrete e azioni governative articolate con gli organismi non governativi, per eliminare ogni forma di violenza contro le donne. Bisogna opporsi una volta per tutte a tutti quelli che colpiscono, perseguitano, violentano e uccidono donne per la sola ragione che sono donne, e che si arrogano il diritto di decidere per loro, di possederle come se fossero semplici oggetti.
La Sessione Straordinaria delle Nazioni Unite sulle Donne sta terminando e adesso che abbiamo potuto constatare fino a che punto è difficile fare progredire la lotta delle donne per l'uguaglianza e la libertà, vogliamo dichiararvi che non ci fermeremo.
Sono necessari ben più che discorsi e auspici ben intenzionati; esigiamo azioni concrete, indicatori per misurare i progressi e le mete. Chiediamo un'altra convocazione, nel 2005, per una quinta conferenza sulle donne e in quella sede chiederemo conto a tutte le autorità che hanno potere decisionale nel pianeta.
Siamo decise a lottare, a impegnarci infaticabilmente perchè si riconoscano i diritti di tutte le donne, in ogni parte del mondo. Nel prossimo autunno saremo un'infinità a marciare nelle città e nei villaggi per reclamare l'eliminazione della povertà e della violenza contro le donne. La Marcia Mondiale delle donne nell'anno 2000 terminerà qui stesso presso le Nazioni Unite il 17 ottobre prossimo, vi diamo appuntamento per costruire un mondo basato sull'uguaglianza tra i sessi, la giustizia sociale e la redistribuzione della ricchezza.