LE DONNE SULLA SCENA
MONDIALE
LA
DIMENSIONE INTERNAZIONALISTA DELLA MARCIA DELLE DONNE 2000
marzo 2000, a cura di Iemanjà
La lotta delle donne contro l'oppressione specifica che le esclude dal potere di decidere per sé e per il destino collettivo, assume in questo anno più che mai il carattere di una lotta internazionalista. Si moltiplicano gli sforzi di ripartire da un impegno capillare di massa a livello locale, all'interno di campagne mondiali che hanno come controparti i grandi luoghi del potere politico ed economico internazionale: l'ONU, la finanza internazionale, le istituzioni d'Europa, i Governi degli Stati. Si torna a parlare di questioni vitali, con un occhio attento alle situazioni più svantaggiate e l'impegno di comunicare con tutte le donne attraverso linguaggi accessibili.
Riportiamo alcune informazioni tratte dal bollettino dell'organizzazione internazionale della Marcia della donne, e altre iniziative relative agli stessi temi.
Dal Bollettino Informativo del coordinamento internazionale della Marcia delle Donne contro la Violenza e la Povertà.
Più firme, che impegni
E' iniziata in Italia e nel mondo la raccolta di firme in appoggio delle rivendicazioni della Marcia Mondiale delle Donne. Le firme sono il simbolo dell'impegno individuale e collettivo di mettere fine alla povertà e alla violenza contro le donne. Cartoline postali, petizioni, registri di firme, striscioni di tela, oggetti simbolici: variano le forme e i colori per uno stesso contenuto.
I singoli coordinamenti nazionali avranno cura di raccogliere le cartoline, destinate all'ONU, al Consiglio d'Europa e al Presidente del Consiglio del proprio governo nazionale, in modo che la loro consegna avvenga attraverso un evento pubblico a cui dare la massima rilevanza.
La consegna all'ONU avverrà a New York il 17 ottobre del 2000 a conclusione della Marcia. Si conta di raccogliere almeno 10 milioni di firme.
La marcia europea avrà il suo culmine a Bruxelles il 14 ottobre, con un corteo che sarà alimentato dalle donne provenienti da tutto il continente.
Le donne del Messico stanno invece organizzando una carovana che raccoglierà al suo passaggio donne latinoamericane e statunitensi per raggiungere il 17 ottobre New York. Per chi non potrà partire, si stanno organizzando iniziative locali della durata di un'ora il 17 ottobre.
Per tutta il corso dell'anno vengono promosse nei diversi Paesi attività di educazione popolare.
Segnaliamo qui alcuni esempi.
Le Australiane organizzano un festival di canzoni e danze di donne. Le donne del Benin organizzano mostre-mercato di prodotti locali e invitano la popolazione a piantare alberi. In Burkina Faso, 30 equipes provinciali realizzeranno iniziative di informazione sul contenuto delle rivendicazioni della Marcia. Le donne del Camerun prevedono di mobilitarsi in occasione del Giorno Panafricano della Donna per mezzo di manifestazioni decentrate su tutto il territorio nazionale. In Canada, le donne organizzano un tribunale popolare sulla povertà delle donne. A Dhaka, in Bangladesh, le donne formeranno una catena umana per protestare contro la violenza. Le donne del Mali lanciano un'ampia campagna di informazione e coscientizzazione, che comprende manifestazioni, marce, teatro popolare, canti e poesie. Le Nigeriane producono e diffondono canzoni di propaganda in cinque lingue nazionali. Le donne delle Filippine suoneranno il tamburo durante un giorno intero per protestare contro la povertà. Organizzeranno anche una campagna nazionale contro la violenza verso le donne, animata da teatro popolare e relazioni sulla vita delle donne. In El Salvador e in Guinea, la radio diffonde messaggi di gruppi di donne riguardo la Marcia Mondiale. In Quebec, si inviterà la popolazione a partecipare a laboratori di creatività, teatro popolare, mostre d'arte e giochi a tema in preparazione della grande concentrazione del 14 ottobre. In Svizzera una squadra di sciatrici parteciperà ad una competizione di alto livello (la Patrouille des Glaciers) vestendo i colori della Marcia. La commissione di coordinamento internazionale sta diffondendo un tema musicale che accompagni la marcia e in molti Stati le donne vi stanno aggiungendo strofe e nuovi componimenti, che dovranno pervenire entro il 3 maggio 2000 al coordinamento del Quebec in modo da poter essere utilizzate anche durante la manifestazione del 17 ottobre a New York.
Infine il giorno 15 ottobre, durante la permanenza a Washington, la delegazione internazionale della Marcia ha chiesto di incontrare i presidenti del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale. Da parte sua, Kofi Annan, Segretario Generale delle Nazioni Unite, si è già impegnato pubblicamente a ricevere le donne della Marcia Mondiale il 17 ottobre.
Da Amnesty International donne degli Stati Uniti:
"Quest'anno i diritti umani delle donne hanno fatto notizia ancora una volta a causa della lotta delle donne per conquistare l'uguaglianza. Il Parlamento del Kuwait ha di nuovo votato contro il diritto di voto alle donne. In Arabia Saudita, le donne non possono guidare. In Afghanistan, le donne non possono apparire in pubblico senza un maschio della famiglia, e in Zimbawe esse possono venire spogliate della loro casa di famiglia a causa delle leggi discriminatorie sull'eredità. E, ovunque, le donne sono vittime della violenza domestica. Le donne stanno usando uno strumento potente di lotta contro questa discriminazione. E' la Convenzione delle Nazioni Unite sull'Eliminazione di Tutte le Forme di Discriminazione Contro le Donne (CEDAW) Noi vogliamo aiutare le donne ovunque nella loro lotta per ottenere che gli Stati Uniti ratifichino il CEDAW e lo rendano un punto di riferimento più efficace contro le discriminazioni."
I gruppi di donne degli Stati Uniti vengono quindi invitati a inviare messaggi ai senatori, sottoscrivere petizioni, organizzare incontri e ogni forma di pressione per ottenere che il Senato degli Stati Uniti ratifichi il testo dell'ONU entro marzo.
Dall'Australia:
"Dal 5 giugno 2000 al 9 giugno 2000 avrà luogo il Beijing+5, una Sessione Speciale dell'Assemblea Generale dell'ONU intitolata "Donne 2000: Uguaglianza di Genere, Sviluppo e Pace per il ventunesimo secolo".
L'anno 2000 segna il quinto anniversario della Conferenza mondiale dell'ONU sulle donne. La Conferenza, tenutasi a Beijing (Pechino), in Cina, è stata la più grande del'ONU, vi hanno partecipato 189 governi e 2600 Organizzazioni Non Governative (ONG). Più di 30.000 donne e uomini hanno assistito al forum parallelo delle ONG. I delegati di 189 Paesi hanno sottoscritto la piattaforma di azione, che chiama i governi a realizzare azioni in 12 aree critiche.
L'Assemblea Generale, con la risoluzione 52/231, ha deciso di convocare, dal 5 al 9 giugno 2000, una Sessione Speciale per monitorare i progressi ottenuti rispetto alle risoluzioni di Nairobi e di Beijing, cinque anni dopo l'adozione di queste ultime. I gruppi e le organizzazioni di donne sono chiamate a contribuire nel processo preparatorio a livello nazionale, regionale e internazionale."
"Domenica 27 febbraio del 2000 i Comitati delle ONG sulla Condizione della Donna, a New York, hanno convocato un giorno di consultazioni per pianificare le basi del contributo delle ONG alla Sessione di revisione del Beijing+5."