RESOCONTO DEL SEMINARIO
DEL COORDINAMENTO MILANESE DELLA MARCIA MONDIALE DELLE DONNE TENUTOSI
A MILANO IL 28 OTTOBRE
novembre 2001, di Lidia Cirillo
Il giorno 28 ottobre si è tenuto nella sede dell'Arci Metromondo il seminario del coordinamento milanese della Marcia mondiale delle donne. Hanno partecipato complessivamente una settantina di donne, con un certo turn over tra mattina e pomeriggio. Erano presenti anche compagne di Lodi, Como, Lecco, Pavia e Torino.
I lavori sono cominciati (come previsto) con 3 brevi introduzioni per continuare poi in 3 gruppi tematici: donne e violenza militarismo guerra; il parametro di genere nell'analisi economica; femminismo e politica. Dopo pranzo i 3 gruppi hanno riferito in assemblea e Nadia DeMond ha informato sulla riunione del coordinamento mondiale della Marcia che ha avuto luogo nel Quebec ai primi di ottobre.
Brevemente, i problemi emersi e le decisioni prese:- Come sempre la discussione ha registrato esigenze non facilmente conciliabili. Da una parte il coordinamento è una rete che mette insieme associazioni e gruppi diversi, ciascuno dei quali dispone già dei propri luoghi di confronto ed è interessato soprattutto agli aspetti operativi. Dall'altro non solo la presenza di numerose singole, ma anche le stesse differenze di codici e di angoli di visuale esigono che il confronto comunque ci sia per verificare l'ampiezza delle convergenze e le possibilità concrete di agire insieme. Inoltre lo scarso tempo a disposizione di tutte (o di quasi tutte), anche per la molteplicità delle appartenenze, costringe a limitare il numero delle riunioni e quindi ad affrontare la quadratura del cerchio di conciliare in tempi stretti esigenze di discussione e di operatività. Il coordinamento viene quindi vissuto da alcune come un luogo in cui non si discute abbastanza, da altre come un luogo in cui si parla troppo e non si opera a sufficienza.
Nel gruppo tematico sulla guerra è stato osservato che non esistono soluzioni miracolose, che il lavoro a cui abbiamo dato vita è in una certa misura inedito e le soluzioni empiriche sono inevitabili. Peraltro nei 2 anni di vita della Marcia - si è detto sono stati fatti atti e discussioni di non poco conto: la discussione sulla piattaforma italiana, le manifestazioni a Roma e Bruxelles nei mesi di settembre-ottobre del 2000, le iniziative che hanno reso più movimentato in molte città l'8 marzo 2001, il dibattito e il corteo di Genova a giugno, questo seminario e il lavoro previsto per Porto Alegre 2.
- E' stato ribadito il desiderio di tutte di andare a una Porto Alegre delle donne, come deciso nell'incontro nazionale del 23 settembre a Firenze. Una riunione del gruppo di lavoro nazionale verificherà nei prossimi giorni se esistono le condizioni per un meeting in una grande città. Il coordinamento milanese proporrà la centralità (peraltro ovvia in questo momento) del tema della guerra, in modo però che sia chiaro il nesso economia-conflitti politici e ideologici-conflitti armati, assolutamente inscindibili nell'attuale stato delle cose. Oggi meno che mai opporsi alla guerra significa toccare solo i tasti pace-guerra, militarismo-disarmo, violenza-disubbidienza civile; sempre più appare evidente l'esigenza di riferirsi al complesso delle dinamiche economiche e culturali della globalizzazione.
La data del meeting nazionale (se si farà) potrebbe essere quella dell'ultimo week end di gennaio, che precede immediatamente la partenza per Porto Alegre.- Abbiamo pensato al percorso fino al meeting come a una campagna vera e propria, sia pure ancora di modesta ampiezza. Dovrebbe trattarsi di una campagna di informazione sulle ragioni del nostro rifiuto della guerra, in grado di coinvolgere settori sia di ragazze delle scuole medie superiori e delle università sia lavoratrici. Si è detto che sarebbe meglio evitare logoranti mediazioni su testi che poi non piacciono a nessuna e lasciare ciascun gruppo libero di articolare come preferisce il proprio materiale di comunicazione con il resto del mondo. Bisognerebbe dividere la città in zone, scuole, facoltà, uffici, mercati, ecc. e assegnare a ogni collettivo il luogo con cui ha la maggiore dimestichezza o in cui preferisce fare (se vuole farlo) un esperimento. I materiali prodotti da ciascun gruppo o anche da singole di buona volontà saranno messi in circolazione via e-mail per fornire alle altre informazioni o suggerire formulazioni a chi voglia riprenderle.
Alcune compagne hanno proposto di avere come punto di riferimento l'iniziativa del Social Forum, altre hanno insistito sull'esigenza di muoversi liberamente. Le due esigenze non sono inconciliabili: si può avere come punto di riferimento un banchetto o un gazebo o quel che si vuole nella piazza comune e girare per la città secondo le interlocutrici che si sono scelte.- Si è deciso di non sciogliere i 3 gruppi tematici, che si incontreranno ancora per continuare il lavoro e stilare sintesi problematiche e aperte della discussione del 28 ottobre, anche come contributi al meeting nazionale. Il giorno 15 novembre alle ore 20,30 nella sede della Libera Università delle donne (Corso di Porta Nuova 32) i 3 gruppi si incontreranno in una riunione del coordinamento aperta a tutte. Per quella data si saprà se l'iniziativa per Porto Alegre è fattibile e si potrà quindi discutere dei contenuti e delle forme della campagna e del meeting.
Sulla strada tra il seminario del 28 ottobre e l'auspicabile meeting nazionale di fine gennaio c'è la riunione della Convenzione permanente di donne contro le guerre, che avrà luogo a Lodi il 18 novembre e su cui compagne del coordinamento lodigiano della Marcia hanno informato nel corso del seminario.
Dal momento che molte donne della Marcia aderiscono alla Convenzione, si può considerare la scadenza un'utile prosecuzione della discussione del seminario che (come sempre) ha lasciato in sospeso più problemi di quanti abbia potuto affrontare.
Informazioni sulla riunione della Convenzione saranno inviate all'intera rete nazionale della Marcia mondiale.