ITALIA-IRAN: RISCHIAMO DI COOPERARE A UNA CARNEFICINA GIUDIZIARIA
ANCORA UNA DONNA E UN MINORENNE IMPICCATI. NESSUNO TOCCHI CAINO CRITICA LA VISITA DEL MINISTRO DEGLI ESTERI ITALIANO IN IRAN


febbraio 2004, dall'Associazione delle donne iraniane in Italia

27 gennaio 2004: "Dal Ministro Frattini ci saremmo aspettati qualcosa di più della dichiarazione che l'Italia intende 'seguire con interesse e incoraggiamento tutte le iniziative per favorire la più ampia partecipazione possibile alle elezioni' in Iran." Questo ha dichiarato Sergio D'Elia, Segretario di Nessuno tocchi Caino, sulla visita in corso in Iran del Ministro Franco Frattini, "il quale - ha aggiunto - non può non sapere che nel 2002 almeno 316 persone sono state giustiziate in Iran e tra esse almeno 6 donne, una delle quali tramite lapidazione." La visita del Ministro degli Esteri Frattini in Iran è coincisa con l'ennesima esecuzione di una donna e di un minorenne. "Ancora più preoccupante ­ ha proseguito D'Elia - ci appare l'annuncio fatto da Frattini alla fine dell'incontro con il collega iraniano Kharrazi che 'l'Italia invierà il capo del servizio antidroga e un esperto antidroga presso l'ambasciata a Teheran per intensificare la cooperazione nella lotta al narcotraffico'". In base ai dati di Nessuno tocchi Caino, dal 1991 sono stati giustiziati in Iran circa 5.000 spacciatori di droga, mentre più di 90.000 persone, pressappoco il 60% della popolazione carceraria, sono in prigione per reati di droga. "Spero che l'Italia ­ ha concluso D'Elia - non voglia cooperare in nessun modo a questa carneficina giudiziaria, risultato prevedibile di qualsiasi lotta alla droga in Iran."

UNA DONNA ED UN MINORENNE IMPICCATI IN IRAN

L'Iran è uno dei pochi paesi che consente l'esecuzione di chi aveva meno di 18 anni all'epoca del crimine. Omicidio, rapina a mano armata, apostasia e traffico di droga sono punibili in Iran con la morte.
27 gennaio 2004: il giornale Qods ha riportato ieri che una donna, di cui non è noto il nome, è stata impiccata in prigione, dopo aver subito 80 frustate. Era stata condannata per aver convinto delle donne a lavorare in un bordello nella città settentrionale di Qazvin. Secondo il giornale, avrebbe anche realizzato film pornografici coinvolgendo il suo staff e dei clienti. Inoltre, nel bordello sarebbero stati trovati degli alcolici. Anche suo marito e i complici sono stati condannati a morte, ma le loro condanne devono ancora essere confermate dalla Corte Suprema. Il Qods non ha detto quando sia avvenuta l'impiccagione. La stampa ha riportato anche l'esecuzione di Mohammad Mohammadzadeh, condannato per un omicidio commesso cinque anni fa, quando aveva 17 anni. E' stato impiccato domenica.