FORUM MONDIALE DELLE
DONNE
UN
INCONTRO A CARATTERE POPOLARE, DONNE IMPEGNATE NELLA RESISTENZA
QUOTIDIANA CONTRO LA GLOBALIZZAZIONE
febbraio 2004, di Nadia
De Mond della Marcia Mondiale delle Donne
Sono appena tornata da Mumbai, ancora prima della chiusura ufficiale del FSM e volevo condividere con voi - nella misura del possibile - questa esperienza.
Prima del Forum stesso, si è riunito il Comitato Internazionale della Marcia mondiale delle donne, nel quale rappresento l'Europa insieme a Charlot dell'Olanda. I principali punti all'OdG sono stati la discussione della bozza della Carta globale delle donne per l'umanità, che sarà presentata l'8 marzo del 2005, e che accompagnerà le marce a staffetta che attraverseranno il pianeta (ma di questo vi parlerò in un prossimo messaggio, dopo il coordinamento europeo della MMD di febbraio) e la nostra presenza al FSM stesso, nel cui Comitato organizzatore ha partecipato NAWO, una delle due Associazioni nazionali di donne che in India fanno capo alla MMD.
Il FSM di Mumbai è stato chiamato il Forum delle donne e a ragione. Non solo per la presenza massiccia di donne in tutti gli spazi di dibattito, di cultura, spettacoli e nelle manifestazioni che attraversavano in continuazione i polverosi viali della "fiera" di Goregaon, dove era ubicato il FSM, ma anche perché, in questo enorme Paese dalle mille contraddizioni e ingiustizie, risulta chiaro e imprescindibile il ruolo delle donne nelle lotte contro la devastazione ambientale, contro lo sfruttamento estremo della forza lavoro - nelle piantagioni, come nelle imprese transnazionali - contro la violenza patriarcale e i rigidi schemi di comportamento consentito alle donne delle varie casti e classi sociali. Sembrava quindi naturale trovare la lotta al patriarcato citato in tanti ambienti e tra gli assi principali del Forum, intrecciato alla denuncia delle politiche neoliberiste, militariste e razziste.
Non dispongo dei numeri complessivi e vi fornisco quindi solo qualche sprazzo di questo evento che ha lasciato a bocca aperta non poche/i europee/i e latinoamericane/i per la sua incredibile ricchezza culturale e politica, nonchè per il suo carattere molto più popolare degli incontri precedenti di Porto Alegre.
Circa 150 seminari e workshop organizzati da associazioni femminili, la maggior parte asiatiche, hanno affrontato i temi più vari, dalle conseguenze della globalizzazione sulla vita delle donne ai diritti in materia di sessualità; dalla crescita del fondamentalismo hindu alla difesa delle risorse naturali; dai problemi legati alla dote al ruolo delle donne come costruttrici di pace; dal traffico sessuale alla privatizzazine dei servizi,...
Sui palchi delle grandi assemblee si sono alternate personaggi di fama ormai internazionale : da Arundhati Roy a dirigenti storiche del movimento delle donne e/o popolare in India come Subashini Ali o Medha Patkar. Una presenza, quindi, di decine e decine di donne impegnate nella resistenza quotidiana contro la globalizzazione e il fondamentalismo che avanza a passo deciso nel subcontinente.
Un grande successo l'assemblea intitolata "guerre contro le donne, donne contro le guerre", tenutasi in una specie di enorme agorà, con 20.000 posti (sedute per terra) davanti ad un pubblico attento e appassionato, che non si spazientava ad ascoltare in silenzio la traduzione in una lingua incomprensibile - per alcune l'indi per moltissime l'inglese.
Però non si può parlare del FSM di Mumbai senza sottolineare la diversità nelle forme di espressione della resistenza popolare che faceva sì che il linguaggio verbale nelle conferenze fosse ricollocato al suo posto, cioè come una delle tante forme di scambio e di costruzione di un'alternativa globale ma non l'unica e forse neanche la principale. Centinaia di eventi culturali, programmati e improvvisati hanno attraversato in continuazione lo spazio del Forum: manifestazione di Dalit e teatro di strada sullo sfruttamento infantile; musiche e danze di tutte le regioni dell'India e drammatizzazione della violenza domestica, maschere e giornali murali disegnati,.....
Anche i centinai di stand informativi rispecchiavano la stessa presenza multipla qui sopra descritta. Per noi, delegate estere della MMD, gli stand di NAWO e della Marcia internazionale erano utili punti di riferimento e di incontro dove trovare momenti di respiro e di scambio nel bel mezzo di quel mondo caotico, rumoroso e vibrante.
Essere accolte nell'agorà dal sorriso di un folto gruppo di donne del Tamil Nadu, accompagnate da alcuni uomini, con addosso i foulard con l'ormai famoso simbolo del globo circondato da figure femminili che camminano tenendosi per mano; scambiare poche parole in inglese e riconoscersi parte di uno stesso mondo in movimento, sedersi per terra fianco a fianco e danzare insieme, è l'immagine che mi si è più impressa nel cuore.