GLI OMICIDI D'ONORE CORROMPONO IL VOLTO DELLA SOCIETA' PAKISTANA
NEL 2003 REGISTRATI 1261 OMICIDI, L'IMPUNITA' E' LA REGOLA


marzo 2004, di Shahnawaz Khan. Traduzione a cura di Milena Patuelli

 

 

LAHORE.
L'omicidio d'onore è l'assassinio di una donna accusata o "colpevole" di essere stata con un uomo, o il cui comportamento è ritenuto immorale. Ciò succede quando uno o più parenti uomini sospettano o affermano che una donna corrompa l'onore della famiglia per la sua attività sessuale considerata immorale.
Gli omicidi d'onore conseguono a episodi di infedeltà, relazioni o altre situazioni percepite come una disgrazia familiare e la donna viene uccisa da un parente uomo per salvare il prestigio familiare e l'onore della comunità. Si tratta di una pratica per lo più diffusa nella aree tribali, ma si verifica anche nelle città.
Molte donne sono uccise sulla base di sospetti e non viene data loro la possibilità di difendersi. La sola insinuazione basta a mettere in pericolo la dignità della famiglia ed è quindi sufficiente a giustificare l'uccisione della donna. L'ostinazione con cui vengono commessi questi omicidi non dà segni di vacillamento e nella maggior parte dei casi i colpevoli non vengono puniti, a volte non sono nemmeno perseguibili per legge.
Nel 2003 sono stati registrati 1.261 casi di omicidi d'onore, 938 ai danni di donne e 323 a danni di uomini. Di questi, 94 sono avvenuti nel mese di gennaio, 82 in febbraio, 120 in marzo, 92 in aprile, 148 in maggio, 135 in giugno, 86 in luglio, 170 in agosto, 107 in settembre, 106 in ottobre, 53 in novembre e 68 in dicembre.
Secondo un rapporto sui diritti umani, pubblicato nel marzo 1999, sono state uccise nel solo Punjab 888 donne in nome dell'onore. La commissione per i diritti umani del Pakistan denuncia l'uccisione di 330 donne nel Sindh nel 1997.
La nota attivista per i diritti umani Hina Villani afferma: "Chi commette omicidi di onore in Pakistan non viene quasi mai punito. Solo in casi molto rari questi reati raggiungono le aule dei tribunali e, quando questo succede, gli assassini se la cavano con due o tre anni di carcere".
Shazia Shahenn, un'altra attivista per i diritti umani, della ONG ASR Resource Center, identifica nella povertà il motivo base degli omicidi di onore. Spiega che un uomo povero non possiede nulla tranne che il proprio rispetto, e se questo viene minacciato da un componente della famiglia, le due cose vengono percepite in modo inscindibile tra loro. "All'uomo non viene lasciata scelta e si sente in diritto di uccidere una persona nel nome della salvezza dell'onore", aggiunge Shahenn