MISFATTI CONTRO LE DONNE IN IRAQ
DA UNA DICHIARAZIONE DEL GLOBAL WOMEN'S STRIKE, VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI E DEI DIRITTI SUL LAVORO AI DANNI DELLE DONNE E DEI LORO FIGLI IN IRAQ


giugno 2004, dal comunicato del Global Women's Strike, Londra 12 maggio 2004. Traduzione a cura di Paola Manduca

Migliaia di persone, tra cui molti bambini, catturati arbitrariamente in Iraq, sono stati imprigionati per mesi, per la maggior parte senza nessuna ragione, senza che le loro famiglie fossero informate di dove erano. Le madri, le prime badanti in qualsiasi comunità, e altri parenti vengono lasciati a trascinarsi nella calura di prigione in prigione in cerca dei loro cari - un'altra forma di tortura caratteristica delle dittature. E chiaramente non c'è nessuna garanzia che qualcuno non sia sparito nel corso di questo processo.
Gli interessi economici dietro a queste atrocità vengono a stento menzionati; le loro implicazioni per le donne sono rimaste totalmente nascoste. La privatizzazione di tutto, dal petrolio all'acqua, all'elettricità, ecc. imposta dagli Stati Uniti appena occupato l'Iraq, ha dato ai datori di lavori dei poteri che non avevano mai avuto prima. Paul Bremer ha posto al bando tutti i sindacati e fissato il salario del settore pubblico a $40, meno della metà del salario mensile di un lavoratore di una fabbrichetta-laboratorio raccomandato nel vicino Iran. Nella centrale elettrica di Najebeeya a Bassora, dove le donne compongono il 10% della forza lavoro, "l'asilo è stato consegnato all'amico del padrone che l'ha trasformato in una seconda casa per se stesso, lasciando le madri a lavorare con i figli al guinzaglio." E naturalmente non esiste parità salariale e le donne prendono $15-25 in meno degli uomini che fanno lo stesso lavoro. Lo stesso sta succedendo nell'occupazione americana di Haiti, dove gli Stati Uniti hanno messo di nuovo al potere i padroni delle fabbrichette e i loro amici.
Dopo sette mesi di infaticabile lavoro di organizzazione, la prima conferenza dei sindacati e dei consigli operai in Iraq ha avuto luogo a Baghdad l'8 dicembre 2003. Dopo la discussione vennero prese decisioni chiave: una piattaforma con le rivendicazioni immediate dei lavoratori, una bozza di un nuovo Statuto dei Lavoratori Iracheni e le principali direttive per la sua introduzione a norma di legge, oltre all'elezione dei membri del comitato direttivo sindacale. I partecipanti alla conferenza costituirono poi i Consigli e Sindacati dei Lavoratori in Iraq - WCUI. Nel giro di due giorni i loro uffici vennero perquisiti e distrutti dall'esercito americano.
E le spie di Saddam Hussein? Ex-funzionarie donne dei servizi segreti, le stesse che consegnavano elenchi di sospette "prostitute" (o attiviste nella resistenza) alla polizia segreta durante la "campagna della fedeltà" di Saddam, sono tra quelle riaddestrate dall'occupazione. In quel periodo centinaia di donne vennero decapitate in pubblico o impiccate fuori delle loro case. Che cosa succederà adesso? Abbiamo letto che a bambine di appena nove anni che sono state stuprate sono state rifiutate le cure ospedaliere, e che a Bassora a studentesse senza velo è stato impedito l'ingresso all'università e che sono state perfino attaccate con pietre e acido.
Le donne hanno dappertutto il diritto di sapere quello che succede alle nostre sorelle e ai loro figli in Iraq e in altri luoghi, e vogliamo saperlo adesso. ()

Londra 12 maggio 2004

Paola Manduca