SALVIAMO LA VITA
DI AMINA AL TUHAIF
QUESTA
VOLTA LO YEMEN: UNA DONNA QUASI BAMBINA, UN'ACCUSA ASSURDA, LA
PUNIZIONE ESEMPLARE POSTICIPATA PER LA GRAVIDANZA, DOVUTA ALLA
VIOLENZA SESSUALE SUBITA IN CARCERE
maggio 2005, da Andrea
Stroppiana di Ricerca e Cooperazione
L'organizzazione non governativa per la quale lavoro ha un progetto in Yemen di diritti umani che io seguo in prima persona, progetto che fornisce avvocati volontari che difendono gratuitamente bambini e donne in procedimenti giudiziari. Abbiamo un caso disperato: una giovane donna, Amina Al Tuhaif, che in maggio sarà fucilata.
I nostri avvocati hanno tentato di tutto; ora è il momento della protesta, che resta l'unico strumento che abbiamo per salvarle la vita.
L'ho conosciuta in carcere a Sana'a in aprile. La legge yemenita, la Costituzione del paese e la stessa Sharia sarebbero dalla nostra parte, ma la situazione, senza un intervento adeguato, non si sblocca; i giudici si sono decisi a dare una punizione esemplare a questa donna che si proclama innocente in quanto donna (14 anni al momento del supposto delitto).La vicenda di Amima
Amina Al Tuhaif è oggi detenuta presso la prigione centrale di Sana'a, in Yemen.
Il 22 novembre 1998 Amina è stata arrestata con l'accusa di aver partecipato all'assassinio di suo marito Hezam Hasan Qabail. Amina si proclama totalmente innocente e dichiara che la responsabilità del fatto è della famiglia del marito.
La legge yemenita stabilisce la piena responsabilità penale per gli individui al di sopra dei 15 anni di età. Il medico legale ha fissato l'età di Amina al momento del crimine tra i 14 anni e 3 mesi e 15 anni (è cosa comune in Yemen non possedere documenti d'identità e non registrare la propria data di nascita). Nonostante ciò Amina è stata condannata alla fucilazione.
Lo Yemen nel maggio del 1991 ha ratificato la Convenzione sui Diritti del Fanciullo, nel cui articolo 27 si afferma che gli Stati membri assicurano che ai minori non saranno inflitte pene capitali, nè un minore potrà essere condannato all'ergastolo anche in caso di crimine di grave entità; inoltre, in caso di crimine che richieda secondo la legge la condanna a morte, in virtù dell'articolo 31 del Codice Penale del 1994 questa non può essere comminata a una persona che al momento del crimine non aveva ancora compiuto 18 anni.
La sentenza è passata in appello presso il tribunale competente, quello del Governatorato di Al Mahweet; il rapporto del legale, probatorio della minore età di Amina, non è stato preso in considerazione. La Corte d'appello ha confermato la sentenza originaria. A nulla è valso il ricorso presso la Corte Suprema che ha riconfermato la pena capitale con la quale si condanna Amina alla pena capitale per fucilazione.
Durante la sua detenzione presso il carcere di Al Mahweet, Amina è stata violentata ed è rimasta incinta. Trasferita in seguito nella prigione centrale di Sana'a, il Pubblico Ministero ha stabilito la data dell'esecuzione, posticipata a causa della gravidanza, al compimento del secondo anno di età del bambino per permettere lo svezzamento completo. A maggio 2005 il bambino avrà compiuto i due anni e la sentenza sarà eseguita.
L'organizzazione non governativa italiana "Ricerca e Cooperazione" ha promosso la creazione di un Centro di difesa legale in cui avvocati volontari yemeniti difendono gratuitamente donne e minori, tutto ciò avviene con il cofinanziamento ed il patrocinio della Unione Europea.
L'accesso agli incartamenti di Amina da parte degli avvocati che la difendono è negato illegalmente dal Tribunale di Al Mahweet.
Si avvicina il momento dell'esecuzione di Amina.
Lo Yemen è uno stato di diritto, si conta sulla sensibilità dei suoi governanti e sull'assoluta serietà del suo sistema giudiziario affinchè i diritti di base dei minori siano rispettati e una ingiustizia così evidente non passi sotto silenzio macchiando l'immagine del paese.Modello di lettera da inviare alle autorità yemenite, e da inviare altresì ad Andrea Stroppiana (e-mail: a.stroppiana@ongrc.org) per opportuna conoscenza ed affinchè le inoltri all'ambasciata dello Yemen in Italia
H. E. President of the Republic of Yemen, Mr. Ali Abdullah Saleh
www.presidentsaleh.gov.ye/en/index.php?option=contact&Itemid=6
H.E. Minister of Human Rights Ms. Amat Al Alleem Soussua,
fax: 00967 01 444838
e-mail: mshr@y.net.ye
H.E Minister of Foreign Affairs Mr. Abubaker Alqirbi
fax: 00967 01 276618
e-mail: mofa@y.net.yeAmina Al Tuhaif is a 21 year old prisoner of the Central Prison of Sana'a,
Yemen.
The 22.11.1998 Amina was arrested as participant in the murder of her
husband Hezam Hasan Qabail. At the moment of the crime Amina was 14 years
old.
Amina got married at the age of 11. With 12 she had the first menstruation,
and at the moment of her arrest she was pregnant with her second daughter.
Until today she still declares her innocence.
The legal procedures were taken place and Amina was sentenced to death
penalty.
In the appeal court in Al Mahwet nothing was discussed concerning Amina's
case and the report of the legal doctor stating her age was not taken into
consideration. The Court of Appeal supported the first sentence.
In the Supreme Court Amina contested the primary sentence but the Supreme
Court reconfirmed it. Amina was again condemned to execution.
While her detainment in Al Mahwet Amina was raped and became pregnant. She
was then transferred to the Sana'a Central Prison, where her pregnancy led
to the postponement of her execution until her baby reached the age of 2
years, in order to give Amina the time to finish breastfeeding.
In may 2005 Amina's child will be two years old, and her execution will be
carried out as sentenced.
The "Last chance to freedom" Legal center is providing legal help to Amina.
The legal defense faces many obstacles. The lawyer's access to Amina's legal
files are illegally held by the General Deputy and the Head of Prosecution
in Al Mahwet.
Amina needs urgent legal help, there is only one month left until her
execution. We implore you to intervene in Amina's case and to guarantee that
Yemeni law is applied.
Sincerely,
Firma e indirizzo