BAHRAIN: LA GIUSTIZIA
TENTA DI RIDURRE AL SILENZIO UN'ATTIVISTA DEL MOVIMENTO PER I
DIRITTI DELLE DONNE
DETENZIONE
E INTERROGATORI DISUMANI PER L'ATTIVISTA SOLIDALE CON I PALESTINESI
giugno 2005, di HRW.
Traduzione a cura di Luisa
(New York, 2 giugno 2005) - Il governo del Bahrain deve ritirare le accuse contro una leader del movimento per i diritti delle donne che subirà un processo sabato 4 giugno per avere pubblicamente criticato i giudici del tribunale di famiglia (fonte: Human Rights Watch). Se condannata, Ghada Jamsheer rischia fino a 15 anni di galera.
Ghada Jamsheer è un importante avvocato del movimento per i diritti delle donne, guida il Comitato per le Istanze delle Donne, un network di attivisti che chiedono la codifica del diritto di famiglia e la riforma dei tribunali di famiglia.
Nell'aprile 2003, l'associazione ha raccolto 1,700 firme per una petizione per la riforma legislativa e giudiziaria dei tribunali. Negli ultimi 4 anni Ghada Jamsheer ha organizzato proteste, veglie e uno sciopero della fame nel tentativo di attirare l'attenzione sulla sofferenza delle donne nel sistema dei tribunali di famiglia.La aspettano tre udienze per aver pubblicamente criticato i giudici dei tribunali di famiglia; la prima dovrebbe cominciare il 4 giugno, nella capitale Manama. Era già stata incriminata quest'anno per tre episodi di calunnia presso l'Alto Tribunale Penale. E' stata accusata di calunnia per aver definito i giudici dei tribunali di famiglia del Bahrain "corrotti, prevenuti e impreparati" ed in particolare un giudice "rozzo e scorretto"
E' stata anche chiamata a giudizio dall'ex-marito di una donna divorziata il cui caso era stato patrocinato dal Comitato per le Istanze delle Donne. Le accuse sono basate sul Codice Penale del 1976 che è stato decisamente criticato per l'ampio margine garantito al governo nella soppressione della pubblica opinione."Ghada Jamsheer è stata punita per aver reso pubbliche le ingiustizie che devono subire le donne nei tribunali" dice LaShawn R. Jefferson, direttore del Women's Rights presso Human Rights Watch. "Queste accuse rappresentano un tentativo eclatante di ridurla al silenzio e minare gli sforzi riformistici che promuove."
Per i musulmani sunniti ed i musulmani sciiti esistono due tribunali di famiglia separati secondo la shari'a (legge islamica) in Bahrain. Questi tribunali ascoltano casi sullo stato della persona, come matrimonio, divorzio, custodia e eredità.
In Bahrain non esistono leggi scritte sullo stato delle persone. La natura non scritta di queste leggi consentono ai giudici di giudicare secondo la propria personale interpretazione della giusriprudenza islamica. I giudici che presiedono questi tribunali sono generalmente studiosi religiosi conservatori con una formazione legale limitata.
Molti di loro nelle sentenze sono spudoratamente contrari all'eguaglianza delle donne e costantemente a favore degli uomini.Dal 2001 il Comitato per le Istanze delle Donne ha documentato centinaia di casi in cui questi giudici hanno male interpretato la giurisprudenza religiosa negando arbitrariamente alle donne del Bahrain i propri diritti.
Ad esempio, parecchi giudici hanno negato alle donne la custodia dei bambini solo perchè lavorano o studiano.Ghada Jamsheer ha presentato dozzine di appelli al Ministero della Giustizia
e all'ufficio del Re, descrivendo la cattiva conduzione dei casi da parte di singoli giudici. Ma se è vero che il governo ha promesso di codificare il diritto di famiglia garantendo alle donne la custodia dei propri figli tra le altre cose, è anche vero che poco o niente è stato fatto.
Il Comitato incaricato non ha consultato il Comitato per le Istanze delle Donne e nessuna altra organizzazione non governativa che lavora nel settore.Secondo Jefferson "Piuttosto che mettere sotto processo una delle più impegnate attiviste del Bahrain, il governo dovrebbe collaborare con Ghada Jamsheer per impegnarsi sui temi che la sua organizzazione ha portato alla luce."
Human Rights Watch si appella al governo del Bahrain affinchè cancelli le accuse contro Ghada Jamsheer. Il Bahrain dovrebbe anche depenalizzare i reati di opinione quando non comportano incitamento diretto e immediato alla violenza o alla discriminazione.