LA RADIO DELLE DONNE A BAGHDAD
UNO STRUMENTO PER RECUPERARE I DIRITTI
CONFISCATI DELLE DONNE
Ottobre
2005. Di Mona Mahmoud, corrispondente in Iraq per Usa Today. Trad. M.G. Di Rienzo.
Vogliono essere ascoltate. Una donna chiama per dire che è stata picchiata così tanto da suo marito da provare il desiderio di ucciderlo. Un'altra donna chiama e racconta che aveva paura del marito all'inizio del suo matrimonio, ma che ha imparato ad affermare se stessa. Altre raccontano del fatto che non avevano mai indossato un hijab in vita loro, e ora sono costrette a velarsi a causa delle pressioni e delle minacce dei gruppi religiosi.
Nata all'inizio di quest'anno, Radio al-Mahaba (che significa "amore" in arabo) è la prima stazione radio indipendente delle donne in Iraq. Il suo format è un misto di notizie, musica e dialoghi in diretta. Ruwaida Kamal, 30enne conduttrice di uno dei programmi, dice che le donne chiamano per parlare di istanze personali e politiche che le interessano proprio come donne, incluse le relazioni familiari e la questione dell'hijab. La stazione riceve fra le 70 e le 100 chiamate al giorno. Chi ci lavora è fiero di aiutare le donne ad esprimere le loro preoccupazioni e le loro opinioni senza timori.
Gran parte del dibattito in corso, in questo momento, si concentra sul referendum costituzionale del 15 ottobre prossimo. Alcune donne temono che gli sciiti musulmani, la forza politica predominante, imporranno una forma restrittiva della legge islamica. "Il più grande problema della società irachena sono i diritti delle donne, che sono stati confiscati dai regimi politici", dice Ali Abbass Hamoudi, 42enne, uno degli uomini che lavorano in radio, "Questa stazione radio è uno dei primi passi per recuperare tali diritti."
Al-Mahaba ha ricevuto gli unici suoi finanziamenti da Unifem, l'agenzia Onu che sostiene le istanze delle donne. Trasmette sui 96 FM ed ha un raggio di circa 160 chilometri; trasmetteva per quattro ore al giorno all'inizio, adesso è in onda per 18 ore.
"Le donne sono felici di avere una stazione radio che racconta le loro storie, e dà voce alle loro speranze e alle loro paure", attesta Kamal, e Lubna Ra'ouf, un'affezionata ascoltatrice, conferma: "Ci sentiamo come se il mondo si fosse dimenticato di noi. La radio delle donne è stata una grande idea."
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