CINDY SHEEHAN: AI GIUDICI
DISCORSO PRONUNCIATO IL 16 NOVEMBRE. IL TRIBUNALE L'HA POI CONDANNATA INSIEME AD ALTRI 26 PACIFICSTI A PAGARE UNA MULTA DI 75 DOLLARI


Novembre 2005. Traduz. di Maria G. Di Rienzo



Oggi una parte delle 376 persone arrestate di fronte alla Casa Bianca verranno processate: siamo in 125. I giudici, Scooter e Karl, si aspettano che circa 60-70 di noi contestino l'arresto. Abbiamo un team di avvocati di Washington che ci stanno aiutando. Il mio mi ha informato che potrei essere multata di 500 dollari, o passare sei mesi in prigione.
L'accusa e' avere "dimostrato senza permesso", e la sentenza in proporzione mi sembra abbastanza dura. Sono preparata, ma non sono spaventata all'idea di ricevere il massimo della pena. Non penso che mi manderanno in prigione, ma certamente non intendo pagare la multa. Se lo avessi voluto, avrei pagato quella originaria di 75 dollari e non sarei venuta in tribunale.
Cosi', saro' davanti alla Corte, e questa sara' la mia difesa.

Il mio caro e amato figlio e' stato ucciso in Iraq il 4 aprile 2004. Ad ucciderlo e' stato un "insorgente" iracheno, ma a premere il grilletto sono stati George Bush e la sua banda di bugiardi criminali. E' stato provato ad oltranza che costoro ci hanno mentito sull'invasione e continuano a mentirci sull'occupazione.
Il 26 settembre 2005 io sapevo benissimo di star violando la legge, sedendo sul marciapiede della Casa Bianca senza permesso. Ma il motivo per cui stavo seduta la' era attirare l'attenzione sul fatto che all'interno ci vivono e lavorano degli assassini. Non fosse per loro, io avrei mio figlio vivo, e migliaia di innocenti sarebbero vivi anch'essi.
L'omicidio non e' forse un crimine? Perche' questa gente non viene portata di fronte alla giustizia per crimini di guerra e crimini contro l'umanita'?
Chi vorrebbe vivere in un mondo in cui gli assassini sono liberi di sterminare cittadini innocenti ed interi paesi? Io so che non lo voglio.