GERMANIA: IL NUOVO GOVERNO DOVREBBE
SOSTENERE I DIRITTI UMANI GLOBALI
RICHIESTE SPECIFICHE IN RELAZIONE
A AD AFGHANISTAN, UZBEKISTAN, RUSSIA, CINA, SUDAN
Novembre
2005. Di HRW. Traduzione di Francesca Bovone
(Berlino, 26 ottobre 2005) Il Governo tedesco entrante dovrebbe diventare una potenza nella protezione dei diritti umani in tutto il mondo, ha sostenuto oggi Human Rights Watch. La Germania deve assumere una posizione più decisa contro gli abusi dei diritti umani in grandi paesi quali Russia e Cina.
Per spingere il governo tedesco a rinforzare il suo ruolo di difensore dei diritti umani, Human Rights Watch ha aperto un ufficio a Berlino.
La Germania gioca un ruolo speciale nella difesa dei diritti umani nel mondo ha detto Marianne Heuwagen, direttrice tedesca di Human Rights Watch.Il governo tedesco deve usare la sua vicinanza con paesi come la Russia per promuovere il rispetto dei diritti umani.
In particolare, il governo tedesco dovrebbe concentrarsi sulla difesa dei diritti umani in paesi come Russia, Cina, Uzbekistan e Sudan.
Russia: Il governo tedesco entrante dovrebbe usare il rapporto speciale esistente tra Germania e Russia per fare pressione su Mosca affinché finiscano le sparizioni forzate, gli stupri, le torture e le esecuzioni extragiudiziali ad opera delle sue truppe federali in Cecenia, dove tali atrocità vengono commesse su base giornaliera. Anche le stesse forze cecene stanno commettendo gravi abusi sui diritti umani nella loro regione.
In quanto facente parte dellUnione Europea, il governo tedesco dovrebbe insistere con le autorità russe perché intraprendano investigazioni credibili e trasparenti sulle atrocità commesse in Cecenia, e perché si assumano la responsabilità dei crimini perpetrati dalle forze russe nella regione. La Germania dovrebbe anche monitorare da vicino le minacce che in Russia subiscono la libertà despressione e altri diritti umani fondamentali.
Uzbekistan: Come parte dellUnione Europea, la Germania ha insistito perché il Governo usbeco ponga fine alla dilagante campagna di repressione contro i difensori dei diritti umani e contro gli attivisti della società civile che ha seguito il massacro di Andijan del 13 maggio. La Germania ha anche richiesto unindagine a livello internazionale sulla violenza ad Andijan. Inoltre, di fronte al rifiuto del Presidente Islam Karimov di condurre tale indagine, ha fatto in modo che lUnione Europea gli imponesse una serie di sanzioni.
Berlino dovrebbe cercare il supporto politico dei paesi chiave extra-Unione Europea, come la Russia, per attuare uninvestigazione internazionale indipendente sul massacro di Andijan. Inoltre, il governo tedesco dovrebbe monitorare in modo continuo i processi che stanno seguendo tale massacro.
Cina: La Germania dovrebbe aumentare i propri sforzi per migliorare le condizioni dei diritti umani in Cina. In particolare, il governo tedesco dovrebbe farsi portavoce del messaggio che il progresso economico, il rispetto dei diritti umani e la legge vanno di pari passo. Le corti indipendenti sono cruciali per la risoluzione delle dispute economiche, e la stampa indipendente è fondamentale per contrastare sia la corruzione che le minacce alla salute pubblica, quali la SARS, lHIV, lAIDS e linfluenza aviaria. Il governo cinese ciclicamente bersaglia, imprigiona, maltratta e tortura i suoi opponenti politici, inclusi gli attivisti di quei gruppi etnici che domandano una maggiore autonomia. Cresce la minaccia alla libertà di espressione su Internet. Quando il presidente cinese Hu Jintao visiterà Berlino a metà novembre, il governo tedesco dovrebbe sollevare la questione della difesa della libertà di espressione e di religione, del rispetto della società civile e della fine della censura su Internet. La Germania non dovrebbe inoltre sostenere la fine dellembargo dellUnione Europea sulle armi, non finché il governo cinese non si decida a intraprendere investigazioni chiare e credibili sulle uccisioni e non si decida a detenere chi è ritenuto responsabile dei massacri.
Afghanistan: In quanto parte dellISAF in Afghanistan, la Germania dovrebbe rafforzare il suo supporto politico, tecnico e finanziario così da migliorare ulteriormente le condizioni di sicurezza del paese. I Signori della Guerra e le fazioni armate dominano la maggior parte del paese e continuano a violare i diritti umani dei gruppi più vulnerabili: le donne e le ragazzine. Nel sud del paese i civili si trovano nel bel mezzo del conflitto tra i Talebani e la coalizione guidata dagli Stati Uniti dAmerica che sostiene il governo centrale.
La Germania dovrebbe lavorare in favore dellinstaurazione di una Corte Speciale in Afghanistan per incriminare i perpetratori di gravi abusi dei diritti umani e rimuoverli dalle posizioni di potere, soprattutto visto che più della metà dei membri da poco eletti hanno chiari legami con le fazioni armate o precedenti di gravi violazioni dei diritti umani. La Germania dovrebbe anche usare la sua influenza per spingere gli U.S.A. al rispetto della Convenzione di Ginevra e dei principali standard dei diritti umani nel trattamento degli afgani.
Sudan: La Germania ha avuto un ruolo cruciale nellassicurare che la situazione del Dafur fosse apertamente esposta dal Consiglio di Sicurezza alla Corte Criminale Internazionale alla fine di marzo. Attualmente, però, la situazione nel Dafur rimane difficile: i profughi sono più di due milioni e la violenza, nelle ultime settimane, è cresciuta. La Germania, insieme allUnione Europea e agli stati ad essa affini, come gli U.S.A. e il Canada, dovrebbero impegnarsi perché finisca la campagna di pulizia etnica che tuttora impervia nel Dafur.
La Germania dovrebbe applicarsi perché non venga meno il supporto dellUE e della NATO alla Missione dellUnione Africana, con particolare riferimento alla componente civile della polizia. Dovrebbe insistere perché il governo sudanese cooperi pienamente con lUnione Africana e rimuova gli ostacoli imposti alla protezione civile della stessa. La Germania dovrebbe anche considerare di chiamare in causa lUE perché impedisca i viaggi e congeli i beni di quelle persone che hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani o della legge umanitaria internazionale.
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