PREMIO AI DIFENSORI DEI DIRITTI UMANI
QUEST'ANNO IL RICONOSCIMENTO DI HRW VA AD UNA DONNA DELL'UGANDA, A UN GIORNALISTA IRANIANO E AD UN AVVOCATO DEL DARFUR


Novembre 2005. Di HRW. Traduzione di Luisa

 

(New York, 27ottobre 2005) – Il massimo premio di Human Rights Watch, lo Human Rights Defender Award, andrà a tre coraggiosi attivisti, provenienti da varie parti del mondo, che col loro impegno hanno rappresentato grandi sfide per i diritti umani nel mondo di oggi.
I tre premiati di quest’anno testimoniano i limiti alla libertà di espressione nel Medio Oriente, la pulizia etnica di massa e le ingiustizie nel Darfur ed in Sudan, la piaga dell’ HIV/AIDS sulle donne in Africa.
I vincitori 2005 del premio Human Rights Watch’s global rights defender sono:
* Omid Memarian, giornalista e web-blogger, Iran,
* Salih Mahmoud Osman, avvocato e attivista, Darfur
* Beatrice Were, sostenitrice dei diritti delle donne e dei bambini malati di HIV/AIDS in Uganda.
"I premiati del 2005 sono un esempio dei più alti ideali di coraggio, oggettività e inflessibile impegno per la giustizia," ha detto Kenneth Roth, executive director dell’Human Rights Watch. "Sono persone che lavorano indefessamente, spesso in contesti pericolosi, per portare alla luce gli abusi e combattere per proteggere i diritti umani nei loro Paesi.”
Lo staff di Human Rights Watch lavora in stretto contatto con gli Human Rights
Defenders nelle indagini sui diritti umani in più di 70 Paesi. Sono previste cene di premiazione a New York, San Francisco, Los Angeles, Santa Barbara, Chicago e Toronto.
"Tutti e tre i premiati rappresentano un forte messaggio ai governi perchè le gravi violazioni ai diritti umani abbiano fine” sostiene Roth." Sono un simbolo per tutti noi."

Profilo dei premiati del 2005:

Beatrice Were, Uganda
Beatrice Were è un’importante sostenitrice dei diritti delle donne e dei bambini malati di HIV/AIDS. Tra le prime donne in Uganda a dichiarare pubblicamente il proprio status HIV, la signora Were ha fondato un’associazione spontanea, la Comunità Nazionale delle donne che convivono con l’AIDS (National Community of Women Living with AIDS). Morto il marito di HIV/AIDS nel 1991, la signora Were ha conosciuto di persona i problemi di una vedova costretta a convivere con l’AIDS. Ha dovuto lasciare quasi tutto il patrimonio ed i figli alla famiglia del marito ed è diventata un’attivista in difesa delle donne che rischiano di subire lo stesso trattamento.
La signora Were ha anche fondato il progetto del Libro della Memoria (Memory Book) per aiutare le madri affette da AIDS a preparare i propri figli ad essere orfani registrando i ricordi di famiglia e parlando apertamente della propria sieropositività.
La signora Were è strenuamente contraria ai programmi finanziati dagli USA di “astinenza prima del matrimonio” che censurano chiare ed esplicite informazioni su HIV/AIDS dirette ai giovani.
Per maggiori info:
http://hrw.org/english/docs/2005/10/25/uganda11920.htm

Omid Memarian, Iran
Omid Memarian appartiene ad una nuova generazione di attivisti, che sfida creativamente la repressione politica attraverso internet. È un giornalista, un web-blogger ed un attivista che ha superato i limiti alla libertà di parola in Iran usando la rete ed è stato perseguitato per questo.
Memarian ha lavorato in Iran come giornalista per testate riformiste, prima della loro chiusura da parte delle autorità.
E’ stato arrestato per aver difeso i diritti umani nell’ottobre 2004 e messo in isolamento, torturato sistematicamente e costretto a fare false confessioni. In seguito alle proteste della comunità internazionale, inclusa Human Rights Watch, nel dicembre del 2004 Memarian è stato rilasciato. Memarian ha collaborato con Human Rights Watch online per denunciare detenzioni arbitrarie, torture e maltrattamenti di prigionieri in Iran.
Per maggiori info:
http://hrw.org/english/docs/2005/10/26/iran11923.htm

Salih Mahmoud Osman, Sudan
Salih Mahmoud Osman è un avvocato del Darfur che collabora con l’organizzazione sudanese contro la tortura (Sudan Organization Against Torture - SOAT) per denunciare le torture e la detenzione arbitraria. Per 20 anni ha difeso, con gratuito patrocinio, sudanesi di tutte le etnie e fedi politiche, comprese le vittime del governo.
Nel corso del 2004 l’avv. Osman è stato arrestato e trattenuto senza formale accusa né regolare processo per 7 mesi dalle forze di sicurezza sudanesi.
E’ stato rilasciato in seguito a sciopero della fame. Mr. Osman continua a difendere i diritti civili e politici nel Darfur ed a Khartoum, Sudan. Human Rights Watch ha collaborato con l’avv. Osman nel corso delle indagini sui crimini contro l’umanità e la pulizia etnica nel Darfour, mettendo in serio pericolo se stesso e la propria famiglia.
Per maggiori info:
http://hrw.org/english/docs/2005/10/25/sudan11919.htm