CORRETE, RAGAZZE!
COME EVITARE UN MATRIMONIO PRECOCE IN ETIOPIA E RESTARE ASCUOLA PIU' A LUNGO, GRAZIE ALLA CORSA AGONISTICA


Gennaio 2006. Di Emily Wax, The Washington Post del 29.12.2005. Trad. M.G. Di Rienzo


Addis Abeba, Etiopia. Praticamente, l'unico modo che Tesdale Mesele ha avuto, per evitare di venire sposata a 13 anni e chiusa in un'esistenza fatta di lavori domestici e cura dei bambini, è stato correre. Ed è quello che questa ragazzina coraggiosa con le gambe magre e la coda di cavallo ha fatto. Ha corso lungo le strade rovinate e sporche dell'altopiano etiope, scalza o calzando scarpette sfondate. Ha corso con le sue larghe falcate sino alla piazza di Meskel Square nella capitale, dove vagano capre e nubi di smog colorano l'aria di un grigio gessato. E quando ha ritenuto di essere abbastanza veloce, ha corso nell'unico stadio di Addis Abeba, sperando di essere vista e ingaggiata da una squadra di atletica. I professionisti della corsa, in Etiopia, sono stati a lungo solo uomini ed il paese ha prodotto alcuni dei migliori corridori del pianeta: il leggendario Haile Gebrselassie, per esempio, ha stabilito 17 record mondiali e vinto due medaglie d‚oro olimpiche. Ma negli ultimi dieci anni, atlete determinate come Meseret Defar, 22enne, hanno pure cominciato a vincere medaglie alle Olimpiadi, campionati e maratone. Oggi, secondo una rivista sportiva etiope, 7 dei 10 atleti che guadagnano di più in Etiopia sono donne. Ispirate da queste eroine nazionali, Tesdale e migliaia di altre ragazze lasciano i loro villaggi e vengono a vivere con i parenti alla capitale, allenandosi da sole, e sognando il giorno in cui gareggeranno. Ma ci sono anche altre ragioni, più pratiche, per diventare veloci.
"Io corro, così i ragazzi sanno che sono forte e non mi molestano", dice Tesdale, ansimando dopo la quotidiana corsa da scuola a casa, in canottiera stracciata e scarpe di tela, "E corro anche perché voglio dare priorità alla mia istruzione. Se sono una brava velocista, la scuola vorrà che io rimanga, e non mi manderà a casa a lavare biancheria o a preparare il pane." Tesdale vive in una casa dalle pareti di fango, con altre tre ragazze le cui sorelle le hanno portate qui dalle fattorie di famiglia, per addestrarle a correre. Tuttavia, la loro semplice e reale
ambizione è continuare ad andare a scuola. In Etiopia, ricevere un'istruzione è una vera maratona: l'iscrizione delle ragazze a scuola è fra le più basse del mondo, e le donne e le giovani hanno più possibilità di morire di parto che di finire le medie, secondo i dati dell'Unicef.
"Ho tante speranze per lei", dice Alamas, la sorella 18enne di Tesdale, "Quando avevo la sua età, i nostri genitori volevano darmi in moglie ad un uomo di trent'anni. Erano arrabbiatissimi quando scappai in città. Non mi hanno parlato per anni. Ma ora, con il suo sogno di diventare un'atleta professionista, mia sorella ha valore per loro. La rispettano. Non deve aver bambini presto, perché questo interferirebbe con la corsa. Hanno capito che è stato giusto per me essere andata via, e che è giusto anche per lei."
In Etiopia, ragazzine di 12 anni possono essere vendute come spose dai genitori che non sono in grado di fornire loro una dote. Il paese ha il tasso più alto al mondo di fistole vaginali, una ferita che si produce nei corpi delle adolescenti durante il parto, e che richiede un doloroso intervento chirurgico di ricostruzione. Paese impoverito, con 73 milioni di abitanti, l'Etiopia ha anche uno dei più alti tassi mondiali di persone affette da Aids, cosa che costringe le bambine a lasciare la scuola per occuparsi di parenti malati. Poiché ben poche case hanno acqua corrente o elettricità, cucinare e pulire portano via tutto il giorno. I genitori hanno poi paura di lasciare le ragazze sole su lunghe distanze, da un villaggio sperduto alla scuola: temono lo stupro ed il rapimento, che vengono usati molto spesso per forzare una ragazza al matrimonio.
"Le adolescenti africane sono il gruppo più vulnerabile che ci sia", dice Alessandro Conticini della locale sezione dell'Unicef, "Lavorano assai di più dei loro fratelli. Sono molto più a rischio di essere forzate alla servitù domestica, al matrimonio, alla prostituzione. Le cose stanno lentamente migliorando, ma una ragazza deve avere una ragione forte per chiedere ai genitori di permetterle di andare a scuola, e di ritardare il lavoro ed il matrimonio".
A questo scopo, la corsa si è dimostrata un buon incentivo. Persino nelle enclave rurali più tradizionaliste, i genitori vedono dei benefici nel permettere alle figlie di allenarsi, il che
significa che devono andare a scuola, dove gli insegnanti scelgono chi partecipa alle gare. Poiché ci si aspetta che i figli sostengano i genitori quando essi saranno anziani, le ragazze velociste offrono la speranza di un successo economico, dice ElShadai Negash, editore di Endurance, un magazine sportivo: "Per una fanciulla, essere capace di correre è un vero
pronunciamento di libertà, che in effetti si traduce in potere. Le atlete sono idoli, in parte, anche per il loro successo finanziario. Se una ragazza riscuote danaro in modo rispettabile, perché non ritardare il suo matrimonio? Lei viene vista come un investimento, dopotutto."
Molte ragazze etiopi sviluppano corpi forti già in tenera età, facendo ore ed ore di lavori domestici, camminando tre o quattro miglia al giorno per andare a prendere l'acqua o frequentare la scuola, e trasportano fascine di legna sulle loro teste. Mentre i ragazzi passano il tempo con i padri, facendo commissioni o bighellonando, le ragazze aiutano le loro madri in numerosi lavori, dal macero della frutta alla pulizia manuale dei tappeti.
Meseret Defar, che ha vinto una medaglia d‚oro alle Olimpiadi nel 2004 sui 5.000 metri, ed una d'argento nel 2005 ai campionati mondiali, racconta che ha passato l'infanzia a portare carichi di legna così pesanti che aveva una muscolatura fortissima nella schiena già a 10 anni: "Portavo anche giare di argilla piene d'acqua per due miglia ogni giorno. E piangevo, perché tutto quello che volevo fare era allenarmi e correre, e invece dovevo fare i lavori domestici." Per quanto non molto alta, si dimostrò sorprendentemente veloce ed attirò l'attenzione del padre e degli allenatori scolastici.
Anche allora, però, doveva usare di nascosto le scarpe di tela dei fratelli. "Di solito correvo scalza, infatti", dice lanciando un'occhiata
alle scarpe di marca che ora è pagata per indossare, "Alle ragazze non si comprano vere scarpe da corsa, perché sono costose. Così mi alzavo molto presto, prendevo di nascosto quelle dei miei fratelli, e mi allenavo e le rimettevo a posto prima che si svegliassero e le indossassero per andare a scuola." Defar ha guadagnato abbastanza denaro, correndo, da far proseguire gli studi ad entrambi i suoi fratelli: uno sta studiando informatica, l'altro cinematografia. La cosa più importante è che l'essere un'atleta di successo le ha dato maggior controllo sulla sua vita. Ha potuto ritardare la gravidanza e scegliere il proprio marito, un simpatico giocatore di calcio che ha la sua età ed i suoi stessi interessi. Recentemente, Defar è
andata a parlare alle giovanissime madri ricoverate per le fistole vaginali. Le ha incoraggiate a far frequentare la scuola alle figlie, a permettere alle bambine di sviluppare i propri talenti, a ritardare i loro matrimoni ed a trovare valore nelle loro vite. Nel quartiere dove vive Tesdale, le ragazze la idolatrano e tutte hanno il suo poster appeso alle pareti.
"Correre dà alle ragazze un sacco di opportunità e fa sì che i nostri corpi siano nostri", dice Defar, "E anche se qualcuna non ce la fa, l'allenamento porta con sé nuove idee: insegnare, diventare allenatrice, fare qualunque cosa in cui ti impegni veramente."
Gebrselassie, la star maschile della corsa, mi dice che si è recato a parlare nelle scuole femminili e che ha donato scarpette per le ragazze. "E' fantastico che ci siano più ragazze a dedicarsi alla corsa, in Etiopia. Voglio sostenerle non solo materialmente, ma moralmente. Le ragazze sono atlete splendide. E penso che questo mandi loro un meraviglioso messaggio, ovvero che le ragazze possono fare tutto quello che i ragazzi fanno."
Questa mattina, Tesdale e la sua migliore amica, la quattordicenne Sercalem Tesefay, si sono alzate alle 5.30 e hanno corso per un'ora sino ad arrivare a Meskel Square, Pur fermandosi otto minuti ogni miglio, hanno sorpassato donne chine sotto i fardelli di legna, e uomini incastrati nel traffico.
Nella piazza di Meskel Square, ragazzi e ragazze fanno sprint sugli scalini sotto gli occhi degli allenatori. Tesdale e Sercalem non sono ancora in una squadra, ma entrambe sperano di avere i tempi necessari per entrarvi il prossimo anno. Alle 8, le due amiche se ne vanno alla scuola elementare, di corsa per un'altra ora e mezza. Al termine delle lezioni, all'una,
camminano per un altro miglio per andare a raccogliere acqua, e infine si siedono nella loro capanna per la tradizionale cerimonia del caffè. Le sorelle maggiori sono fiere di loro: sono diventare ragazze moderne, dicono, studentesse ed atlete, con le treccioline nei capelli e lo smalto sulle unghie.
"In campagna scarseggia tutto.‰, mi racconta la sorella ventenne di Sercalem, Muluwork, che è una muratora part time, "Se vi fossimo rimaste, le nostre vite sarebbero state diverse da come le volevamo. Il nostro destino ovvio sarebbe stato un matrimonio precoce, bambini, e molti anni di lavori domestici."
Sercalem sorride, e si volta verso la sorella: "Quando sogno", le dice, "sogno di correre così veloce da migliorare la nostra vita e comprare scarpe buone per tutte le ragazze etiopi."