SOLO LA DEMOCRAZIA PUO' LIBERARE LE DONNE DALLA SCHIAVITU'
INDAGINE SUL TRAFFICO DI RAGAZZE IRANIANE VENDUTE AD ALTRI PAESI


Marzo 2006. Di Donna M. Hughes (docente universitaria e responsabile degli studi di genere all'Università di Rhode Island), trad. M.G. Di Rienzo



Una misura del successo dei fondamentalisti islamici nel controllare una società, è la profondità e la totalità con cui sopprimono la libertà ed i diritti delle donne.
Con l'aiuto delle attiviste iraniane per la democrazia, ho raccolto informazioni sulla prostituzione ed il traffico di donne e ragazze iraniane che vengono vendute ad altri paesi. E' impossibile quantificare il numero delle vittime, ma tutte le fonti indicano una crescita esponenziale della prostituzione in Iran.
Queste attività, prostituzione e traffico, sono spesso a conoscenza dei mullah e vengono altrettanto spesso condotte con la loro partecipazione. Funzionari governativi sono allo stesso modo coinvolti nel commercio e nell'abuso sessuale di donne e ragazze.
La maggior parte delle giovani viene da aree rurali impoverite. Sovente vengono vendute dai genitori, e una percentuale considerevole di costoro sono tossicodipendenti. La disoccupazione, che si attesta attorno al 28% fra la fascia d'età 15/29 anni e sale al 43% nel caso delle giovani donne (15/20), è un fattore decisivo nello spingere la gioventù ad accettare offerte di lavoro rischiose.
La destinazione consueta delle vittime del traffico provenienti dall'Iran sono i paesi arabi del Golfo Persico. Giornali locali in Iran hanno documentato un buon numero di casi del genere. La polizia ha scoperto alcuni schemi di traffico che mandavano le ragazze in Francia, Gran Bretagna e Turchia.
Nella provincia iraniana di Khorasan, nel nord est, la polizia ha documentato la vendita di ragazze ad uomini pakistani come "schiave sessuali". I pakistani "sposano" le ragazze, la cui età varia dai 12 ai 20 anni, e poi le vendono ai bordelli in Pakistan. Nella provincia di Sistan Baluchestan, nel sud est, migliaia di ragazze sono state vendute ad uomini afgani. La loro destinazione è sconosciuta.
Un altro fattore che contribuisce ad aumentare la prostituzione ed il traffico di esseri umani, è l'alto numero di fanciulle che fuggono dalle loro case. Le ragazze si ribellano alle restrizioni imposte alla loro libertà, alla violenza domestica, ed alla tossicodipendenza dei genitori. Nella loro fuga verso la libertà, trovano altri abusi e sfruttamenti. Il 90% delle ragazze che scappano di casa finiscono per fare le prostitute.In alcune città, sono stati creati rifugi per provvedere loro assistenza, ma abbiamo casi documentati in cui funzionari corrotti dirigono questi rifugi solo per immettere le ragazze che ci arrivano nei giri della prostituzione.
Qualcuno potrebbe pensare che il commercio sessuale e i chierici che fanno i protettori siano contraddizioni in un paese governato da fondamentalisti religiosi. In effetti, non sono contraddizioni. In primo luogo, sfruttamento e repressione sono strettamente associati e complementari. Entrambi esistono dove alle donne, individualmente o collettivamente, vengono negati diritti e libertà. In secondo luogo, i fondamentalisti islamici iraniani non sono semplicemente dei musulmani conservatori. Si tratta di uno stato totalitario, ed il traffico di donne e ragazze è solo
un'altra redditizia attività criminale per ufficiali e funzionari corrotti.
Da quando scrivo sulla prostituzione ed il traffico sessuale, molte persone mi scrivono, chiedendomi cosa può essere fatto per aiutare le donne e le ragazze in Iran.
La risposta è che solo libertà e democrazia possono mettere fine alla schiavitù. Solo la sconfitta della teocrazia libererà le donne da un sistema che le disprezza e le odia. Solo una democrazia basata sul primato della legge libererà l'Iran dalla corruzione e dal controllo mafioso. Solo i diritti civili e l'eguaglianza fra uomini e donne garantirà la libertà a queste ultime. E solo i tribunali puniranno la violenza e lo sfruttamento.
Vorrei ricordare il movimento degli studenti democratici, che ha coraggiosamente manifestato in nome di questi valori e princìpi. La loro sfida alla tirannia ha richiesto loro di pagare un immenso prezzo. Molti di questi giovani attivisti erano e sono donne.
Sostenere l'orgogliosa resistenza delle donne ai mullah è il solo modo per sconfiggere il traffico di donne, ed anche il terrorismo. Le loro voci e le loro vite sono essenziali per stabilire una società democratica. Il loro coraggio, la loro compassione, la loro intelligenza, di tutto questo ci sarà bisogno per guidare un paese fuori dalla schiavitù, dalla paura e dalla corruzione.
Chi di noi ha libertà di parola e libertà associativa, che sono negate alle attiviste iraniane, deve usarle per sostenere chi lotta per la libertà in Iran. Dobbiamo lavorare insieme, fare pressione sui nostri governi affinché prendano una posizione contro i fascismi e in favore di democrazia e libertà. Dobbiamo dir loro che smettano di cercare i "mullah moderati" e si rivolgano piuttosto ai milioni di persone che vogliono essere libere.