I SERVIZI SOCIALI
CHE SI SONO RIVELATI RISPONDENTI AI BISOGNI DELL'UTENZA VANNO
SOSTENUTI E NON IL CONTRARIO!
aprile 2002, dal Coordinamento sostenitore della proposta
di legge di iniziativa popolare ''L'asilonido: un diritto
delle bambine e dei bambini''
L'ASILO-NIDO: UN DIRITTO DELLE BAMBINE E DEI BAMBINI
L'asilo-nido è oggi un bisogno fondamentale per molti giovani genitori, esso contribuisce in modo decisamente positivo alla formazione dei più piccoli. Che risposta danno allora le istituzioni alla domanda, sempre largamente disattesa, di questo servizio?
Elargiscono sussidi economici alle madri affinchè rinuncino al NidoIncoraggiano con finanziamenti l'assistenza domiciliare del bambino (nido-famiglia, tata a domicilio, bambino presso il domicilio della tata)
Distribuiscono soldi ai privati e demandano ad essi il compito di aprire i nidi
Sostengono con contributi economici ed altre agevolazioni le ditte affinchè aprano nidi aziendali
Aprono (questo è quanto si prefigge il Governo) salette nei pubblici uffici per custodire i bambini dei dipendenti
Anticipano l'ingresso nella Scuola dell'Infanzia da tre a due anni e mezzo
Per chi non ha, o non ha ancora bambini, forse queste sembrano risposte concrete, in realtà non è così. Ecco il perché:
Il bisogno di Nido non nasce da problemi economici e già verso la fine dell'ottocento se ne erano accorti
È assurdo incoraggiare l'assistenza domiciliare del bambino quando ad essa ricorrono, spesso per mancanza di alternative, tantissime famiglie
I privati hanno investito pochissimo nel Nido anche se certamente sono pronti a cambiare idea se arrivano i soldi dello Stato che, uniti all'abbattimento degli standard (frutto della deregulation) potrebbero rendere interessante investire nel Nido. Ma perché i genitori dovrebbero auspicare questa soluzione?
Nessuno obbliga le ditte ad aprire il nido aziendale, quelle che lo fanno (a dir il vero poche) vi ravvisano una convenienza. Perché la collettività dovrebbe finanziare il nido aziendale quando quella ditta se ne disfa nel momento in cui non le serve più?
Ai dipendenti pubblici si offrono parcheggi per i loro figli, parcheggi "cogestiti", così afferma il legislatore che in questo modo non si assume nessuna responsabilità. È demagogia
Non c'è nessuna motivazione pedagogica ad anticipare a due anni e mezzo la scuola dell'infanzia e questa scelta aggraverà di molto i problemi di gestione di questa scuola
Queste scelte, dequalificanti, spesso demagogiche ed infine costose, discendono dal presupposto che il ''tradizionale'' asilo-nido comunale sia un servizio troppo oneroso e quindi vadano cercate delle alternative che però tali non sono. Si apra dunque nel Paese e nel Parlamento una approfondita discussione su cosa significa investire nell'infanzia e lo Stato metta nel conto consistenti risorse a sostegno delle amministrazioni locali che hanno l'obbiettiva difficoltà ad aprire o a mantenere il Nido
I servizi sociali che si sono rivelati rispondenti ai bisogni dell'utenza vanno sostenuti e non il contrario!
Coordinamento sostenitore della proposta di legge di iniziativa popolare ''L'asilonido: un diritto delle bambine e dei bambini''