RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

IL MURO HA BISOGNO DI TAGLIARE IN DUE ANCHE IL NOSTRO CAMPUS?
DA ORGANIZZAZIONI PALESTINESI E ISRAELIANE IL 9 NOVEMBRE, GIORNO DELLA CADUTA DEL MURO DI BERLINO, E' STATA LANCIATA UNA GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO IL MURO A CUI HA ADERITO PER L'ITALIA ANCHE ACTION FOR PEACE. LA PETIZIONE CHE SEGUE E' STATA PROPOSTA DALLA FACOLTA' E DAGLI STUDENTI DELL'UNIVERSITA' EBRAICA DI GERUSALEMME A SOSTEGNO DELL'UNIVERSITA' DI AL QUDS A GERUSALEMME EST. RIGUARDA SOLO UN PEZZETTO DEL MURO ED HA UN CARATTERE MODERATO, MA PUO' ESSERE INTERESSANTE SOTTOSCRIVERLA PER LA SUA SPECIFICITA'


ottobre 2003, riceviamo e pubblichiamo, da Luisa Morgantini, Donne in Nero e Associazione per la Pace, aderenti ad Action for Peace

Università di Al Quds
Nella sua campagna per dividere Gerusalemme dalla West Bank, Israele si è impadronita delle aree principali dei campus dell'Università di Al Quds nella località di Abu Dis, per continuare la costruzione del "muro di sicurezza" nel tentativo sempre piu' evidente di imporre un sistema di apartheid alla popolazione palestinese. Il Muro taglierà dall'interno l'Università e la dividerà in due, il che vorrà dire la sottrazione di un terzo dell'area dell'Università, approssimativamente circa 70 dunums.
(Per ulteriori informazioni: http://www.miftah.org/PrinterF.cfm?DocId=2381)

Sari Nusseibeh, presidente dell'Università e "una voce ragionevole e moderata all'interno di un conflitto in corso" ha sempre lavorato per una giusta pace tra il popolo israeliano e quello palestinese. Qui di seguito c'è il suo urgente appello:

L'università di Al-Quds, il cui campus principale di Abu Dis sta a cavallo della immaginaria linea municipale che divide Gerusalemme dalla Cisgiordania, è prossima a essere inclusa nell'inarrestabile campagna israeliana per il Muro. Alcuni dei pesanti macchinari in possesso dell'IDF ora si trovano nelle principali aree sottratte all'Università, al centro del campo di calcio. Questa confisca ha distrutto quasi un terzo (circa settanta dunams) dei terreni del campus, con una foresta di pini considerata una speciale riserva, oltre che aree in cui l'Università aveva speranze di poter sviluppare strutture sportive e botaniche. L'Università, che ospita quasi 6000 studenti, è stata negli ultimi anni un avamposto nella campagna per incoraggiare la cooperazione universitaria israelo-palestinese. Il campus Universitario, per la stragrande maggioranza del tempo negli ultimi tre anni di scontri violenti e sanguinosi, è rimasta in un clima tranquillo, con gli studenti preoccupati solo di avere il permesso per raggiungere il campo e portare a termine le loro ricerche e i loro studi. La devastazione delle aree del campo e l'erezione di un alto muro di cemento al suo centro, che blocca l'accesso naturale attraverso la valle, non può che essere intesa come una dichiarazione di inimicizia e aggressione, oltre che, naturalmente, un fallimento sul piano umano e politico. Questa dichiarazione negativa, scritta in blocchi di cemento di fronte agli studenti si pone in netta opposizione ai valori positivi di formazione che cerchiamo di promuovere all'Università, come la necessità di rompere le barriere di nemicità e costruire ponti di comprensione per rafforzare la prospettiva di pace. Qui all'Università abbiamo tristemente realizzato che il Muro è un progetto in atto e irreversibile, un simbolo del fallimento dei politicanti e dei professionisti della pace autoreferenziali. Ciononostante, crediamo sia possibile, addirittura obbligatorio, specialmente in questo campus, ridurre i suoi effetti psicologici negativi sulla nostra popolazione studentesca. Il muro potrebbe essere facilmente costruito piu' giù lungo la valle, o potrebbe essere lo stesso muro a ovest del campus, che è stato ostacolato dalla Municipalità molto prima della sua costruzione.
Il presunto imperativo di sicurezza non sarebbe intaccato da tali aggustamenti. Ma i danni politici e psocologici sarebbero ampiamente ridotti. Aiutateci a instillare un po' di sensibilità umana e politica nei piani del Dipartimento della Difesa. Parlate in nostro favore appellandovi al Ministero attraverso i recapiti che vi forniamo qui di seguito. La vostra voce può rendere tutto diverso. Ma anche il vostro silenzio.

Riferimenti del Ministero della Difesa israeliano al quale
inoltrare proteste:
Minister of Defense
Telephone: 972(0)3-697-6663
Fax: 972(0)3-697-6218
sar@mod.gov.il