DIVIETO ISRAELIANO AI
CITTADINI STRANIERI DI ENTRATA NEI TERRITORI PALESTINESI
DENUNCIA
AL PARLAMENTO EUROPEO E RICHIESTA DI REVOCA IMMEDIATA
gennaio 2004, Da Luisa
Morgantini, europarlamentare
Luisa Morgantini (GUE/NGL). - Signor Presidente, all'aeroporto di Tel Aviv, così come al ponte Allenby, viene consegnato, ai cittadini stranieri, un documento che tende ad impedire la circolazione nei territori occupati palestinesi della Cisgiordania e di Gaza. Chi vuole recarsi nei territori dell'Autorità palestinese deve ottenere un'autorizzazione scritta, in mancanza della quale le autorità israeliane - cito il punto 2 - "possono ricorrere a mezzi legali inclusi la deportazione ed il rifiuto di un futuro ingresso nello Stato di Israele".
E' un atto, a mio avviso, gravissimo e una violazione della sovranità dell'Autorità palestinese, oltre che dei diritti dei cittadini stranieri e delle possibilità di cooperazione e di circolazione anche dell'Unione Europea, visto che lo stesso documento è stato consegnato a cooperanti e funzionari Comunitari.
Il muro, oltre ad annettere territorio occupato allo Stato di Israele, impedisce i movimenti ai palestinesi: ora le autorità israeliane decidono anche chi i Palestinesi possono incontrare o meno; cioè i carcerieri concedono i permessi ai carcerati.
Chiedo pertanto al Presidente, alla Commissione europea ed alla Presidenza del Consiglio di intervenire e di chiedere alle autorità israeliane le ragioni di questo impedimento e la sua revoca immediata.
Sarà mia premura farvi pervenire il documento che mi è stato consegnato da diversi cittadini stranieri.Intervento di Luisa Morgantini nell'apertura della sessione plenaria del 12 - 1 - 2004 a Strasburgo.