APPELLI DALLA PALESTINA, APPELLI PER LA PALESTINA.
UNA SERIE DI BREVI COMUNICATI, PER RICOSTRUIRE IL MOSAICO DELLA DIPLOMAZIA DAL BASSO: VERITA' QUOTIDIANE, REAZIONI, PROPOSTE


aprile 2002, la redazione di Iemanjà ringrazia tutte le fonti


L'Unione dei Comitati di Soccorso Medico Palestinese (UPMRC) e i Medici per i Diritti Umani di Israele(PHR-Israele) fanno congiuntamente appello per porre fine all'incubo nei territori palestinesi. (traduzione di Anna Cotone)

Ramallah è completamente occupata, nelle strade ci sono 120 carri armati e sia questi, che gli elicotteri stanno bombardando diversi quartieri con i missili. Due ospedali, il Ramallah Hospital e il Ramallah Maternity Hospital , sono rimasti sotto il fuoco delle truppe israeliane.Inoltre stamattina, come succede in molti altri luoghi di Gaza e Cisgiordania, i soldati hanno sparato su due ambulanze.
Per di piu' l'esercito proibisce l'accesso alle cure mediche per malati e feriti, rifiutando sia il loro trasporto in ospedale che l'accesso al personale di pronto soccorso sul luogo dove si trovano i feriti o i malati.Ovviamente, proibire l'accesso alle cure mediche non farà altro che aumentare i morti; allo stesso modo, anche il divieto di accesso alle cure mediche per gli ammalati aumenterà i morti.

Chiediamo con urgenza azioni da tutto il mondo, le organizzazioni internazionali e umanitarie devono immediatamente costringere il governo israeliano a fermare queste atrocità.
Vi sollecitiamo alla mobilitazione, a fare appelli ai rappresentanti dei governi, a intraprendere ogni iniziativa che permetta ai feriti palestinesi di ricevere cure mediche per evitare ulteriori inutili morti. Facciamo appello anche ai governi stranieri perchè agiscano per arrivare a un'immediata interruzione di questa aggressione dall'esercito israeliano e porre fine a questa crisi umanitaria.

Per ulteriori informazioni chiamare:
Dr. Mustafa Barghouti 059-254218 (UPMRC-Ramallah)
Hadas Ziv 050-228599 (PHR-Israele)


APPELLO URGENTE DEL MOVIMENTO INTERNAZIONALE DI BASE PER LA PROTEZIONE DEL POPOLO PALESTINESE
Jerusalem, 29 Marzo, 2002 Dalla delegazione di Action For Peace a Gerusalemme Est

Mentre il mondo Cristiano sta celebrando la Pasqua, in questo giorno in cui si ricorda la crocefissone e la morte di Gesu Cristo, per la salvezza del genere umano, noi Palestinesi stiamo affrontando lo stesso destino. In risposta ai numerosi appelli per la pace dei leader palestinesi e del resto del mondo arabo, Il governo israeliano ha mobilitato l'intero esercito e ha raso al suolo tutti gli appelli per la pace. In una conferenza stampa questa mattina, 29 marzo 2002, il primo ministro israeliano Ariel Sharon ha dichiarato Guerra al popolo palestinese. Il ministro israeliano della Guerra Ben Aliazar ha affermato che questa guerra non avrà confini geografici e che nessuno in questa guerra sarà immune, compreso Yasser Arafat. L'intera popolazione palestinese é sotto assedio. Le nostre città, i villaggi e i campi profughi cono accerchiati. Nelle fasi iniziali della ri-occupazione dei territori palestinesi, più di 150 carri armati hanno invaso la città di Ramallah. I carri armati stanno in questo momento attaccando il quartier generale del presidente Arafat. Numerosi civili sono stati assassinati o feriti dal fuoco dell'esercito di Israele. Ai feriti vengono negate le cure mediche e alle ambulanze non é permesso raggiungere i feriti che sono lasciati a morire dissanguati. Le prime tre vittime sono della famiglia Abu Gharbieh che é stata fatta oggetto di colpi d'arma da fuoco questa mattina presto mentre usciva di casa. La madre, Surayda é morta e suo marito e il loro bambino di cinque mesi sono stati feriti. L'intera popolazione di Ramallah é confinata in casa, gli Israeliani hanno tagliato l'elettricità e molte famiglie sono costrette a stare in una sola stanza. Gli edifici alti sono stati occupati e vengono usati dai cecchini per sparare a qualsiasi cosa si muova.

Appello: Facciamo appello alla Comunità internazionale, alla Comunità Europea e a tutti coloro che hanno a cuore la pace nel mondo affinché
1. la Comunità Europea e il Parlamento Europeo si impegnino per indurre Israele a rispettare le risoluzioni dell'ONU e le risoluzioni internazionali, compresa la 4 Convenzione di Ginevra.
2. si organizzino mobilitazioni e manifestazioni di protesta contro il genocidio dei palestinesi da parte di Israele e per l'invio di una forza di protezione internazionale per il popolo palestinese.
3. si faccia pressione sui governi perché intraprendano azioni dirette alla cessazione dell'aggressione di israele contro I Palestinesi.
4. si impongano sanzioni economiche e politiche contro il governo di guerra di israele,
5. si attivino I governi, le agenzie di soccorso internazionali e tutti gli interessati per un invio di emergenza di cibo e medicine al popolo palestinese.

 

FERMIAMO LA GUERRA IN PALESTINA
Il testo dell'appello promosso da Cric e sottoscritto da numerose organizzazioni, a cui anche la nostra associazione ha aderito.

Al Presidente della Repubblica
Carlo Azeglio Ciampi

Al Presidente del Consiglio
Silvio Berlusconi

Agli Onorevoli Deputati e Senatori

Come associazioni e soggetti impegnati da anni in attività di solidarietà e di cooperazione internazionale in sostegno del popolo palestinese e per la promozione del dialogo fra i due popoli palestinese ed israeliano per il raggiungimento di una pace giusta e duratura, alla luce degli ultimi drammatici avvenimenti che hanno portato ad una invasione ormai completa dei territori palestinesi da parte dell1esercito israeliano, a fronte dell1intensificarsi delle violenze e dei bombardamenti sulla popolazione civile palestinese che da un anno e mezzo è sottoposta ad ogni sorta di restrizione delle liberta1 e di progressivo impoverimento; prendendo atto dello scellerato obiettivo di Sharon di annientamento della Autorità Nazionale Palestinese che si sta consumando orribilmente in queste ultime ore attraverso la persecuzione fisica mirata all'eliminazione del suo leader Arafat; consci che tutto quanto sta accadendo in Medio Oriente non è altro che la diretta conseguenza del disatteso processo di pace iniziato dieci anni fa, il quale - anziché essere tutelato dai governi internazionali, consolidato dalle parti e completato secondo i tempi e gli accordi sottoscritti - è stato progressivamente distrutto da una politica di apartheid e di violazione continua dei diritti umani da parte di Israele, e in particolar modo dal governo di Sharon, dal terrorismo di stato e non, dall'uso indiscriminato della violenza e dell'arbitrio; esprimendo al contempo la nostra più ferma condanna agli attentati terroristici contro la popolazione civile israeliana; prendendo infine atto degli impegni presi dal Governo Italiano nei confronti di entrambe le parti per una soluzione equa e stabile del conflitto israelo-palestinese, chiediamo al Governo Italiano, al Parlamento Italiano e a tutte le forze politiche di adoperarsi immediatamente per:
* L'appoggio al piano di pace proposto al vertice dei paesi arabi di Beirut affinché si proceda ad una pronta ripresa dei negoziati tra le parti
* L'invio immediato di una delegazione di osservatori della Commissione Esteri del Parlamento che possa monitorare le violazioni dell'esercito israeliano nei territori autonomi palestinesi e contro le istituzioni palestinesi in Cisgiordania e a Gaza
* La convocazione di una riunione d'urgenza dei Ministri degli Esteri europei per l'applicazione immediata della Dichiarazione di Barcellona

Ed inoltre se Israele non cessa l'occupazione militare e non si ritira ai confini del '67, chiediamo di promuovere:
* a livello europeo la sospensione del trattato di associazione economica UE-Israele
* a livello mediterraneo la sospensione della cooperazione dei paesi euro-mediterranei con Israele nell'accordo economico euro-mediterraneo

E chiediamo ancora di adoperarsi per:
* la garanzia dei diritti umani fondamentali della popolazione palestinese vittima dell'occupazione militare israeliana, alla sua piena libertà di espressione non violenta e costruttiva per uno stato di diritto
* l'applicazione delle risoluzioni ONU n. 242 e 338 e della IV Convenzione di Ginevra per la fine immediata del conflitto
* il riconoscimento dello Stato palestinese entro i confini del 1967
* il blocco della vendita di armi e di tecnologia militare allo stato di Israele

Fermare la spirale della violenza è ora più che mai urgente se non vogliamo continuare ad assistere ad un massacro da troppo tempo annunciato, ad un avvilimento del diritto internazionale e di tutti gli sforzi compiuti dalla società civile internazionale per il raggiungimento di una pace sostenibile in Israele e Palestina, attraverso la creazione dello stato palestinese e con Gerusalemme come capitale di due popoli e due stati.


RENDIAMO VISIBILE IL NOSTRO SDEGNO
Di Action for Peace


ANCHE OGGI CITTA' INVASE, DECINE DI MORTI,
MIGLIAIA DI ARBITRARIE DEPORTAZIONI.
OGNI GIORNO DI PIU'.
IL SILENZIO DEI POTENTI CONTINUA AD AUTORIZZARE
IL CRESCENTE MASSACRO DEL POPOLO PALESTINESE
DA PARTE DI SHARON.
CHIUNQUE NON SIA D'ACCORDO LO DEVE DIRE CON FORZA.
IN OGNI PIAZZA D'ITALIA SI GRIDI TUTTI INSIEME:
VIA SUBITO IL GOVERNO DI SHARON
BASTA ALL'OCCUPAZIONE MILITARE OMICIDA
SUBITO DUE STATI PER DUE POPOLI

ACTION for PEACE


Il comunicato del 4/4/02 delle Donne in nero

I colpi di cannone sparati dai tanks israeliani sulla basilica della Natività a Betlemme, così come le statue millenarie dei Budda in Afghanistan distrutte dalla ferocia dei talebani, costituiscono un atto terroristico, che ha già le sue vittime, nei confronti della storia, della cultura e del riferimento religioso che quel luogo simbolo rappresenta nel mondo La violazione dei diritti politici e umani nei confronti delle delegazioni internazionali pacifiste presenti in Palestina e in Israele, l'aver costretto alcuni di loro, tra cui rappresentanti del Parlamento europeo, a fare da scudi umani a protezione dei soldati israeliani nella loro opera di evacuazione di abitazioni palestinesi e di caccia all'uomo, il divieto d'accesso alla delegazione italiana appena rientrata, tra cui parlamentari, sindacalisti/e, rappresentanti del movimento pacifista, bloccati all'aeroporto di Tel Aviv, alcuni di loro malmenati pesantemente e quindi rimbarcati e fatti rientrare in Italia, sono segnali fortemente preoccupanti e significativi del disprezzo del governo israeliano nei confronti della comunità internazionale e di ogni regola e norma del diritto internazionale.
Ribadiamo con forza la richiesta al Governo italiano e all'Europa per:
L'IMMEDIATO INVIO DI FORZE D'INTERPOSIZIONE E DI PROTEZIONE PER RIPRISTINARE LA LEGALITA' NELL'AREA DEL M.O.
CHIARE E CERTE SAZIONI DIPLOMATICHE NEI CONFRONTI DEL GOVERNO D'ISRAELE.
Rinnoviamo tutto il nostro sostegno:
alle donne e agli uomini della Palestina,
al Presidente Arafat,
alle donne e agli uomini della società civile israeliana che si oppongono, pur in minoranza, al proprio governo, alle donne e agli uomini palestinesi o di religione ebraica, che nel mondo sono impegnati perché cessi la follia di stato di Ariel Sharon, distruttiva di ogni tessuto umano e sociale, perché abbia fine la disperata follia dei kamikaze.
Noi Donne in Nero, condanniamo fermamente la cultura della guerra, le guerre, ogni forma di terrorismo, di repressione, di occupazione e in relazione con le donne che vivono nei luoghi di conflitto rifiutiamo ogni distinzione tra le vittime civili per le quali esprimiamo piena solidarietà.

Pagine di follia nella storia sono state già scritte, la loro indelebilità ci opprime. Che nessuno, con il proprio silenzio di fronte alla tragedia che si sta consumando in Palestina, sia responsabile di una nuova pagina.

E' STATA DICHIARATA GUERRA ALLA PACE
LA PACE DEVE RISPONDERE
Ogni luogo diventi una postazione di pace Ogni uomo, donna, diventi un corpo di pace.
"tra uccidere e morire, scegliamo di vivere"
STOP ALL'OCCUPAZIONE DEL MONDO
UNA PACE GIUSTA IN MEDIORIENTE
DUE POPOLI E DUE STATI