PER LA PROTEZIONE
INTERNAZIONALE DEL POPOLO PALESTINESE
L'APPELLO
FIRMATO DA 350 PERSONALITA' ISRAELIANE DA SOTTOSCRIVERE E INVIARE
maggio 2001, dalle Donne in
Nero
Gli israeliani che firmano questo importante appello ci chiedono azioni di pressione presso i nostri governi affinchè sia data immediata
protezione alla popolazione palestinese sottoposte alle rappresaglie dell'esercito israeliano.
L'appello è già stato pubblicato dal Manifesto. Vi invitiamo ad inviare l'appello alle autorità italiane e internazionali:SEGRETARIO GENERALE NAZIONI UNITE:
Kofi Annan FAX 001 963 48 79 website www.un.org
rappresentanza permanente d'Italia presso ONU
Ambasciatore Sergio Vento fax 001 486 10 36 website www.italyun.org
MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Lamberto Dini fax 06 36912006 website www.esteri.it
Noi, cittadini di Israele, siamo estremamente preoccupati per il rapido deterioramento delle condizioni dei palestinesi nella Cisgiordania e
nella striscia di Gaza. Consideriamo gli insediamenti ebraici nei territori occupati da Israele nel 1967 un atto continuato di aggressione nei
confronti del popolo palestinese. Massicce costruzioni di nuovi insediamenti e l'espansione di quelli esistenti sono continuate senza sosta
anche dopo la firma degli accordi di Oslo, ancor piu' di sette anni fa.Questo è uno degli elementi più gravosi dell'occupazione israeliana che è diventata insopportabile per i palestinesi che vivono a Gaza e Cisgiordania.
Mentre condanniamo decisamente gli atti di terrore contro i civili, consideriamo legittima la rivolta palestinese contro l'occupazione
coloniale. Anche se tra le vittime di questa rivolta vi sono molti israeliani innocenti, consideriamo che non possa esserci simmetria militare tra occupanti e occupati. L'occupazione stessa è moralmente e politicamente sbagliata: l'uso eccessivo della forza da parte di Israele per imporre
le sue regole contro una resistenza palestinese crescente è totalmente inaccettabile.L'esercito israeliano ha usato armi letali contro manifestanti disarmati uccidendo più di quattrocento palestinesi dall'ottobre 2000, tra di
loro circa settanta erano giovani inferiori ai sedici anni, e ferendone altre migliaia. Per rappresaglia contro gli attacchi palestinesi
Israele ha bombardato e colpito obiettivi nelle città palestinesi. Il controllo israeliano sulle strade principali della Cisgiordania hanno diviso
il territorio palestinese in una serie di ghetti isolati. Questo ha pesantemente danneggiato l'attività economica palestinese, spingendo sempre
maggiori settori di popolazione sotto la soglia di povertà a tal punto che alcune aree sono ridotte alla fame. Le operazioni israeliane hanno
interrotto i servizi sanitari di emergenza, traporti e educazione. I civili palestinesi non sono solo maltrattati dai militari israeliani, ma
anche esposti alle minacce e alle aggressioni dei coloni. I danni psicologici causati da anni di intimidazioni, ansia, perdite, umiliazioni e
lutti sono incalcolabili.
Israele agisce come un potere supremo che ha abbandonato ogni responsabilità legale e morale di protezione della popolazione palestinese sotto la sua giurisdizione.
Riconosciamo la complessità di una situazione in cui è spesso difficile distinguere tra atti legittimi di resistenza palestinesi e atti
inaccettabili di terrorismo e tra una politica israeliana di legittima difesa e atti di terrorismo di stato. Ma la complessità di questa situazione
non può né diminuire la nostra responsabilità né farci tacere.
E' nostro obbligo morale come cittadini israeliani esprimere solidarietà con la lotta dei palestinesi per la libertà, e fare il possibile per
proteggere la popolazione che vive nei territori occupati. Sollecitiamo cittadini, amici e colleghi in tutto il mondo ad alzare con noi la voce contro l'occupazione e l'oppressione dei palestinesi.
Chiediamo un immediato intervento internazionale per mettere fine al massacro di esseri umani che rivendicano l'elementare diritto alla
libertà. Fate pressioni sui vostri governi perché vadano oltre le deboli condanne di Israele per promuovere una forza internazionale di pace che possa aiutare a proteggere i palestinesi dall'aggressione israeliana e facilitare la ripresa di negoziati seri tra le parti in conflitto.
Per le firme contattare:
Yaron Erzahi: mshruth@mscc.huji.ac.il
Ruth HaCohen: mshruth@mscc.huji.ac.il
Hanna Hever: hever26@post.tau.ac.il
An Matar: matar@post.tau.ac.il
Adi Ophir: adiophir@post.tau.ac.il