CHIEDIAMO AIUTO PER
NON SPEGNERE LE LUCI
SOS
DALLA PALESTINA: SERVONO FINANZIAMENTI ED URGE UN INTERVENTO INTERNAZIONALE
Dicembre 2000, di Terry Greenblatt
dirigente di Bat Shalom. Traduzione di Floriana Lipparini
Leggendo ogni mattina i quotidiani, guardando i telegiornali ogni sera, immaginiamo che siate addolorate e terrorizzate per quel che sta accadendo in Israele, nella West Bank e a Gaza. Una continua escalation di violenza, sempre più morti da entrambe le parti, e molti di loro sono civili, troppi sono bambini.
I leader di entrambe le parti continuano a incontrarsi in Egitto, in Europa e a Washington, ma non si vedono all'orizzonte veri accordi o risoluzioni. "Dove sta il terreno per la pace?", "Come potrà mai finire tutto questo?", vi chiedete.
Non vogliamo mentirvi. È un momento veramente terribile per chi vive qui in Israele. Basta solo guardare in faccia le persone quando si raggruppano agli incroci delle strade, negli ascensori degli uffici, alle fermate del bus. Le facce sono pallide, tirate e tese, con gli occhi che dardeggiano nervosamente in ogni direzione.
Ogni borsa, persino le più innocenti cartelle degli scolari, se per caso vengono lasciate incustodite per un attimo, attirano immediatamente l'attenzione di ogni persona adulta nelle vicinanze. Si chiamerà la polizia, si bloccheranno le strade, un robot esaminerà i quaderni, le penne e le merende lasciate nella cartella dimenticata.
Non è passato un giorno da quando Ariel Sharon visitò la Spianata del Tempio, il 29 settembre, senza che sia morto qualcuno. I confronti e le sfide affrontati quotidianamente dai nostri alleati e amici palestinesi e dai nostri soci e sostenitori palestinesi di Israele li espongono a sempre nuovi e più forti livelli di ingiustizia, razzismo e disprezzo dei diritti umani.
Bat Shalom è onorata di restare fonte di alleanza, sostegno e difesa, specialmente durante queste ultime sette settimane.
Per noi, che siamo le donne di Bat Shalom, questa è ora la realtà della nostra vita. Per quanto tutto ciò sia spesso stressante, in un certo senso siamo fortunate. Siamo qui. Siamo attive. E, a differenza della maggior parte di coloro che fanno parte delle delegazioni per le trattative di pace, non siamo confuse e divise.
I nostri principi una vera pace, basata su una giusta risoluzione del conflitto israelo-palestinese e su uguali diritti per tutti i cittadini di Israele sono forti ed elastici. E, forse perché siamo donne, nessuno può convincerci che la violenza è la sola strada per la pace e la sicurezza.
Siamo fortunate perché possiamo agire! Dal 29 settembre siamo state in movimento. La nostra presenza è palpabile:
- Bat Shalom ha ospitato Winnie Mandela che ci ha visitato per dimostrarci la sua solidarietà con le donne palestinesi e israeliane per la pace;
- due settimane fa abbiamo passato la giornata con sette europarlamentari, donne che sono venute in missione nella regione per offrire il proprio sostegno;
- abbiamo tenuto dimostrazioni pubbliche e siamo state presenti alla tenda per la pace;
- abbiamo organizzato forum come "Il diritto dei palestinesi al ritorno", "Liberazione delle donne/liberazione nazionale", "Uguali diritti per tutti i cittadini di Israele" ;
- attraverso il nostro appello "Lasciate parlare le donne, lasciate agire le donne" migliaia di donne in tutto il mondo si sono impegnate a sostenere la nostra visione di una pace giusta in Medio Oriente.
In questa emergenza, il nostro nuovo programma di azioni richiede due nuovi tipi di risorse: la forza delle donne per programmarle e metterle in atto, e un sostegno finanziario per renderle possibili. Bat Shalom ha esaurito le proprie disponibilità finanziarie. Non potremo continuare il nostro lavoro senza il vostro generoso e indispensabile sostegno. A quelle di voi che hanno già dato il proprio modesto contributo, noi diamo il nostro grazie. Ma ora non potrà bastare e ci rivolgiamo a quelle di voi che hanno accesso a significative risorse perché diventino nostre partner. Noi siamo donne israeliane di tutto il paese e stiamo continuando a lavorare per la pace in mezzo a una guerra non dichiarata. Abbiamo la volontà e la forza delle donne. Ora chiediamo alle amiche lontane ma già impegnate e intenzionate a sostenere la pace di aiutarci.
L'alternativa per Bat Shalom è chiudere le porte e spegnere le luci. Per favore diventate nostre partner.
Accettiamo con gratitudine contributi economici che ci aiutino a portare avanti il nostro lavoro. Possono essere inviati a:
Bat Shalom, POB 8083, Jerusalem 91080, Israel. Tel: +972-2-563 1477; Fax: +972-2-561 7983. Please send your tax-deductible check, earmarked for BAT SHALOM, via : New Israel Fund, 1625 K. Street NW, Washington, D.C. 20006, USA or US/Israel Women To Women, 275 7th Avenue, N.Y.C., N.Y. 10001, USA.
Mentre l'occupazione continua, cresce inevitabilmente la possibilità di violenza incontrollata. Israele, che ha da sempre a disposizione il maggior potere militare, ha aumentato l'uso della propria forza. La risposta palestinese diventa parte di un circolo vizioso, che porterà altra morte e distruzione.
Alla luce dell'attuale assenza di trattative politiche, qui occorre una risposta immediata della comunità internazionale.
Noi chiediamo a tutte le persone di buona volontà e a tutti i governi che cercano la pace di sostenere la nostra richiesta di intervento di una forza responsabile e realmente internazionale delle Nazioni Unite.
Visita il nostro sito per maggiori informazionie per gli aggiornamenti sulle nostre attività: http://www.batshalom.org