NEGATO AI PACIFISTI
ITALIANI, EUROPEI E AMERICANI IL PERMESSO DI ACCEDERE AD HEBRON
- HEBRON CHIUSA FINO AL 9 GENNAIO.
PUBBLICHIAMO
IL COMUNICATO STAMPA DEL 30 DICEMBRE IN CUI I PACIFISTI DENUNCIAVANO
I PRIMI PESANTI DIVIETI E IL CLIMA DI VIOLENZA TRA I COLONI ISRAELIANI.
NEI GIORNI SEGUENTI SONO SEGUITE AGGRESSIONI FISICHE CONTRO LA
DELEGAZIONE
gennaio 2002, comunicato stampa
Gerusalemme 30 dicembre
E' durata due ore, dalle 9 alle 11, la trattativa tra il movimento internazionale Action for Peace e l'esercito israeliano, che aveva bloccato i pullman dei pacifisti al check-point tra Betlemme e Hebron, impedendo loro di raggiungere la città dover li aspettava il sindaco.
Due ore durante le quali i coloni israeliani di Hebron (notoriamente i più fanatici e intolleranti) si sono fatti vedere e sentire, non solo insultando i pacifisti, ma soprattutto intimando ai soldati di "non trattare con i terroristi".
Gli stessi soldati hanno fatto capire ai pacifisti italiani che il problema era proprio l'aggressività dei coloni. "E' la prima volta che vediamo i coloni dare ordine all'esercito, è impressionante quanto sia aumentato il loro peso politico" ha dichiarato il senatore Giovanni Russo Spena, che ha condotto la trattativa insieme agli altri parlamentari presenti.
I soldati hanno mostrato un ordine di polizia, in base al quale Hebron e tutta la sua regione sono "chiuse" (nessuno può cioè entrare e uscire) dalle 12 del 29 dicembre al 9 gennaio compreso. Una misura che inasprisce ulteriormente le già disumane condizioni di vita della popolazione civile, cui la missione Action for Peace è venuta a testimoniare la solidarietà della società civile europea.
In assenza del console d'Italia Ghisi, il viceconsole Petruzzella ha tentato una trattativa telefonica con le autorità militari israeliane, ricevendone in cambio l'offerta o di consentire al sindaco di Hebron di incontrare i pacifisti a Gerusalemme o di lasciar passare i soli parlamentari - oltre al senatore Russo Spena, l'eurodeputata Luisa Morgantini e i deputati Silvana Pisa e Luigi Marino - trasportati su una camionetta dell'esercito israeliano.
Entrambe le proposte sono state giudicate inaccettabili e rifiutate.I pacifisti europei sono giunti nei giorni scorsi in Palestina in segno di solidarietà con la società civile palestinese e con le forze di pace israeliane e per richiamare l'attenzione della comunità internazionale sulla necessità di una forza di interposizione per la tutela della popolazione civile. Dall'Italia sono giunte oltre 200 persone: rappresentanti di associazioni, sindacati, associazioni delle donne, organizzazioni non governative, ecc.... L'iniziativa, denominata "Action for Peace" e' promossa dalla Piataforma italiana per la pace in Medio Oriente, che raccoglie questo vasto arco di forze, e si inserisce nell'iniziativa europea coordinata dallo ECCP (European Coordinating Committee for the question of Palestine)