PALESTINA: AZIONE URGENTE. PRIGIONIERE POLITICHE TEMONO PER LA LORO VITA.
LA COALIZIONE PER I PRIGIONIERI POLITICI PALESTINESI CHIEDE LA SOLIDARIETA' PER LE PRIGIONIERE POLITICHE OGGETTO DI ABUSI FISICI E MORALI


ottobre 2001, dalla Coalizione per i Prigionieri Politici Palestinesi.

 

La Coalizione per i Prigionieri Politici Palestinesi è profondamente turbata-terribile-per il benessere delle donne prigioniere politiche in Neve Tirza, in seguito alla più recente visita dell'avvocato durante la quale le prigioniere hanno parlato di inauditi e crudeli abusi da parte delle autorità. La situazione è estremamente seria. Vi chiediamo di scrivere o, preferibilmente, mandare immediatamente un fax alla prigione in modo da fare pressioni sui direttori del carcere perché pongano termine al loro comportamento offensivo.
Il seguente è un riassunto della situazione delle donne che include stralci delle loro deposizioni fatte all'avvocato dell'Organizzazione delle donne per Prigionieri Politici(WOFPP), Allegra Pacheco, che ha visitato il carcere di Neve Tirza il 16 Settembre 2001. C'è inoltre un esempio di lettera da spedire o faxare alla prigione.
Gli abusi peggiorano
Giovedì 13 Settembre i direttori della prigione di Neve Tirza sono entrati nelle celle di alcune prigioniere politiche, hanno portato via tutti i loro beni e portato in isolamento Maha Al-Ok (22), Abeer Amer (21), Suad Ghazal (18), Wijdan Buji (22) e Rab'a Hamael (14). Hanno poi portato Amne Muna in una sezione completamente differente, in cui ci sono solo prigionieri criminali. La spiegazione dei direttori: solo Amne Muda si è alzata in piedi all'appello, mentre le altre non lo hanno fatto. Maha, Abeer, Suad, Wijdan e Rab'a avevano paura per Amne e si sono messe a gridare, chiamando il suo nome.E' stato più tardi in serata che le guardie, uomini e donne, e i direttori sono entrati nelle celle di isolamento delle cinque donne ed hanno cominciato a picchiarle. Hanno disteso e legato le loro braccia e gambe ai letti con manette di plastica strette al punto da causare loro gonfiore e grave dolore. Le guardie hanno coperto i volti di Wijdan e Suad con i loro veli mentre le incatenavano al letto, così che avessero difficoltà a respirare. Solo dopo due ore di dolore e agonia, i
direttori sono tornati nelle celle di isolamento ed hanno slegato le manette, pur lasciando, però, le donne incatenate ai loro letti in quella umiliante posizione per tutta la notte. Le percosse di Amne sono state anche più gravi. E' stata picchiata senza tregua, le hanno rotto le dita e spruzzato due volte gas a distanza ravvicinata. Descrive gli abusi subiti nella sua deposizione: "Hanno provato ad attaccarmi con i loro scudi di plastica. Io ho tentato di difendermi. Ciò che sapevo poi, era che mi trovavo sul pavimento, forse proteggendo la mia testa. Tre uomini mi stavano picchiando sulla testa e sul resto del corpo. Hanno spruzzato del gas sul mio viso. Ho pensato che stavo per morire...non potevo respirare e ho cominciato a gridare. Uno dei poliziotti ha cominciato a calpestare la mia mano ed io sanguinavo...Mi hanno messo con la faccia sul pavimento ed hanno continuato a colpirmi. Poi mi hanno afferrato per le braccia e le gambe e mi hanno trascinato nell'altra stanza. La testa mi batteva sul pavimento. La mano mi sanguinava. Poi Miri (una direttrice della prigione) mi ha spruzzato di nuovo il gas. Ho pensato che stavo per morire. Poi mi hanno messo sul letto, mi hanno legato le mani e le gambe. Picchiandomi nel frattempo. Tenendomi il collo e la testa in una posizione soffocante."
Durante la visita dell'avvocato, la guardia si è rifiutata di togliere le manette dalle gambe di Amne. Non c'è acqua nella cella di Amne, e all'ora della visita, alle 13.45, non ne aveva ancora ricevuto in quel giorno. Aveva un dito della mano destra gonfio, gravemente contuso e sanguinante.
Il 16 Settembre, quando l'avvocato ha visto le donne, esse erano ancora tutte in isolamento ed avevano lividi, ferite e segni blu sui loro visi e corpi.

LETTERA MODELLO:

Settembre 24, 2001

Ms. Debbie Sagy
Director, Neve Tirza Prison
P.O. Box 229
Ramle 72101
Israel
Fax: 972-8-9776652

Re: Violenza e trattamenti degradanti delle prigioniere Palestinesi

Cara Ms. Sagy:
Le scrivo per esprimere la mia profonda preoccupazione per la crescente violenza, gli abusi e il degradante trattamento delle prigioniere politiche Palestinesi che si tengono nella sua prigione. Svariate organizzazioni per i diritti umani riportano che negli ultimi quattro mesi, guardie, donne e uomini, e polizia hanno preso d'assalto e picchiato le prigioniere diverse volte, provocando ferite, lividi e lacerazioni sui loro corpi. Queste guardie hanno anche umiliato e avvilito sessualmente le donne. Usando manette insopportabilmente strette, hanno disteso le loro braccia e gambe e le hanno incatenate ai letti per 24 ore, hanno trascinato le donne sul pavimento per la catena delle manette e per i capelli, hanno anche legato i veli delle donne sui loro volti per causare loro difficoltà nel respirare.
Le descrizioni peggiori riguardano la leader delle prigioniere Palestinesi, Amne Mona, che è stata gassata, picchiata ripetutamente ed ora si trova in totale isolamento con un dito rotto nell'assalto. Temo per la sua vita poichè i prigionieri criminali di Neve Tirza continuano a minacciare di ucciderla. La mia preoccupazione viene aumentata dal fatto che, sebbene sia stata aperta un'investigazione, non una guardia che si presume coinvolta nelle percosse e nell'assalto è stata sospesa o trasferita. Invece, queste guardie e poliziotti, sia uomini che donne? Miri Weitzman, Vered, Yehudit, Alex, Uri e Erez- continuano ad avere contatti quotidiani con le donne e dirigono la loro attività giorno per giorno.
Dai resoconti si è anche saputo che i medici e gli infermieri non hanno adeguatamente riferito circa gli abusi e le ingiurie, ma hanno partecipato con il personale della prigione nel tentativo di nascondere il tutto.
Sebbene il governo di Israele non abbia la legale autorità di rinchiudere Palestinesi nelle carceri Israeliane, finchè le prigioniere rimarranno sotto la vostra custodia, siete pienamente responsabili del loro benessere. Sono consapevole del fatto che le donne sono state private di gran parte dei loro diritti come prigioniere ed hanno intrapreso diverse azioni di protesta non violenta durante questo periodo. Tuttavia, la violenza e gli abusi del carcere diretti contro le prigioniere rimangono ingiustificati e illegali sotto qualsiasi norma o criterio internazionale.
"Principio 6: Nessuno, sottomesso ad alcuna forma di detenzione o prigionia, deve essere soggetto di tortura o trattamento o punizione crudele, inumana o degradante. Nessuna circostanza, qualunque essa sia, può essere invocata come giustificazione per la tortura o il trattamento inumano e crudele."
Corpo dei Principi per la Protezione di tutte le persone sottomesse a qualunque forma di detenzione o prigionia, Dic. 1988
"33: Strumenti di restrizione, come manette o catene, non devono mai essere applicati come punizione.
53: Le prigioniere devono essere assistite e sorvegliate solo da ufficiali donne".Regole Standard per il trattamento dei prigionieri (1957 & 1977).
Le richiedo di conseguenza di adempiere ai propri compiti e responsabilità, e di porre immediatamente fine agli abusi, alla violenza e alle umiliazioni sessuali esistenti nel carcere di Neve Tirza.

LETTERA MODELLO IN LINGUA INGLESE

SAMPLE LETTER:

September 24, 2001

Ms. Debbie Sagy
Director, Neve Tirza Prison
P.O. Box 229
Ramle 72101
Israel
Fax: +972-8-9776652

Re: Violence and Degrading Treatment of Palestinian Women Prisoners

Dear Ms. Sagy:

I am writing to express my deep concern about the ongoing violence, abuse and degrading treatment of the Palestinian political women prisoners held in your prison. Numerous human rights organizations report that in the last four months, male and female wardens and riot police brutally assaulted and beat the women prisoners several times resulting in injuries, bruises and lacerations on their bodies. These wardens and police also humiliated and sexually degraded the women. Using unbearably tight handcuffs, they spread their arms and legs and chained them to the bed for 24 hours, dragged the women on the floor by the chain of the handcuffs and by their hair, and they also tied the women's veils over their faces to cause them difficulty inbreathing.

The worst reports concern the leader of the Palestinian women prisoners, Amne Mona, who was gassed, beaten several times and is now in total isolation with a broken finger from the assault. I am
fearful for her life as criminal prisoners in Neve Tirza continue to threaten to kill her. My concern is
augmented by the fact, that though an investigation has been opened, not one warden allegedly involved in the beatings and assault has been suspended or transferred. Rather, these male and female wardens and officers? Miri Weitzman, Vered, Yehudit, Alex, Uri, and Erez- continue to have 24-hour contact with the women and oversee their day-to-day activity.

Reports have also surfaced that the nurses and medics have not adequately reported the abuse and injuries and have participated with the prison personnel in covering - up the violence in the prison. Though as an occupying power the Israeli government has no legal authority to imprison Palestinians inside Israeli prisons, as long as the women prisoners remain under your custody, you are fully responsible for their welfare. I am aware that the women have been denied their most basic rights as prisoners and have undertaken several non-violent protest actions during this period. Nevertheless, the prison violence and abuse directed against the women prisoners remains unjustified and illegal under all internationalstandards.

"Principle 6: No person under any form of detention or imprisonment shall be subject to torture or to cruel, inhuman or degrading treatment or punishment. No circumstance whatever may be invoked as a justification for torture or cruel, inhuman or degrading treatment or punishment." Body of Principles for the Protection of All Persons Under Any Form of Detention or Imprisonment, UN General Assembly
Res.43/173, Dec. 1988

"33. Instruments of restraint, such as handcuffs, chains.shall never be applied as a punishment. 53.
Women prisoners shall be attended and supervised only by women officers." Standard Minimum Rules for the Treatment of Prisoners (UN ESC, Res. 663, 1957 & 1977)

I request that you fulfill your responsibilities accordingly, and put an immediate end to the abuse, violence, and sexual humiliation occurring in the NeveTirza prison.

Yours truly,

Cc: Embassy/Consulate of Israel