Riceviamo e pubblichiamo

NON LASCIAMO CHE IL MILITARISMO UCCIDA LA SPERANZA, LA PACE E' L'UNICA STRADA


settembre 2001, dalle Donne in Nero di Bologna

 

17 settembre 1982 massacro di Sabra e Chatila, campi profughi palestinesi in Libano: 2000 palestinesi, donne, bambini e uomini, uccisi barbaramente dalla furia dei falangisti con la regia di Ariel Sharon e dell'esercito israeliano; gli uomini trucidati, le donne stuprate e sodomizzate e poi uccise, i bambini sgozzati

11 settembre 2001 immane massacro di migliaia e migliaia di cittadine e cittadini americane/i e del mondo, uccisi da un attacco dal cielo organizzato con una strategia di inaudita violenza e determinazione, operando la cancellazione di luoghi e persone, una distruzione che ci lascia annichilite

PRIMA E NEL FRATTEMPO, UNA QUANTITÀ INNUMEREVOLE DI ESSERI UMANI SONO STATI UCCISI, SPESSO LONTANO DAI RIFLETTORI DEI MEDIA, DA GUERRE, COLPI DI STATO, ATTACCHI MILITARI, ATTI TERRORISTICI, EMBARGHI PUNITIVI, POVERTÀ, CARESTIE, DESERTIFICAZIONE, ECC.
NON HANNO FATTO NOTIZIA, MA UN MILIONE DI BAMBINI SONO MORTI NEL TEMPO A SEGUITO DELL'EMBARGO CONTRO L'IRAK.

Nel mondo ci sono tante gravi situazioni di conflitto, cui non si cerca di dare soluzione di pace, che si lasciano marcire fino alla disperazione delle popolazioni coinvolte, tante volte addirittura fomentando cinicamente e finanziando una parte contro l'altra per motivi geopolitici, di potere economico e militare.

Questa situazione determina una continua escalation di violenza e di ricorso alle armi come "unica" possibilità di risoluzione dei conflitti, insomma una militarizzazione delle menti e delle coscienze di chi non riesce a vedere altra via d'uscita. In questo clima si innestano forme di avventurismo estremo e senza scrupoli in cui non si esita ad operare inauditi massacri con finalità volutamente complicate da decifrare ma comunque ulteriormente devastanti.

Il conflitto israelo-palestinese in cui la situazione dei palestinesi è sempre più drammatica, l'Irak e il Kosovo con l'allargamento del conflitto in Macedonia, ci dimostrano che la risposta militare non rappresenta una soluzione ai problemi, semmai li aggrava.

NOI DONNE IN NERO IN QUESTO MOMENTO DRAMMATICO CI OPPONIAMO ALLA VIOLENZA TERRORISTICA E MILITARE; E AL CONSEGUENTE RESTRINGIMENTO DELLE LIBERTÀ DEMOCRATICHE E DI MOVIMENTO NEL MONDO, DATO PER SCONTATO COME FORMA DI GARANZIA DI UNA "SICUREZZA" COSI' INSICURA. IN QUESTO QUADRO LA SCELTA DELLO "SCUDO SPAZIALE" GETTA UN'OMBRA SEMPRE PIU' SINISTRA SUL FUTURO DEL MONDO.

SIAMO PER LA COSTRUZIONE DI UNA CLIMA NEL MONDO IN CUI POSSANO SVILUPPARSI RETI DI RELAZIONI POSITIVE FRA LE GENTI, POSSANO COSTRUIRSI SOCIETA' CAPACI DI RICOMPRENDERE LE DIVERSITÀ E SI POSSA DARE VITA A LUOGHI POLITICI DIFFUSI DI CONFRONTO E RICERCA DI SOLUZIONI NON-VIOLENTE ANCHE NEI MOMENTI PIU' DRAMMATICI.

DONNE IN NERO DI BOLOGNA
Aderiscono:
Marcia Mondiale delle Donne(coordinamento bolognese)
Donne fuori del martedì
Spazio Pubblico di Donne
Trama di Terre
Arcilesbica
Scholéfuturo Emilia Romagna