UNA VITA NELLA GIORNATA
DI ZOYA
INTERVISTA
A UN'ATTIVISTA DEL RAWA
agosto 2001, Sunday Times
Magazine (UK), di John Follain e Rita Cristofari. Traduzione di
Giovanna Gagliardo
Zoya, 23 anni, è un'attivista della Revolutionary Association of the Women of Aghanistan (RAWA). Opera clandestinamente in Afghanistan, paese sotto il regime intransigente dei Talebani.
Quando sono in missione segreta nelle parti più remote dell'Afghanistan mi alzo alle 7 o anche prima. Prendo semplicemente del tè nero - senza zucchero, perché da noi è molto caro. Come tutte le donne afghane devo indossare il burka, la tunica che ti copre completamente. Un'altra legge stupida dice che non si possono indossare i calzini bianchi perché questo è il colore della bandiera nazionale. Io nascondo i volantini sotto il burka.
I Talebani dicono che la scuola è la porta per l'inferno, il primo passo verso la prostituzione. Dal 1992 le scuole e le università hanno chiuso. I Talebani sono un branco di criminali ignoranti; persino i leader non sono in grado di scrivere i propri nomi.
RAWA è stata fondata per promuovere l'uguaglianza tra i sessi attraverso l'istruzione, i servizi sanitari ed una presa di coscienza pubblica. I Talebani dicono che le donne hanno il cervello più piccolo degli uomini. Noi incoraggiamo le persone ad imparare a leggere e scrivere. Ma i nostri insegnanti devono dare lezioni di nascosto in case private. In queste occasioni teniamo una copia del Corano aperta sul tavolo, e se arrivano i Talebani nascondiamo immediatamente i libri di testo. Così possiamo dire che stiamo studiando il Corano.
Sono andata a trovare una donna la cui figlia era stata violentata. Mi ha detto che se stavo lottando veramente per i diritti delle donne le avrei dovuto dare una pistola - aveva scoperto che lo stupratore era il comandante locale dell'esercito. Le ho detto che potevo cercare di aiutarla in molti modi, ma non in quello. Si è rifiutata di parlarmi.
Andare in giro non è facile. Sotto le leggi talebane, le donne non hanno neanche il permesso di andare a fare la spesa senza essere accompagnate, devono avere sempre con se' un uomo - anche il figlio maschio di cinque anni, o chiunque riescano a trovare. E le ragazze non hanno nessuna voce in capitolo riguardo alla persona che devono sposare. So di una ragazza, Nahid, che si è gettata dal quinto piano del suo palazzo pur di non sposare l'uomo che le era stato imposto.
Dedico molto tempo all'organizzazione delle visite da parte delle nostre squadre sanitarie di medici e infermiere. Le donne non possono essere viste o toccate da medici uomini. I Talebani lascerebbero morire le proprie mogli piuttosto che permettere loro di guarire ed andare all'inferno.
Ci sono pochi medici donna, e non ne vengono formati di nuovi, e per questo le donne muoiono. Le nostre squadre sanitarie non possono usare autoambulanze - verrebbero scoperte immediatamente. Devono utilizzare macchine normali. Abbiamo 13 squadre: normalmente sono composte da un medico, un'infermiera, due farmacisti ed una guardia del corpo. Molte donne muoiono durante il parto perché i medici uomini non possono vederle. Ci si rivolge quindi alla vecchia levatrice locale, che ha esperienza ma nessuna cognizione medica. Una volta ho visto una ragazzina sdraiata al centro della strada a Kabul. Voleva suicidarsi. Sua madre era gravemente malata di asma ed aveva sollevato il burka, solo per un attimo, per poter respirare con più facilità. Una guardia talebana l'aveva vista e le aveva dato 50 frustate di fronte a tutti. La ragazza era fuggita.
Se ho tempo, per pranzo incontro i miei compagni di lavoro in una casa sicura - di solito si mangiano fagioli o vegetali. D'estate c'è il dogh, una bevanda fatta di yoghurt, acqua, limone e sale. Ho iniziato il mio coinvolgimento con RAWA quando ero ancora una ragazzina, dopo il 1990. I miei genitori erano stati uccisi da una bomba che aveva colpito la nostra casa quando i mujaheddin hanno attaccato Kabul. Ho imparato ad essere molto cauta. Non uso mai il mio vero nome - dopo un po' ti ci abitui. Non conosco i veri nomi della maggior parte delle persone con cui lavoro. In questo modo se mi prendono non posso rivelare molto. Ho incontrato due donne che erano state arrestate e torturate. Ogni volta che chiudevano gli occhi per dormire venivano picchiate. Non hanno detto niente, così sono state rilasciate, ma sarebbero state uccise se avessero scoperto che erano membre di RAWA. Quando sono entrata a farne parte, sapevo che sarei sempre stata in pericolo, giorno e notte, ma da quando ho capito che il pericolo è dappertutto, non provo più paura. Sono pronta a sacrificare la mia vita se necessario.
Di solito c'è il coprifuoco, quindi devo tornare nella casa rifugio entro le 6.00. In inverno ci si annoia. Non riesco a leggere o scrivere a lume di candela, così vado a letto presto. Non ho avuto una vita privata da anni. Non ho neanche il tempo per parlare della possibilità di innamorarmi di qualcuno.
A volte vado all'estero per raccogliere fondi, ma è difficile. L'ambasciata britannica in Pakistan ci ha detto che potrebbe darci dei soldi soltanto se eliminiamo la parola "Revolutionary" dal nostro nome. Abbiamo risposto che non c'era niente di cui vergognarsi: soltanto parlare di diritti delle donne in un sistema come quello talebano è un atto rivoluzionario. Internet per noi è meraviglioso. Il nostro sito web, www.rawa.org, significa che non siamo completamente tagliate fuori dal mondo.
Ciò che mi spinge ad andare avanti è quello che ho visto, è il modo in cui vengono fatti crescere i giovani. C'è uno stadio a Kabul dove si eseguono le punizioni pubbliche. Le persone vengono frustate o lapidate, gli vengono amputate le mani, o vengono uccise. L'annuncio viene trasmesso alla radio: i negozi devono chiudere e la gente è incoraggiata ad assistere. Una volta ci sono andata anch'io, il giorno che venivano tagliate le mani. Ho visto molti bambini e ragazzi nel pubblico ridere come matti. Per loro era un divertimento. Ho cercato di immaginare il loro futuro. Diventeranno tutti dei criminali se andremo avanti così.
Non ho problemi ad addormentarmi. Ma ogni tanto penso alle cose che ho visto. Potrei lasciare tutto ed unirmi ai miei parenti negli Stati Uniti, ma mi vergognerei di accettare uno stile di vita americano. Sarebbe un tradimento. I miei parenti negano persino le loro origini afghane. A me sembra che abbiano il cuore piccolo come quello di un uccellino.