PREMIO PER LA PACE A DONNE AFGHANE LEGATE AGLI INTEGRALISTI
LA DENUNCIA IN UNA LETTERA INVIATA A UN'ORGANIZZAZIONE CANADESE, E CHE RAWA CI CHIEDE DI DIFFONDERE


agosto 2001, di Sarah Kamal. Traduzione di Giovanna Gagliardo

 

Cara Augie van Biljouw,

sono una donna canadese impegnata a studiare e svolgere attività di sensibilizzazione sulla situazione dell'Afghanistan, e mi trovo attualmente in Iran. Vorrei esprimere alcune perplessità riguardo all'assegnazione del premio per la libertà John Humphrey a Seema Samar.

All'inizio sono stata contenta ed orgogliosa che il Canada stesse appoggiando la lotta per la pace e l'umanità in Afghanistan, ed ho immediatamente passato l'informazione sul premio per la libertà di quest'anno a due organizzazioni di donne afghane con le quali avevo lavorato in Pakistan. Immagina la mia costernazione quando entrambe mi hanno risposto, indipendentemente l'una dall'altra, che Samar è un membro di Hesb-e-Wahdat, il partito appoggiato dall'Iran che si è reso responsabile di atti efferati commessi durante il regno Jehadis a Kabul, e che continua ad opprimere il popolo Hazara in Afghanistan. Appoggiare questa donna, hanno detto, è un affronto per la loro nazione.

Sono incline a credere che le loro critiche siano fondate, così come è stato per il giudizio negativo nei confronti di un'altra persona assegnataria di un altro premio per la pace, Fatana Guilani, che ho successivamente ricercato ed incontrato personalmente.

Fatana Guilani ha ricevuto quattro premi per la pace: il premio della Commissione delle Donne per le donne ed i bambini rifugiati, 1992; il premio Principe delle Asturie (Spagna) per la cooperazione internazionale, 1998; il premio per la pace dell'associazione spagnola delle Nazioni Unite, 1999; ed il premio Mani vuote per la difesa dei diritti umani (Spagna), 2000. Viaggia in tutto il mondo per conto della sua organizzazione, chiamata Afghanistan Women Council, e gode di un considerevole riconoscimento internazionale per il suo lavoro a favore delle donne rifugiate e del processo di pace in Afghanistan.

La relazione annuale della sua organizzazione, in carta patinata, descrive le sue attività ed è di grande effetto, ma ad uno sguardo più attento emergono alcune stranezze.

Andando a visitare la sua clinica e la scuola abbiamo scoperto che erano situate in una delle zone migliori di Peshawar, Pakistan (dove abitano i consoli, in case imponenti) e che i clienti dovevano pagare per ottenere le prestazioni - indicatori palesi che non si tratta di servizi utilizzabili da chi si trova veramente in situazione di bisogno. Localizzarla è stato facile, è bastato parlare con la gente nelle strade di Peshawar, è questo mi ha fatto sorgere dei dubbi rispetto ad altre sue affermazioni: Guilani sostiene infatti di essere il numero due sulla lista dei ricercati dai talebani (senza menzionare il fatto che la relazione annuale riporta l'indirizzo ed il numero telefonico del suo ufficio, e noi ci siamo presentati nel suo ufficio e abbiamo potuto parlarle direttamente. A quanto pare le guardie del corpo assunte per accompagnarla alle conferenze internazionali sono fuori servizio una volta rientrati nel suo Paese.)

All'inizio mi hanno colpito le sue dichiarazioni sull'impegno per la lotta a favore del suo popolo e l'appoggio al processo di pace, ma man mano che andavamo avanti nell'intervista ho iniziato a nutrire dei dubbi. Alla fine ho avuto difficoltà a credere che lei fosse davvero quello che diceva di essere, specialmente quando, in un secondo momento, ho potuto verificare che aveva mentito (ad esempio, affermava di non aver ricevuto alcun sostegno finanziario dalla Spagna, ma più tardi ho scoperto che aveva incassato 4.700 dollari dal Fons Catala de Cooperacio). Stento anche a credere alle dichiarazioni riguardo alla sua condizione di pericolo rispetto ai talebani. Ho parlato con il fratello di uno dei talebani, e questi ha riso all'idea che una donna così facilmente accessibile potesse essere ancora viva se si trattava di una vera nemica dei talebani.

Fatana Guilani afferma di essere indipendente ed apolitica, ma è la figlia di Pir Sayed Ahmad Guilani, il fondatore e capo del Mahaz-e-Melli (Fronte nazionale islamico), un partito mujaheddin. Molti credono che la sua organizzazione di donne serva come facciata per attività politiche.
Non ho commenti sull'adeguatezza della nomina di Guilani rispetto agli altri candidati per il suo premio, ma posso dire che dal punto di vista delle afghane con le quali ho parlato, lei, contrariamente a quanto afferma, non rappresenta le donne afghane, e ferisce il fatto che possa viaggiare e ricevere riconoscimenti e fondi da agenzie internazionali per promuovere cause che sono lontane dai loro bisogni. Ha una grande casa e molti servitori (ne sono stati visti almeno cinque entrando a casa sua per una seconda intervista), e questo di per se' crea diffidenza nei cuori e nelle menti dei molti indigenti afghani che lei afferma di aiutare.

L'Afghanistan ha disperatamente bisogno di aiuto, ed appoggiarne gli sforzi di pace è una cosa meravigliosa e altamente encomiabile. E' importante tuttavia non farsi trarre in inganno da una facciata articolata, ben progettata e sorridente. Per molti è sufficiente che Guilani sia una donna afghana e che dica di lavorare per la pace.
Tuttavia secondo me la scelta di Fatani Guilani come assegnatario di un premio per la pace è del tutto opinabile. Mi preoccupo anche che, allo stesso modo, Seema Samar possa essere una persona diversa da quella che appare.

Consiglio fortemente che i futuri destinatari di premi di questo genere vengano esaminati attentamente e che prima della decisione finale venga ascoltata la voce del loro popolo. Suggerisco anche che venga fatto presente a qualsiasi altra organizzazione che attribuendo premi simili chieda informazioni su Seema Samar che sono state espresse delle perplessità rispetto alle sue affiliazioni politiche. Non ho dubbi che altre organizzazioni canadesi saranno più inclini a sostenere Samar considerato che una organizzazione eminente come la vostra le ha dato il proprio riconoscimento, e spero che il loro giudizio si basi su elementi più solidi della semplice reputazione conferitale dal vostro premio.

Distinti saluti