IL GIRO D'ITALIA
DEL RAWA
LETTERA
APERTA A CHI HA CONTRIBUITO AL "GIRO", CON BREVI NOTE
DI BILANCIO SUBITO DOPO LA PARTENZA DELLE RAGAZZE AFGHANE
giugno 2001, di Cristina Cattafesta
Care amiche, cari amici,
scusate il silenzio di questi ultimi giorni (si fa per dire!), ma la partenza delle "ragazze" ha richiesto la massima concentrazione.
Il gruppo di sostegno alla RAWA di Milano ha salutato con molta tristezza Maryam, Zoya... stare con loro vuol dire imparare molte cose, soprattutto sul modo di fare politica e di fare lavoro umanitario. Hanno uno stile unico di mettersi in relazione con gli altri: ironico, colto e intelligente, con chi gli é pari.
Umile e modesto con chi esprime un bisogno. Tutti sono rimasti colpiti dalla forza delle loro parole e dalla gentilezza con cui le esprimono.
Solo la consapevolezza di avere creato un legame ormai indissolubile fra noi, tutti "noi" in Italia, e "loro" ci rende meno dolorosa la loro partenza: certe volte io (ma é una mia fissa... eh!) ho la sensazione di restituire degli ostaggi in mano agli aguzzini, e lo faccio proprio malvolentieri!
La valutazione finale di questo secondo giro in Italia non può che essere straordinariamente positiva!
Dal punto di vista economico, le ragazze RAWA hanno raccolto alcune migliaia di dollari, da cui vanno però dedotte le spese di viaggio, un po' alte. Niente male! Soprattutto per i loro parametri.
Tutti i gruppi, le istituzioni, le scuole, che le hanno incontrato in questo mese, hanno lavorato in modo straordinario e infatti gli incontri hanno avuto un grandissimo successo!
La copertura stampa - che a dicembre era stata un po' carente... - questa volta é stata garantita (grazie agli amici di Amnesty, grazie ad Anita e a Luca): diversi servizi televisivi (segnaliamo qui: una intervista TG1, tre servizi a TG3 regionali; un servizio a Rete4); diverse interviste radiofoniche (molto bella quella di Radio Popolare, che é stata replicata per due giorni di seguito; Radio24 e altre che adesso non ricordo...); quasi incalcolabili le interviste ai gionali locali; l'onore di una intervista a Repubblica, anche se conteneva delle invenzioni che la rendono inutilizzabile per il sito RAWA, purtroppo.
Si sono formati UFFICIALMENTE due gruppi di appoggio (e questa é davvero la cosa più importante che si possa fare per loro, come RAWA ha detto più volte): presso il PAG di Trieste e presso la Casa delle Donne di Torino.
A questo proposito, data la mole di lavoro da fare, prego gli amici del Pag di Trieste e le donne di Torino di organizzare al più presto un incontro con noi di Milano per consegnare tutta la documentazione in nostro possesso: archivio "storico", liste di medicinali, delibere di impegno delle varie regioni, elenco delle necessità, contatti da mantenere con le istituzioni, eccetera...
Parliamo inoltre - e molto seriamente - di questa idea che sta prendendo corpo: e cioé una delegazione che andrà a vedere il lavoro RAWA a novembre.
Credo che sarà utilissima! Chi é già stato da loro (io, Luca, Felip dalla Spagna...) é tornato caricato, pieno di entusiasmo e di amore per loro, per quello che fanno e - soprattutto - per COME lo fanno.
Mi sembra di dimenticare qualcosa... ma l'Alzheimer non perdona! Se mi viene in mente, vi scriverò ancora!
Per ora, tashakor (grazie in afgano) baci e abbracci affettuosi! Cris.