LA FRANCIA RILASCIA A RAWA UN PREMIO PER I DIRITTI UMANI


aprile 2000, da RAWA

 

Durante una cerimonia alla residenza di Jean Berthault, incaricato per gli affari afgani all'Ambasciata Francese, e in presenza dell'ambasciatore francese in Pakistan Yannick Gerard, del Primo Segretario dell'ambasciata Olivier Plançon, di alcuni giornalisti e alcuni attivisti di RAWA, è stato rilasciato a RAWA per le sue attività sui diritti umani in Afganistan il Premio per i Diritti Umani "Libertà, Uguaglianza e Fraternità" della Repubblica Francese, conferito dal Primo Ministro del governo francese attraverso la Commissione Consultiva Nazionale sui Diritti Umani. È quasi la prima volta che un paese occidentale prende in considerazione un'organizzazione democratica in Afganistan.

A nome di RAWA ha ricevuto il premio Madre Zemaray, una donna i cui otto figli sono stati rapiti e uccisi nelle mani di Gulbuddin Hekmatyar. Ricevendo il premio, con le lacrime agli occhi, ha detto: "Nell'esprimere i miei ringraziamenti di cuore al governo e alla nazione francese, spero che la Francia perseguiti Gulbuddin e gli altri capi talebani e della jihad, in quanto assassini del nostro popolo". "Nonostante sia stato dato questo premio a RAWA, io non sarò soddisfatta finché gli assassini dei miei figli e i macellatori della mia nazione non saranno portati di fronte alla giustizia. Tutti quelli che hanno perso la vita a causa dell'integralismo disumano sono miei figli" ha continuato.

Nel conferire il premio, Jean Berthault ha detto: "Questo è molto è importante perché la medaglia che sto per darvi viene dal Comitato per i Diritti Umani che composto da personalità molto importanti. Con questa medaglia RAWA ottiene una menzione sociale per mostrare l'importanza della sua attività. Il lavoro di RAWA è estremamente importante perché oggigiorno in Afganistan siamo in una situazione in cui le donne sono private di qualsiasi accesso all'istruzione, alla sanità e così via. Negli ultimi ventidue anni siamo stati testimoni di una terribile guerra in Afganistan e il risultato di questa guerra è stato che il campo dell'istruzione ne è uscito particolarmente distrutto. Tutti sanno e hanno coscienza del ruolo dell'importanza delle donne per promuovere la nuova generazione, e questo è il motivo principale per cui è stato conferito questo premio a RAWA. Oggi è anche un occasione per il mio governo che rappresento in Afganistan, per mostrare l'importanza che attribuiamo al vostro paese, al vostro caro paese, e alla pace in Afganistan per cui ci stiamo veramente sforzando e facendo del nostro meglio. Ve lo prometto". Ha concluso: "La situazione non è buona tanto nei territori dei talebani che in quelli delle altre forze armate".

In seguito, un'attivista di RAWA a nome della sua organizzazione ha fatto rilevare: "E' una bella opportunità per RAWA per condividere con il mondo il grido di migliaia di donne afgane piangenti e sanguinanti. Donne che sono state investite dal peggior regime del nostro tempo, un regime che sta percuotendo le nostre donne mentalmente e fisicamente con colpi tali che non hanno precedenti né durante l'invasione russa né in nessun tempo passato. I diritti umani e in particolare i diritti delle donne sono stati violati a diversi livelli da diversi regimi. Ma nell'attuale Afganistan malato non c'è una singola traccia di diritti umani e diritti delle donne negli ultimi otto anni se non un lontano ricordo.

I fratelli senza vergogna dei talebani e dei guerrieri della jihad in Suda, Arabia Saudita, Iran e Algeria sono addirittura rabbrividiti un po' di fronte a quello che i talebani hanno fatto e fanno alle donne. Dove si è mai visto che stuprino madri di settant'anni e padri e bambine di sette anni cantando Allah-o-Akbar? Dove si è mai visto che dopo aver stuprato donne incinte aspettino accanto alla donna traumatizzata per la consegna dei "loro" bambini? Chi ha mai visto centinaia di ragazze commettere il suicidio come loro unica speranza per salvarsi dall'essere rapite e stuprate dagli integralisti? E

Non c'è tempo per rilevare ogni e tutte le atrocità dei talebani e dei signori della jihad; ma è sufficiente che il mondo sappia che il 99% delle nostre donne sono colpite. I nostri cuori sono induriti dalla rabbia per le umiliazioni e gli insulti contro di noi; ci frustano pubblicamente, ci fanno sanguinare fino alla morte e ci portano via dalla nostra terra e dai nostri uomini trascinandoci nell'accattonaggio e nella prostituzione".

"Le sanzioni economiche imposte dall'ONU all'Afganistan sono ora un altro peso schiacciante sulle spalle della nazione stritolata dalla povertà e il solo gruppo, le sole persone su cui le sanzioni non avranno il minimo impatto negativo sono i talebani, che sono così ricchi di dollari e rupie ricavati dal contrabbando di droga che non saranno mai disturbati da nessun tentativo così mal diretto. Il quadro si fa più cupo quando vediamo che i loro fratelli rivali della jihad sono esentati dalle sanzioni. Gli atti criminali di questi ultimi hanno in qualche modo persino riabilitato la faccia dei talebani. L'ONU e l'Occidente vogliono rimpiazzare e imporre su di noi i guerrieri della jihad? Se l'ONU e l'Occidente sono veramente interessati a risolvere i problemi dell'Afganistan, devono innanzitutto imporre delle sanzioni a quei paesi che continuano a sostenere i talebani e i loro rivali integralisti con armi e denaro" ha concluso.

È vero che premi internazionali nel nome di diritti umani e democrazia, ieri e oggi, sono stati conferiti anche a noti agenti della KHAD e a donne che non sanno nulla dei dolori e delle aspirazioni delle donne afgane; cercano solo di riconciliarsi con le fazioni della jihad e i talebani.

Il premio è stato conferito a RAWA, ma le miserie e le sofferenze del popolo afgano e delle donne sono così profonde e ampie che questi premi non potranno mai alleviarle. Le nostre sofferenze si inaspriscono quando siamo testimoni del fatto che i media mondiali non forniscono un adeguato servizio di informazioni sull'orribile piaga delle donne afgane.

Gli integralisti, battitori di donne dalle mentalità medievali, considerano i diritti umani e la democrazia nient'altro che prodotti dell'Occidente e contrari alla tradizione e alla cultura in Afganistan. Noi chiediamo fortemente di non dare il suo riconoscimento o assistenza agli integralisti e di fare pressione sull'ONU perché non imponga sanzioni solo ai talebani ma anche sui traditori della jihad. Facendo questo la Francia conferisce il premio più grande, non solo a RAWA ma all'intera popolazione dell'Afganistan.

Il conferimento di questo premio a RAWA significa che la Francia sarà il primo paese che solleverà la sua voce per la democrazia e i diritti umani in Afganistan? Speriamo che sia così. Questa è l'esigenza di ogni sventurato afgano.

 

 

REPUBLIQUE FRANCE
ASSEMBLEE NATIONALE

LE PRESIDENT
022953
PARIS, LE 29 NOV. 1999

La Commissione Consultiva Nazionale sui Diritti Umani ha deciso di nominare la vostra organizzazione tra le sue simili per l'anno 1999.

Questa distinzione è per premiare la vostra azione concreta, necessaria e coraggiosa in Pakistan.

In sostanza, voglio congratularmi con voi calorosamente.

Più di 200 anni dopo il loro riconoscimento da parte dell'Assemblea Nazionale e 50 anni dopo la loro proclamazione mondiale, i Diritti Umani ­ o, meglio, il rispetto dei Diritti Umani resta la pietra di paragone fondamentale di qualsiasi progresso umano. La lotta continua, dal momento che l'obiettivo è lontano dall'essere stato raggiunto.

È per questo che spero che in futuro potremo essere capaci di compiere nuovi passi in questa giusta causa.

Vorrei incoraggiarvi a contattare il mio consigliere Cyril Benoit a cui ho chiesto di occuparsi di questa questione. Se vorrete fare ciò, egli sarà nella posizione di ascoltarvi e aiutarvi nelle vostre iniziative.

Ancora tutte le mie congratulazioni.