I TALEBANI BANDISCONO
INTERNET
NATURALMENTE
PER PRESERVARE LA VIRTU' E BANDIRE IL VIZIO
settembre 2001, da Reuters
ISLAMABAD (Reuters) Il movimento talebano al potere in Afganistan ha bandito l'uso di Internet nel paese sconvolto dalla guerra, al fine di fermare la divulgazione di materiale volgare, immorale e anti islamico. Lo riferisce un servizio giornalistico afgano.L'Afghan Islamic Press (AIP Stampa Islamica Afgana) che ha la sua base in Pakistan, ha citato il ministro degli esteri talebano Maulvi Wakil Ahmad Muttawakil dicendo che il movimento non era contro Internet in quanto tale ma si opponeva alle cose oscene, volgare e anti islamiche che vi sono al suo interno.
Il divieto si applica anche ai dipartimenti del governo, dice l'AIP.
Non era immediatamente noto quante persone o uffici usassero Internet, in un paese in cui le infrastrutture sono in rovina a causa di due decenni di guerra. Non ci sono molti computer e la maggior parte delle aree non hanno elettricità.
Quelli che se lo possono permettere (incluse le agenzie straniere di soccorso) si connettono ad Internet tramite le poche linee telefoniche fornite dal vicino Pakistan. Gli utenti, sia ufficiali che privati, si connettono ai fornitori di servizi Internet (provider) del Pkistan, data l'assenza di questi strumenti in Afganistan.
Muttawakil ha affermato che i Talebani erano impossibilitati a ridurre o controllare l'uso di Internet perché l'accesso al servizio avveniva tramite le linee telefoniche pakistane.
Il movimento talebano, dalla linea dura, segue una severa interpretazione della legge islamica, non condivisa dagli altri paesi musulmani.
Muttawakil ha affermato che i talebani volevano preservare la società dai trend che promuovono oscenità e immoralità attraverso Internet.
L'AIP non ha detto venerdì quando è stato imposto il bando e come i Talebani si assicureranno che le linee telefoniche non siano usate per accedere a Internet.
Ma la maggior parte delle decisioni e degli editti dei Talebani sulla condotta sono rudemente rafforzati dalla loro potente polizia religiosa che lavora sotto il ministero per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio.