Milioni di persone si mobilitano per il referendum ad Aceh.
La lotta per l'autodeterminazione del popolo di Aceh contro l'imperialismo indonesiano. Di Sam King, da
Green Left Weekly. Novembre 1999.


erabilità della struttura produttiva e sociale metropolitana. Secondo la Camera di Commercio di Milano lo sciopero ha impedito a 150.000 persone di recarsi al lavoro ed ha comportato un danno per le imprese per 140 milioni di euro.
In sintesi, lo sciopero del 1 dicembre ha realizzato quello che è l’obiettivo fisiologico degli scioperi: fare male all’avversario e cioè al Comune di Milano guidato dall’ineffabile Gabriele Albertini e all’assieme del padronato.
è, d’altro canto, perfettamente chiaro che la normativa antisciopero ha un unico obiettivo e cioè quello di impedire ai lavoratori che la subiscono (trasporti, scuola, sanità ecc.) la possibilità di contrastare effic
L'azione è stata organizzata da una coalizione composta dal fronte composito del Centro di Informazione per il Referendum ad Aceh (SIRA), guidato da Muhammad Nazar, da Solidarietà studentesca con il Popolo (SMUR), da altri gruppi studenteschi e da studenti tradizionalisti islamici (talebani). Il lavoro di costruzione a livello di base è stato condotto soprattutto da studenti regolari e da attivisti talebani. Il nucleo dei manifestanti era costituito da agricoltori e da normali cittadini di Aceh, la maggior parte dei quali provenienti dalla costa e dalle zone interne settentrionali, soprattutto dal distretto di Pidie.

Membri del GAM hanno collaborato ad organizzare i trasporti dalla campagna ed erano di fatto pronti ad intervenire contro possibili provocazioni o aggressioni da parte delle forze militari e di polizia. L'adesione del GAM alla manifestazione e alla richiesta di referendum ha consolidato il consenso attorno alle forze politiche di Aceh e incrementato la pressione sul governo indonesiano. I mezzi di informazione indonesiani hanno cercato di amplificare alcuni isolati incidenti (ad alcuni sono stati strappati i copricapi che indossavano perché considerati anti-islamici e ad alcune donne é stato chiesto di indossare il velo) per screditare la manifestazione e classificarla come fondamentalista o anarchica. In realtà essa si è caratterizzata innegabimente in senso democratico e pacifico, anche per la totale assenza di militari e di forze di polizia.

Azione di massa

Il nuovo movimento, formato nel 1998 da gruppi di studenti schierati in favore di un cambiamento democratico, è cresciuto in misura massiccia negli ultimi due anni e sembra avere conquistato ormai la maggioranza schiacciante della popolazione di Aceh alla causa dell'indipendenza dall'Indonesia. Dal punto di vista della classe di governo indonesiana la soluzione della questione di Aceh riveste un'importanza decisiva e riempie ogni giorno le prime pagine dei quotidiani e dei mezzi di informazione nazionali. Sia per l'effetto potenzialmente destabilizzante che il prolungarsi della protesta avrebbe in altre provincie, sia per il messaggio che deriverebbe da una situazione in cui un movimento di massa impedisce all'elite locale di consolidare la sua leadership politica sulla popolazione. Mentre risulta chiaro come una prosecuzione del coinvolgimento di massa in politica favorirebbe il radicamento delle forze organizzatrici, il GAM, i gruppi attivisti studenteschi e i talebani sotto l'influenza del GAM.
L'importante ricchezza naturale di Aceh riveste un particolare interesse: secondo il Tapol Bulletin, Aceh contribuisce per l'11% al reddito complessivo del governo indonesiano, ricevendo peraltro solo l'1% della spesa totale nazionale.

Referendum stile Wahid

Sotto una tale pressione di massa, il Presidente Abdurrahman Wahid ha formulato un confuso piano di referendum che contiene tre opzioni piuttosto vaghe: una "autonomia totale"; uno schema di redistribuzione economica per il quale il 75% del reddito di Aceh dovrebbe rimanere nell'isola; uno statuto di provincia speciale. Il piano non prevede un ritiro delle forze armate indonesiane (TNI).
"Se Timor Est può avere un referendum, perché non Aceh?", ha dichiarato Wahid il 2 novembre, prima di presentare la proposta delle tre opzioni. Un annuncio che è stato accolto con molta sorpresa, visto che durante una visita ad Aceh all'inizio di quest'anno, il Presidente aveva affermato che soltanto 500 persone nell'isola sostenevano il referendum fomentando la protesta studentesca.
L'offerta di Wahid mira a sedurre una parte della elite di Aceh con una serie di concessioni economiche, nella speranza che questa riesca a convincere la popolazione ad accettare il piano. Comunque la questione della concessione del referendum ha gettato nel panico la maggior parte dei suoi ministri. Amien Rais, Akbar Tanjung, il vice presidente Megawati Sukarnoputri si sono espressi contrari al referendum o non hanno rilasciato alcun commento, sostenendo che la decisione è nelle mani di Wahid.
Ampi settori della borghesia indonesiana stanno premendo per ottenere maggiori concessioni economiche e per l'istruzione di processi pubblici ai soldati colpevoli di aver violato i diritti umani ad Aceh. Le forze armate sono profondamente odiate per le loro imprese sanguinarie, compiute tra il 1989 e il 1998, quando circa 30,000 abitanti di Aceh sono stati uccisi durante operazioni militari. Nel frattempo le violazioni dei diritti umani proseguono: il 12 novembre il quotidiano Serambi Indonesia ha dato notizia dell'uccisione a colpi di arma da fuoco di due civili e del ferimento di altri 4 durante un'aggressione da parte delle forze di polizia contro la popolazione locale.
L'offerta di Wahid è stata immediatamente rifiutata dalla SIRA, dalla SMUR e da altri gruppi studenteschi perché non contemplava alcuna ipotesi di indipendenza.
La SMUR ha affermato che rifiuterà qualsiasi proposta di referendum che affidi la difesa e la sicurezza all'esercito indonesiano.
Il GAM non ha risposto pubblicamente all'offerta di Wahid, ma il suo comandante in capo, Teuku Abdullah Syafei, ha dichiarato a Kompas il 12 novembre che la proposta di negoziato va rifiutata, perché il nuovo governo non appare meritevole di alcuna fiducia.

Linee politiche

La maggoranza del Parlamento provinciale si è espressa in favore di un referendum. L'11 novembre il governatore, Syamsuddin Mahmud, e il presidente del parlamento provinciale, Muhammad Yus, hanno firmato una petizione pro-referendum, che invita tra l'altro le Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali a contribuire alla soluzione del conflitto di Aceh, esercitando pressioni sul Parlamento indonesiano per il rispetto dei diritti umani e del principio di autodeterminazione.
Il documento non contiene alcun riferimento all'indipendenza come scelta possibile nel referendum o al ruolo delle forze armate indonesiane (TNI).
I personaggi di spicco schierati a favore dell'indipendenza sono poco conosciuti o impopolari, perché molti esponenti politici stanno cominciando a prendere le distanze dal governo indonesiano solo negli ultimi tempi, da quando si profila un cambiamento sulla scena politica.
Non ci sono molti rappresentanti a favore dell'indipendenza al di fuori del GAM, poiché la maggior parte è stata uccisa dalle truppe indonesiane tra il 1989 e il 1998.
Un attivista dello SMUR, Arie Maulana, ha dichiarato a "Green Left Weekly" che: "La corsa da parte dei politici e dei rappresentanti del governo ad affermare il loro sostegno al referendum è un tentativo delle forze politiche conservatrici di cavalcare l'onda del movimento per l'indipendenza, al fine di poterlo controllare."

I leader

Le forze politiche giocheranno un ruolo importante nella misura in cui esse potrebbero rivelarsi alleate poco affidabili delle grosse imprese e del Fondo Monetario Internazionale, soprattutto se la mobilitazione di massa dovesse avere un seguito. La leadership della SIRA è sufficientemente moderata da poter andar bene al mondo degli affari, ma allo stesso tempo ha legami molto stretti con il movimento degli studenti e dei talebani.
La capacità di influenza dei leader della SIRA deriva loro dal controllo che esercitano sugli attivisti impegnati nella costruzione nella mobilitazione di massa. D'altra parte, per mantenere le loro posizioni alla testa di un movimento così imponente, questi dirigenti tendono necessariamente a tradire alcune delle aspettative della base.

Il movimento democratico degli studenti riflette generalmente la visione politica della gioventù urbana di Aceh e probabilmente di una maggioranza degli abitanti della regione, e si propone l'obiettivo dell'indipendenza e dell'instaurazione di una democrazia liberale. L'organizzazione studentesca più ampia e radicale è la SMUR, orientata decisamente a sinistra, che fa parte della Lega Nazionale degli Studenti per la Democrazia (LMND).
I gruppi talebani non hanno sviluppato una grossa prospettiva politica e non offrono leader al movimento. Sono generalmente allineati alle posizioni del GAM.
La forza politica più fortemente radicata è quindi il GAM, che può contare, secondo le stime di alcune Organizzazioni non Governative presenti sul territorio, circa 5000 aderenti alla guerriglia. Il GAM sta guadagnando rapidamente consensi anche nelle zone rurali; ha una presenza armata nei villaggi ed è fortemente integrato con le comunità agricole.
Nella regione di Pidie, a nord, e nella parte orientale di Aceh, il GAM ha una presenza militare superiore a quella delle truppe regolari indonesiane, che al momento sono in grado di condurre solo brevi e sporadiche operazioni militari per poi ritirarsi nelle caserme. Ogni giorno si registrano attacchi alle strutture logistiche e alle truppe indonesiane, anche se non è sempre chiaro quanto queste azioni siano effettivamente organizzate dal GAM o orchestrate ad arte dall'esercito indonesiano.
Il GAM è stato fondato nel 1976 e mira a ristabilire il regno pre-coloniale di Aceh, un sultanato islamico.

Il fatto che tutta l'attenzione sia al momento concentrata su un referendum rivela che la discussione su cosa accadrà se l'indipendenza sarà conquistata non è ancora al centro del dibattito politico.