Breve storia della CONAIE.
La
Confederazione
delle Nazionalità Indigene dell'Ecuador raccoglie dal 1986 la gran parte
delle organizzazioni delle nazionalità indigene dell'Ecuador. A cura
dell'Associazione Arco Iris. Aprile 2000.
Per 170 anni di
repubblicanesimo, è stato in modo errato affermato che siamo un paese
omogeneo, composto di una sola nazionalità, come sostenuto nella Costituzione.
Ciò, tuttavia, non è la realtà. Molti popoli hanno da sempre
vissuto qui, ognuno con la propria cultura, la propria lingua e i propri costumi.
Qualcuno di questi popoli è scomparso, altri sono in
pericolo d'estinzione ed altri, tra noi, sono più vivi che mai.
Le nazionalità indigene dell'Ecuador hanno sempre avuto la comunità
e la famiglia come basi della organizzazione sociale.
Da questa base
è cresciuta la necessità di intraprendere relazioni con altre
comunità della zona, della provincia e della regione. Per questa ragione
abbiamo formato le organizzazioni di zona, della provincia e le organizzazioni
regionali.
Per fare ascoltare la nostra voce a livello nazionale, abbiamo formato l'organizzazione
che adesso ci rappresenta, la CONAIE, nel 1986.
La CONAIE rappresenta
tutte le nazionalità indigene del paese, delle quali alcune sono organizzate
a livello provinciale, mentre altre no.
L'Organizzazione Nazionale è il risultato di un lungo processo che vale
la pena rivivere distaccatamente per meglio capire da dove siamo venuti e dove
stiamo andando.
La CONAIE è stata formata dalla unione di due organizzazioni già esistenti, ECUARUNARI e CONFENIAIE. ECUARUNARI, l'organizzazione regionale della Sierra che ha funzionato per più di venti anni, e la Confederazione delle Nazionalità Indigene dell'Amazzonia Ecuadoriana (CONFENIAE), formatasi nel 1980, che, quello stesso anno creò il Concilio di Coordinamento Nazionale delle Nazionalità Indigene dell'Ecuador, CONACNIE.
Il CONACNIE fu il centro di lunghe discussioni per chiarire i termini e gli obiettivi del movimento. In questa sede riuscimmo a vedere ciò che ci univa e ciò che ci separava. Per esempio, le lingue ci separavano, ma i problemi ci univano: la mancanza di terra, la discriminazione razziale, la mancanza di una educazione bilingue, e soprattutto, il bisogno di far sentire la nostra voce.
Dopo il più
necessario passo di trovare degli elementari accordi, il passo successivo fu
la legale costituzione di una organizzazione nazionale per rappresentare tutti
noi, includendo il popolo indigeno della costa, attraverso la formazione della
loro organizzazione regionale, il COICE.
La legalizzazione della organizzazione e l'ottenimento di uno spazio fisico
dal quale dirigere il lavoro, hanno grandemente facilitato il processo di consolidamento
della CONAIE.
Al momento della formazione della nostra organizzazione, abbiamo avuto due compiti urgenti: la terra e l'educazione.
Dato che ci volevano
anni per la risoluzione dei problemi legati alla terra, abbiamo spinto perchè
il programma educativo bilingue fosse organizzato dalla CONAIE.
Siamo così riusciti a firmare un accordo tra la CONAIE ed il Ministro
per l'Educazione e la Cultura, accordo che stà funzionando tutt'oggi.
In questo senso siamo stati capaci di unificare la lingua Quichua, ed ora vogliamo
portare avanti questo progetto con altre lingue indigene.
All'interno del
nostro movimento abbiamo portato avanti le discussioni per definire termini
come Nazionalità, Popoli, Contadini, Indiani, Indigeni....
Siamo anche giunti a differenziare il significato di terra e territorio per
i popoli indigeni. I dibattiti stanno continuando per chiarire questi concetti.
Queste discussioni hanno contribuito a far crescere il senso della propria identità
e l'orgoglio di appartenere ad un popolo.
Questo si riflette
allo stesso modo nella comprensione del resto della nazione che non utilizza
più, priva dell'ignoranza, termini peggiorativi come "aucas"
quando si riferisce agli Huaorani, "jibaros" quando si riferisce agli
Shuar, "colorados" invece di Tsachilas, o "cayapas" invece
di Chachi.
La parola Indiano è ancora usata in senso generale, ma verrà un
tempo in cui ad ogni nazionalità ci si riferirà con il proprio
nome.
Riconosciamo anche
che la CONAIE si è sviluppata con un eccesso di influenza della struttura
dei sindacati o di gruppi di interesse, ma sin dal momento in cui abbiamo realizzato
che questa struttura non risponde ai nostri bisogni, o ai nostri modi tradizionali
di organizzazione, stiamo
cercando metodi che riflettino pienamente il nostro modo di arrivare al consenso.
Le organizzazioni di base prendono decisioni e la leadership della CONAIE serve
da intermediario tra queste decisioni e le azioni prese.
Esempi di questo modo di lavorare sono state le rivolte indigene del giugno del 1990, la marcia indigena della OPIP (che è stata supportata non solamente dalle comunità indigene in Ecuador, ma da moltissime persone indistintamente) e i recenti fatti di gennaio.