Huarmi, presente nel bene e nel male.
Reportage dall'Università salesiana di Quito dove da due settimane si trovano accampati quasi 10.000 indios. Tratto da "El Universo".
Febbraio 2001.


Quito.- Quando parla in quichua (la lingua degli indios delle Ande), lo fa con una rapidità impressionante, con un ritmo cantilenante, quasi festivo. Ma quando, a causa delle circostanze, deve parlare spagnolo, Maria Mercedes Vega perde tutta la scioltezza. Non é la sua lingua e questo produce incertezza, sfiducia. Teme di dire parole errate alle persone sbagliate. Questo é un riflesso delle distanze tra il mondo indio e meticcio, che forse spiega perché la società ecuadoriana non riesce ad intendere se stessa. Ma Maria Mercedes ha qualcosa di ben chiaro: "Mi trovo a Quito, perché qui c'é mio marito per lottare contro il governo e le ingiustizie". La donna vuole aggiungere altro, ma non trova le parole in spagnolo. Si rivolge ad un amico indio e parlano di nuovo in quichua " e contro le misure economiche", dice, incoraggiata dall'incrocio idiomatico ...Japinguichu? (Hai capito?) Quindici giorni fa ha lasciato la sua casa in Rumichaca, una comunità di 1200 abitanti, ad ovest del Cotopaxi. Il mio marito, Alberto Toaquiza, andò alla assemblea comunale e tornò a casa. Mi disse : huarmi (donna) dobbiamo andare a Quito per appoggiare la sollevazione" In quel momento, Maria prese in braccio ai suoi due figli : William, di 2 anni e Miguel di uno Ha caricato il piccolo sulle spalle ed é uscita di casa dietro suo marito in una avventura che già dura due settimane, e nella quale pensa di restare "fino a quando sarà necessario", secondo quanto dice, seduta nel cortile dell'Università Salesiana. Mentre Alberto gioca a pallavolo nel campo dell'Università, Maria Mercedes nutre i suoi figli, un compito che deve risolvere tutti i giorni e che é tanto difficile a Quito come nella sua comunità. Là si dedica all'agricoltura e al pascolo delle pecore, come unico mezzo per sopravvivere. Anche suo marito é agricoltore, ma quando i raccolti sono scarsi, scende a lavorare come facchino nel mercato di Latacunga. "Con l'agricoltura guadagnamo molto poco, perché la cipolla cresce ogni quattro mesi; le patate ogni sei mesi; e la fava ogni anno. Quando facciamo una buona vendita torniamo a casa con trenta dollari".

Trenta dollari alla settimana?
No, ogni mese.

Maria Mercedes e suo marito hanno 20 anni. Lei non sa in che stato troverà la sua casa quando ritornerà a Rumichaca, dove divide l'abitazione con altre dieci persone, tra parenti e fratelli e la sua propria famiglia, che si riuniscono ogni notte ad ascoltare la radio, perché lassù non c'é la televisione. Roberto continua a giocare e lei comincia a pensare al modo di trovare cibo per William e Miguel, che, estranei a tutto, giocano sulla sua gonna.