Indios
ingannati dalle compagnie petrolifere.
Lo
sfruttamento del petrolio da parte delle compagnie, tra cui l'italiana Agip,
danneggia i popoli indios delle regioni equatoriane, in violazione della Costituzione
dell'Ecuador e della legislazione internazionale sul lavoro, mentre il governo
Noboa si schiera a difesa degli interessi delle compagnie. Di Kintto Lucas,
International Press Service (IPS). Traduzione di Giona di Giacomi. Maggio 2002.
Le comunità huaorani dell'Ecuador hanno
accettato alcuni alimenti, medicine ed attrezzi in cambio dell'autorizzazione
alla compagnia petrolifera italiana Agip Oil di sfruttare il loro territorio,
la qual cosa costituisce "una burla ai diritti collettivi" degli indios,
come ha affermato l'organizzazione ambientalista Accion Ecologica.
Gli indios hanno concesso all'Agip Oil l'autorizzazione per costruire una piattaforma
petrolifera, stendere una diramazione di oleodotto ed estrarre il crudo nella
provincia nord orientale di Pastaza, secondo un contratto firmato nel marzo
2001.
In cambio, l'impresa si è impegnata a consegnare a ciascuna delle sei
comunità huaorani, tra le altre cose, 50 kg di riso e 50 kg di zucchero,
due secchi di grasso, una borsa di sale, un fischietto da arbitro e due palloni
da calcio, 15 piatti, 15 tazze e una armadio con 200 dollari di medicinali,
in una consegna unica.
Inoltre la compagnia petrolifera si è accordata di offrire agli indios
un corso per promotore di salute e di consegnare loro una radio, una batteria,
un pannello solare e 3.500 dollari per costruire un'aula scolastica, secondo
un contratto firmato dalla Organizzazione della Nazionalità Huaorani
della Amazzonia Ecuatoriana, le sei comunità e la Agip Oil.
La dirigente di Accion Ecologica, Ivonne Ramos,
ha assicurato che le compagnie petrolifere sono solite firmare questo tipo di
contratti, che ledono la dignità dei popoli indios amazzonici e fomentano
la loro estinzione, fino a quando il governo non interverrà contro questi
abusi.
"Questo è solo un esempio. Altre compagnie firmano accordi simili,
che sono appoggiati dallo Stato attraverso la Direzione Nazionale del Progetto
Ambientale del Ministero dell'Energia e Miniere", spiega Ramos.
Il contratto tra gli huaorani e l'Agip Oil contrasta con il comportamento degli
indios, contadini ed autorità municipali delle province nord orientali
di Sucumbios e Orellana, che hanno organizzato uno sciopero a oltranza per esigere
un rimborso per i danni ambientali previsti dalla costruzione dell'Oleodotto
del Crudo Pesante (OCP).
Le Province chiedevano al governo di Gustavo Noboa che eserciti una pressione
sull'impresa OCP Limited affinché consegni 10 milioni di dollari al fine
di destinarli ad opere sociali.
Gli abitanti hanno interrotto il 25 di febbraio tutte le strade, occupato i
pozzi petroliferi e l'aeroporto di Coca, capitale di Orellana, e gli uffici
dell'impresa aerea TAME in Nueva Loja, capitale di Sucumbios. La paralizzazione
di 10 campi petroliferi e di una raffineria ha ridotto di un 19 per cento l'estrazione
di crudo. La consegna di 230.000 barili giornalieri si è abbassata a
38.000 in conseguenza della protesta.
Il governo ha dichiarato lo stato di emergenza in Orellana e Sucumbios. Una
persona è morta e nove sono state ferite a causa degli scontri con l'esercito
e la polizia.
Il governo ecuatoriano ha dichiarato lo stato di emergenza il 22 febbraio in
Sucumbios e il 23 in Orellana, quando la protesta stava per cominciare, con
la scusa di proteggere la frontiera dopo la rottura del dialogo di pace tra
il governo colombiano e gli insorti delle FARC. Tuttavia Noboa ha affermato
poi che la dichiarazione di emergenza era una risposta allo sciopero.
La nazionalità huaorani è costituita
da 2.700 persone che possiedono un territorio di 670.000 ettari tra il fiumi
Napo e Curaray. Sopravvivono attraverso una agricoltura itinerante in particelle
familiari, la caccia e la pesca.
Il documento firmato dai huaorani prova che l'Agip Oil "ha un contratto
con lo stato ecuatoriano" per "l'esplorazione e lo sfruttamento di
idrocarburi nel Blocco 10", situato nella Provincia di Pastaza, dentro
"i limiti riconosciuti come parte del territorio" huaorani. "In
accordo con quanto stabilito dalla Costituzione della Repubblica e del Regolamento
Ambientale per le operazioni sugli idrocarburi nell'Ecuador", l'Agip Oil
ha consultato le comunità huaorani sui "possibili impatti del progetto",
come segnala il contratto.
Il coordinatore nazionale del Movimento degli
indios Pachakutik - Nuevo Pais, Miguel Lluco, ha confermato che l'accordo tra
la compagnia petrolifera italiana e i huaorani viola la Costituzione dell'Ecuador
e l'accordo 169 dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro. Questo trattato,
secondo il quale i popoli indios e tribali devono essere consultati su tutte
le misure che li riguardano e partecipare alle decisioni sullo sfruttamento
delle risorse nei loro territori, è stato ratificato dall'Ecuador su
istanza di Lluco, che è stato deputato tra il 1996 e il 1998.
"Secondo il contratto, l'impresa Agip ha consultato le comunità
dopo che il governo le aveva concesso il permesso per l'esplorazione e lo sfruttamento,
mentre doveva averlo fatto prima", ha affermato Lluco.
L'impresa non deve consultare le comunità indios sul possibile impatto
del progetto, ma deve far riferimento ad uno studio ambientale indipendente
che determini tale impatto, proporre meccanismi per porvi rimedio e impegnarsi
a farlo.
"Dopo aver presentato ciò alle comunità, deve consultarle
se sono d'accordo con l'esplorazione e lo sfruttamento. Altrimenti è
una forma di inganno", ha constatato Lluco.
Il contratto stabilisce che i huaorani "riconoscono
e accettano" le loro responsabilità "per qualsiasi omissione
nell'attuazione dell'accordo, così come per incidenti, danni a terzi
e danni ambientali".
Afferma inoltre che la compagnia "sarà libera da qualsiasi responsabilità
relativa alle attività legate all'accordo". Per Lluco, il contratto
dimostra che la compagnia petrolifera approfitta di cavilli legali per eludere
le responsabilità. "In questo modo gli inquinatori dell'Amazzonia
scaricano le responsabilità sui colpiti dall'inquinamento. Sembra uno
scherzo, ma non lo è. È una cosa molto triste", ha affermato
il dirigente.
Il contratto lascia aperta la possibilità che l'impresa e gli indios arrivino a nuovi accordi, poiché stabilisce che in caso di scoperta di nuove riserve di idrocarburi sfruttabili commercialmente in Pastaza, l'Agip Oil e gli huaorani riprenderanno il dialogo per "cercare forme di appoggio e mutua cooperazione".
Nello stesso tempo il presidente Noboa ha accusato i promotori dello sciopero in Orellana e Sucumbios di ricatto per esigere opere pubbliche e compensi dalle imprese petrolifere. "Una cosa sono gli accordi con il consorzio costruttore del OCP e altra cosa che dopo tanto tempo si paralizzino le attività per ottenere più denaro", ha affermato.
Il sindaco di Nueva Loja, Maximo Abad, ha assicurato
che né il governo, né la OCP Limited, costruttore dell'oleodotto,
hanno mantenuto gli accordi che prevedevano l'asfaltatura delle strade e la
somministrazione di energia elettrica senza interruzioni.
"Da qui esce il petrolio e queste province non hanno strade asfaltate,
né energia elettrica. Il 90 per cento della popolazione vive in condizioni
di povertà. Sono le province più povere, essendo le più
ricche" a causa delle loro risorse naturali, ha assicurato Abad.
Il Ministro degli Interni, Marcelo Merlo Jaramillo, ha affermato che l'atteggiamento
di alcune autorità locali "è vicino alla sovversione".
Lo stato di emergenza permette alle autorità "di utilizzare tutte
le azioni che dispone la Costituzione", ha avvertito il ministro, "non
permetteremo che si paralizzi la produzione petrolifera".