Lettera a Liberazione.
Sulle decisioni dell'ultima Direzione Nazionale. Di Curzio Bettio e Lorenzo Mazzucato - circolo PRC Furio Da Re - Padova. Novembre 2000.



Caro Direttore, ogni giorno ha la sua croce! Su Liberazione di oggi 14 novembre 2000 leggiamo: "Tutto l'Ulivo contro i pensionati. Ieri alla Camera si è consumata l'ultima beffa di questo governo. Dai diessini di Veltroni ai verdi di Francescato, da Dini a Mastella, passando per Boselli, giù giù fino ai popolari e agli uomini di Cossutta, in 228 hanno votato "no" all'emendamento di Rifondazione all'art.50 della Finanziaria, per l'aumento di 200.000 lire al mese alle pensioni sociali al minimo e di invalidità civile. Il Polo paradossalmente aveva votato a favore! In serata, maggioranza e Polo votano compatti anche contro l'emendamento di Rifondazione sul salario sociale."
Franco Giordano, capogruppo dei deputati del PRC, dichiara: "il Governo preferisce discutere e tenere rapporti con le imprese invece che con i pensionati. Non è infondato il rischio di una nuova belligeranza con il centro-sinistra." Usque tandem Catilina abutere patientia nostra?
Ad una ad una vengono respinte tutte le condizioni poste dal Prc al centro-sinistra per attuare la riduzione del danno ed ancora non si decide di smettere questa linea rinunciataria della non belligeranza. Quanti insulti dovremo ancora subire per arrivare alla conclusione che il centro-sinistra vuole solamente i voti del popolo di Rifondazione, ma vuole continuare sempre e comunque ad imporre una linea politica di destra, confindustriale e liberista!!
Nell'ordine del giorno approvato a larghissima maggioranza dalla Direzione nazionale si legge che non si sono colti segnali incoraggianti, né per quanto attiene alla legge elettorale, né per la Finanziaria; ma che comunque Rifondazione sarà presente con il proprio simbolo solo nel proporzionale alla Camera e in tutti i collegi del Senato. Si legge inoltre che la proposta del PRC per la costruzione di una sinistra plurale, che propone la rottura della gabbia del centro-sinistra e il suo superamento della sua impostazione politica e culturale è stata fin qui rifiutata. Ma proprio le difficoltà interne al centro-sinistra, nonché il crescente consenso acquisito dalle destre, sono un incoraggiamento per il PRC a fare di questa proposta uno degli elementi centrali della campagna elettorale e della fase ad essa successiva. Spunta pure questa frase: " le destre non si battono con gli appelli, tanto meno in un quadro di passivizzazione della politica.". Pensiamo allora che di appelli come il nostro ce ne siano diversi in giro per il Partito, ma sembrano voci clamanti in deserto. Il Partito ansioso di costruire la sinistra alternativa, mettendo in gioco una tattica elettorale di non belligeranza in una logica di investimento sulla prospettiva, corre come locomotiva impazzita dentro ad un baratro. Si vuole insomma costruire una sinistra di alternativa a spinto carattere socialdemocratico, un movimento para-sindacale o un Partito Comunista di massa?? Quando ci sarà lecito il saperlo?

Curzio Bettio e Lorenzo Mazzucato - circolo PRC Furio Da Re - Padova