Perché non è
possibile fare il sindaco a Milano.
Pubblichiamo
infine l'intervento
di Dario Fo e Franca Rame con le loro interessanti valutazioni sullo stato della
sinistra. Anche se non siamo completamente d'accordo su alcuni passaggi di questo
testo, lo riportiamo per intero, contrariamente a quanto ha fatto Il Manifesto,
dove non sono riportati (ma forse è un caso...) i passaggi più
critici verso il centrosinistra. Dicembre 2000.
Ho aperto la porta
della politica elettorale e sono restato frastornato. Ho avuto la grande soddisfazione
di migliaia di persone che mi hanno manifestato la loro gioia. Ho incontrato
migliaia di persone che nella mia candidatura vedevano la possibilita' di far
rinascere la speranza nel cambiamento. Di contro la maggioranza dei partiti
del centro sinistra era sostanzialmente convinta che li avrei portati alla rovina.
Non vedono di buon occhio la possibilita' che la mia candidatura possa riportare
entusiasmo e partecipazione in molte persone troppe volte deluse. In fondo
sanno che uno dei mali maggiori della sinistra sono proprio loro: una casta
di politici di professione estremamente abili a restare in sella ma in gravi
difficolta' quando si tratta di parlare alla gente o di trasformare il potere
ricevuto in reali miglioramenti della qualita' della vita dei cittadini. Certo
il governo del centro-sinistra ha fatto molto per l'Italia in questi anni. Ma
questo molto disgraziatamente e' veramente poco davanti alle priorita' irrinunciabili
per la nazione. Lotta alla corruzione, alla truffa, alla pirateria commerciale,
alla criminalita', alla miseria materiale e culturale.
Abbiamo una scuola che fa pena, che uccide con la noia la passione e la fantasia
dei ragazzi. Si sta a discutere sui libri di testo, mentre dovrebbero essere
eliminati dando ai ragazzi il piacere di farseli da soli, facendo ricerca e
uscendo dalle aule per vedere il mondo. La scuola dovrebbe insegnare a imparare
e non a ripetere storielle a memoria. Abbiamo in Italia esempi straordinari
di come insegnare valorizzando la passione, come la scuola materna Diana di
Reggio Emilia, creata da Loris Malaguzzi e famosa e imitata in tutto il mondo
ma sconosciuta ai politici italiani.
Abbiamo carceri che sono una vergogna. Se gli ispettori del comune di Milano
entrassero, come abbiamo fatto io e Franca, a San Vittore dovrebbero chiuderlo
immediatamente per totale infrazione di tutte le regole sanitarie. Il 40% dei
carcerati sono detenuti per reati legati al piccolo spaccio di droga. Ha senso
affrontare cosi' il problema della criminalita'? Per capire come ci si potrebbe
muovere basta guardare i risultati ottenuti da Umberto Veronesi come ministro
in poche settimane rispetto a quelli di tutti i suoi predecessori del centro-sinistra:
c'e' un baratro. Veronesi e' riuscito a cancellare la vergogna degli ostacoli
all'uso degli anestetici per i malati gravi. In Italia si negava il diritto
a non soffrire. Veronesi ha ridato ai medici il diritto di somministrarli direttamente
e ai malati di comprarli senza dover affrontare un labirinto burocratico punitivo.
Ha scoperchiato il vaso dell'indecenza delle medicine che costano il doppio
di altre identiche: spesso si prescrivono di piu' le medicine piu' costose perche'
le case farmaceutiche le promuovono in modo falloso. Il modo di intervenire
di Veronesi e' stato semplice e geniale: ha pubblicato tabelle comparative con
ingredienti e prezzi, rendendo cosi' impossibile per gli ospedali e poco professionale
per i medici, la prescrizione dei medicinali piu' cari. Ha detto
chiaro e tondo che la legalizzazione delle droghe e' l'unica via per affrontare
questa terribile piaga. E non sono stati solo interventi tecnici: ha lanciato
un messaggio a tutti i medici e i pazienti: risparmiamo sui farmaci gonfiati!
Mettiamo al primo posto la qualita' della vita!
La sinistra non ha bisogno di bei discorsi, ha bisogno di soluzioni semplici
e rapide che ridiano fiducia nel senso sociale della vita. Il senso di appartenenza
dei cittadini verso la societa' e' la ricchezza fondamentale di una nazione.
E' la dignita' di essere cittadini e non sudditi. I primi sindaci neri di
citta' americane hanno fatto tutti la stessa cosa appena eletti: hanno assunto
centinaia di neri nella poliziae hanno detto chiaro che il primo dovere di chi
porta la divisa e' rispettare i cittadini.
Questo cambiamento ha portato a un atteggiamento diverso della polizia nei ghetti
neri. Erano piu' rispettosi. Il risultato e' stato un crollo immediato del numero
dei crimini. Servono soluzioni pratiche e servono persone pratiche, abituate
a vivere nel mondo reale e non nei corridoi della politica, drogati di sondaggi.
La sinistra dovrebbe avere meno paura di mettere dei professionisti di valore
nelle posizioni chiave anche se questo priverebbe i politici di professione
del loro cadreghino. La destra questo lo ha capito. Si sono rinnovati: sono
un'impresa! Vanno al governo delle citta' per fare i loro affari e gli affari
dei loro amici e degli amici dei loro amici. Ad esempio a Milano hanno svenduto
l'Azienda Energetica della citta'.
In questa situazione di scontro durissimo il centro-sinistra mi ha tirato in
ballo rimandando di giorno in giorno la decisione sulla mia candidatura. Aspettando
di mettersi d'accordo su un altro candidato. Alla fine stavo li a fare la ruota
di scorta. Sono piu' importanti le alchimie politiche del rinnovamento civile,
culturale ed economico della citta'.
E qui cari, compagni, tocca parlare di noi. Ognuno ha i politici che si merita.
Noi abbiamo i nostri e dobbiamo prenderci la nostra responsabilita'. Se e' vero
che un'altra gestione della politica di sinistra avrebbe creato altri risultati
e' anche vero che se il popolo della sinistra fosse diverso avrebbe politici
diversi. Agli inizi del 1900 la condizione dei lavoratori era molto peggio di
quella attuale. Essi si sono uniti per difendere i loro diritti e da subito
hanno iniziato a opporsi al potere diventando imprenditori di se stessi.
Capirono che soltanto cooperando anche economicamente potevano strappare potere
economico. Perche' il potere, nel capitalismo, lo fanno i soldi. Crearono casse
di solidarieta', gruppi d'acquisto, cooperative, fondi di risparmio. Cosi' costruirono
la spina dorsale del movimento operaio italiano. Il frutto del loro lavoro e'
davanti agli occhi di tutti. Oggi le piccole cooperative create allora sono
tra i piu' grossi gruppi italiani: Coop e Unipol sono due colossi che dietro
hanno un universo di migliaia di piccole cooperative che danno da vivere
a milioni di italiani.
Questa e' la nostra realta' economica, queste sono le nostre imprese. Ma sono
strumenti che hanno un secolo di storia e in fondo hanno ottenuto lo scopo che
si erano prefisse. Possiamo dire che tutti gli obiettivi concreti per le
quali sono state create sono stati raggiunti: le 8 ore, assicurazione sul lavoro,
la pensione, le ferie e gli straordinari pagati, il diritto di voto per le donne,
il diritto di sciopero, lo statuto dei lavoratori, le liberta' sindacali, un
sistema di servizi e distribuzione delle merci con ricarichi enormemente inferiori
a quelli di inizio secolo. I nostri padri hanno vinto la battaglia e certo
se oggi fossero qui avrebbero difficolta' a capire perche' non siamo contenti.
Seppur fra grandi disastri e ingiustizie, il mondo migliora e oggi ci troviamo
a desiderare addirittura un pianeta dal volto umano. Oggi possiamo costruire
nuovi strumenti di cooperazione. E prima ancora possiamo capire un nuovo concetto:
la qualita' del movimento progressista non dipende solo dai discorsi che e'
capace di fare ma da quanto sa cooperare, creare un'economia di collaborazione.
Basta confrontare la societa' italiana con quella danese. La differenza tra
noi e loro si puo' riassumere nel fatto che da noi il movimento cooperativo
e' nato agli inizi del 1900, da loro agli inizi del 1800. Hanno cento anni in
piu' di scuola di cooperazione. La' Berlusconi non esiste ne' potrebbe mai prendere
piede. Il sistema del profitto a tutti i costi non e' una questione di idee.
Sono fatti: ricarichi esagerati sulle merci, prodotti inquinati, tecnologie
che distruggono l'ambiente, polizze di assicurazione e contratti bancari pieni
di clausole capestro, ghigliottine commerciali che escludono dal mercato i contadini
del terzo mondo e affamano due miliardi di persone. In questi anni un piccolo
gruppo di visionari ha costruito in Italia tutta una rete di nuovi sistemi di
cooperazione: esistono decine di gruppi di acquisto che comprano prodotti di
alta qualita' ed ecologici, esistono l'assicurazione etica (www.alcatraz.it/fumass),
le banche etiche, le banche del tempo e del baratto, centinaia di negozi del
commercio equo e solidale col terzo mondo. E' nata la seconda generazione della
cooperazione.
L'intellighenzia della sinistra fa finta di non vederla... Per loro sono
solo bottegai... Non ti piace Berlusconi? Pero' lo sostieni comprando i
suoi prodotti, guardando la sua tv, leggendo i suoi giornali, hai un conto nella
sua banca e hai comprato la sua assicurazione. E magari sei pure milanista e
possiedi azioni delle sue Spa. E allora non aspettarti un sindaco decente. Come
disse il padre comboniano Alex Zanottelli:"Voti ogni volta che fai la spesa."