Ordini del giorno conclusivi.
Assemblea
nazionale di Progetto comunista - Marina di Massa, 20-21 luglio 2002.
L'Assemblea
nazionale di Progetto comunista - Area programmatica marxista rivoluzionaria
nel Prc, riunita a Marina di Massa il 20-21 luglio 2002, riconferma le linee
essenziali dell'ordine del giorno del seminario nazionale del luglio 2001,
del documento di Tesi per il quinto congresso del Prc e del documento per
la conferenza nazionale dei Giovani comunisti presentati dalla nostra area;
approva il documento "Per una nuova e più ampia associazione marxista
rivoluzionaria nel Prc, per la rifondazione della Quarta Internazionale"
presentato per il dibattito di questa assemblea.
Su queste basi politiche, decide l'apertura del processo costituente di una
nuova associazione marxista rivoluzionaria, denominata Progetto comunista,
in cui confluiscano e si risolvano le precedenti aggregazioni associative
dell'area.
Progetto comunista ha sempre concepito e perseguito la propria battaglia politica
nel Prc non come fine a sé, in una logica di pressione o di pura salvaguardia
di uno spazio alla sinistra del gruppo dirigente del partito, ma in funzione
della costruzione del partito comunista rivoluzionario. Da qui le separazioni
avvenute in questi anni con forze e posizioni di tipo centrista espresse da
altre "sinistre" del partito. Da qui l'investimento in una battaglia
strategica e programmatica, non solo congiunturale, capace di ricondurre ogni
proposta politica alternativa a una visione generale e a una prospettiva strategica
complessiva. Da qui la contrapposizione di fondo alla maggioranza dirigente
del Prc e a tutte le sue componenti, fuori da ogni logica di adattamento "critico"
e opportunista.
A sua volta, la costruzione del partito comunista rivoluzionario in Italia
è inseparabile dal processo di costruzione dell'Internazionale comunista rivoluzionaria.
Tanto più oggi la profonda crisi capitalistica, l'accentuata instabilità mondiale
e soprattutto la ripresa dopo venti anni di movimenti di classe e di massa
a diverse latitudini del mondo pone l'esigenza di un partito mondiale della
classa lavoratrice e della sua avanguardia, capace di battersi per una prospettiva
rivoluzionaria socialista quale unica reale risposta alla crisi dell'umanità;
e di costruire nelle lotte e nei movimenti, a partire dalla classe operaia
e sul terreno dell'egemonia, la coscienza politica di questa necessità rivoluzionaria.
Come si afferma nel nostro testo congressuale, questo partito non si può costruire
come generica unità dei comunisti fuori da ogni chiarezza politica e programmatica:
ma solo sulla base dei principi di fondo, politici e strategici, del marxismo
rivoluzionario (lungo la continuità di Marx, Lenin, Trotskij, Luxenburg, Gramsci)
in contrapposizione alla socialdemocrazia e allo stalinismo. E al tempo stesso
ricomponendo e aggregando su queste posizioni rigorose, fuori da ogni settarismo,
l'insieme delle forze del movimento operaio e della sua avanguardia disponibili
a convergere oggi su di esse, al di là della loro diversa collocazione e provenienza.
In questo senso - come afferma la risoluzione conclusiva dei nostri compagni
alla conferenza dei Giovani comunisti - la rifondazione dell'Internazionale
comunista rivoluzionaria è la rifondazione della Quarta Internazionale.
Questa non è, oggi, una mera petizione di principio ma, per un verso, la prosecuzione
di una iniziativa e di relazioni politiche che, con tempi e profondità diversi,
tutti noi abbiamo già avviato e sperimentato e, per un altro, la piena partecipazione
come soggetto politico con pari dignità, assieme a forze e tendenze marxiste
rivoluzionarie di altri Paesi, alla battaglia politica e programmatica per
la rifondazione della Quarta Internazionale, cioè la partecipazione a pieno
titolo al Movimento per la Rifondazione della Quarta Internazionale (MRQI)
e, innanzi tutto, alla conferenza internazionale per delegati che il MRQI
andrà a svolgere entro la primavera-estate del 2003 in Argentina. Sarà questa
una prima importante discussione democratica fra militanti internazionalisti
di diversi Paesi sull'avanzamento della proposta di rifondazione internazionale
e sui compiti che ne derivano.
La rifondazione internazionale è una prospettiva difficile e complessa, ma
la svolta d'epoca che segna il mondo, il crollo del sistema di dominio burocratico
eredità dello stalinismo, la crisi profonda della socialdemocrazia e dei vecchi
canali e strumenti del controllo di massa, la crescente percezione dell'insufficienza
del movimentismo, uniti all'affacciarsi di una giovane generazione creano
uno spazio storico nuovo, sociale e politico, per un polo marxista rivoluzionario
internazionale. In ogni paese, un coerente intervento e lavoro dei comunisti
deve collocarsi in questa prospettiva internazionale.
A sua volta il lavoro di costruzione di partiti rivoluzionari come parte di
una rifondazione internazionale richiede sempre ai comunisti rivoluzionari
non semplicemente l'attivazione di un'area di influenza e di opinione o di
generici coordinamenti, ma lo sviluppo di un'organizzazione di militanti e
di quadri; quale che sia l'ambito di raggruppamento dei rivoluzionari, indipendente
o meno.
Il patrimonio di posizioni strategiche oggi raggiunto da Progetto comunista,
sul terreno nazionale e internazionale, consente e richiede uno sviluppo politico-organizzativo
in direzione di una nuova associazione che, realizzando una più larga unità
di energie militanti e di risorse, possa affrontare e superare i limiti e
le insufficienze registrate nella precedente esperienza: costruire il quadro
organizzato del nostro dibattito democratico; attivare un lavoro permanente
di formazione dei quadri; consentire un bollettino interno regolare di informazione
e dibattito; favorire coordinamenti di settore nel nostro intervento di massa;
consentire una partecipazione più ampia al dibattito internazionale sulla
rifondazione comunista internazionale. Ragioni che saranno affrontate e approfondite
dentro il processo costitutivo della nuova associazione.
La costruzione della nuova associazione può e deve congiungersi con lo sviluppo
della battaglia politica nel Prc, in uno scenario politico che nella prossima
fase potrebbe essere più favorevole. La maggioranza dirigente è al suo interno
profondamente divisa. In vista del 2006 riproporrà la ricomposizione di un
accordo negoziale con il centrosinistra passando per la moltiplicazione degli
accordi locali. La crisi dei Ds e nuove dinamiche di scomposizione e ricomposizione
potranno interferire con questa prospettiva senza tuttavia mutare la direzione
di marcia della maggioranza dirigente del Prc. Nei prossimi mesi l'annunciata
convenzione Prc-Ulivo sarà un primo laboratorio di questa prospettiva. Si
creerà quindi uno spazio a sinistra per la nostra battaglia. Molti militanti
di base bertinottiani, che hanno creduto alla "svolta a sinistra",
avranno la possibilità di fare la verifica delle proprie illusioni. Dovremo
saper sviluppare nei loro confronti una battaglia di polarizzazione e di conquista
alle nostre posizioni.
Parallelamente, proprio lo sviluppo di queste nuove contraddizioni, e in particolare
la possibilità che il Prc condivida responsabilità di governo dopo il 2006
in un cambio obiettivo di collocazione di classe, richiede ai comunisti rivoluzionari
uno strumento più saldo, radicato, militante che possa in prospettiva animare
e dirigere scelte impegnative sul terreno della costruzione indipendente del
partito, con la capacità di aggregare un più largo campo di forze. L'associazione
è una risposta anche a questa esigenza.
Infine la formazione dell'associazione può e deve combinarsi con il mantenimento
di una relazione unitaria e feconda con i compagni della nostra area congressuale
che decideranno di non aderirvi. Nessuna diversità di libera scelta dovrà
trasformarsi in uno steccato. Anzi è importante preservare come è naturale,
nella vita del partito, un raccordo unitario e la continuità del confronto
politico.
In questo quadro e con questo spirito, l'assemblea nazionale di Progetto comunista
avvia il processo di formazione della nuova associazione che definirà, a partire
dalle linee essenziali dei documenti politici indicati, i testi politici costitutivi,
la carta statutaria, gli assetti organizzativi dell'associazione sulla base
della più ampia partecipazione di tutti/e i/le compagni/e che vi aderiranno.
Questo processo costituente partirà nel mese di settembre e sfocerà nell'assemblea
costitutiva dell'associazione nel gennaio 2003.
Marina di Massa, 21 luglio 2002
(Approvato con 81 voti a favore, 22 contrari e 4 astenuti)
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L'assemblea nazionale di
Progetto comunista - area programmatica del Prc, riunita a Marina di Massa
il 20-21 luglio 2002, designa un coordinamento nazionale provvisorio incaricato
di gestire il processo costituente fino allo svolgimento dell'assemblea
della nuova associazione.
Dà mandato al coordinamento nazionale provvisorio di predisporre gli strumenti,
i documenti e i passaggi di discussione di questo processo.
Il coordinamento nazionale provvisorio è costituito dai compagni di Progetto
comunista che aderiscono al processo costituente della nuova associazione
eletti nel Cpn e nel Cng del Prc e nel Cn dei Giovani comunisti, integrato
per le regioni che non fossero in tal modo rappresentate dal coordinatore
regionale.
Marina di Massa, 21 luglio 2002
(Approvato all'unanimità, con 2 astenuti)