Perchè la sinistra
ha perso la federazione di Savona?
Pubblichiamo
la controreplica
di Luciano Dondero, alla replica di Tiziano
Bagarolo (Proposta) allo scritto di Luciano Dondero della Federazione di Savona
Perchè la sinistra ha perso la
federazione di Savona? Aprile 2002.
Il compagno Francesco
Ricci, neo-eletto membro della Commissione di garanzia nazionale del PRC, ha
circolato nella sua veste di responsabile di Progetto comunista due testi da
lui definiti "puntualizzazioni", e che si vorrebbero di replica ad
un testo di bilancio da me redatto ("Perché la sinistra ha perso
la federazione di Savona?", 2/4/2002).
Sorprende la chiusa della sua nota introduttiva: "Chi ha ricevuto (e letto)
il testo di Dondero, può trovare qui una risposta. Chi invece non avesse
ricevuto il testo di Dondero non si è perso niente."
Mi chiedo da dove provenga una formulazione così chiaramente antileninista,
con quell'invito esplicito a NON LEGGERE il testo contro il quale si polemizza.
Lenin, e poi Trotsky, e il movimento trotskista nella sua travagliata storia,
hanno sempre ritenuto che il confronto politico non possa avvenire in modo serio,
senza conoscere le opinioni degli altri.
La sorpresa è ancora maggiore, dato il ruolo che il compagno Ricci avrà
negli organismi nazionali di garanzia del partito, dove sostituisce il compagno
Guido Benni come rappresentante della mozione due. Fonti bene informate dicono
che il compagno Benni sia stato rimosso con l'argomento che "non difendeva
abbastanza i nostri compagni". Con Ricci in Commissione di garanzia, invece,
potremo stare tranquilli: lui non perderà cer-to tempo a leggere e far
leggere i punti di vista diversi dal suo!
Per quanto concerne i due testi raccomandati alla lettura da Ricci, uno firmato
dall'ex-segretaria provinciale Patrizia Turchi, e l'altro redatto dal tesoriere
Giorgio Magni, che dire? Forse basterebbe citare il compagno Ferrando, che era
solito ripetere che "il fuoco si fa con la legna che abbiamo a disposizione".
Oppure forse si capisce che l'invito di Ricci a non leggere il mio testo è
molto opportu-no, poiché alcune, ehm, argomentazioni, si reggono sul
nulla.
Un esempio banale. Nel testo a firma Turchi è scritto:
"Vorrei concludere solo con un passaggio molto più esplicito che
Dondero volutamente oblitera nel suo lungo documento e che invece ha promosso
in altra veste nel suo Cir-colo, come in quello di un altro Circolo, quello
di Lavagnola: e cioè che occorre superare le mozioni (!!!!), sulla base
di non so quale progetto di conduzione unitaria."
Strana osservazione, perché il paragrafo conclusivo del documento "Perché
la sinistra
" si conclude citando il testo approvato nei circoli di
Quiliano e di Savona-Lavagnola, e dice nella sua interezza:
"Che fare a Savona?
L'altro motivo ispiratore di questo documento è la ricerca di una via d'uscita dallo stallo politico di Savona. La mozione approvata in alcuni circoli, e che costituirà materiale di discussione per la sessione di aprile del Congresso provinciale, si chiude così: "In conclusione, il Congresso del circolo esprime la necessità di un ricambio nel gruppo dirigente della Federazione, per costruire una segreteria che sia davvero capace di unire gli sforzi di tutto il partito, nella chiarezza delle posizioni politiche di tutti i compagni e le compagne, e quale che sia l'appartenenza ad una delle due mozioni congressuali."
Ecco il compito cui tutto il partito è chiamato, in primo luogo a Savona. Un lavoro paziente di ricucitura nei rapporti politici fra i compagni e le compagne; l'applicazione pratica di un metodo di lavoro che aiuti a ritrovare un comune terreno d'azione, nel pieno rispetto delle diverse posizioni. E questa non è una conclusione scontata. Si potrà realizzare soltanto se ci sarà la volontà di comprendere e anche di imparare gli uni dagli altri, e dagli errori e dalle manchevolezze di tutti quanti. Per rilanciare un partito che sia davvero all'altezza dello scontro sociale in atto."
Se questo è un modo di nascondere la nostra posizione, non so proprio
cosa si dovrebbe fare per esplicitarla di più: proporre la fucilazione
del gruppo dirigente uscente?
Del resto, chi troppo si difende e chi troppo nega ammette implicitamente la
validità delle critiche.
Per contrastare la critica al proprio elettoralismo, ci viene propinata una
disquisizione sulle tecniche elettorali, conclusa con questo verdetto: "Insomma
mille miglia distanti non solo dall'azione politica ma persino dai suoi meccanismi."
Toh, io pensavo che per i rivoluzionari l'azione politica non si effettuasse
in maniera preponderante nelle cam-pagne elettorali. Ma cosa ci si può
aspettare da un inveterato vetero?
Nell'insieme il testo Turchi usa il metodo dell'amalgama. Come difendere un
operato che non è stato molto edificante per sviluppare un progetto che
si vorrebbe rivoluzio-nario? Prendi un paio di parole di sinistra, buttaci dentro
qualche accusa di non aver lavorato, attribuisci la colpa della tua sconfitta
ai complotti altrui, rimescola due o tre volte nel calderone, ed ecco la pozione
magica salvasegretaria.
Oh peccato, siamo fuori tempo massimo.
Allora, quale "vendetta" escogitare?
Beh, basta parlare male della CGIL. Tanto negli ambienti più ortodossi
della mozione due la cosa fa sangue, poco importa se a Roma il 23 marzo c'era
qualche milione di per-sone a manifestare; e poi che sarà mai uno sciopero
generale come quello che si prepa-ra per il 16 aprile? (Magari neanche lo fanno
)
E così, ad uso di chi non conosce la verità delle cose (e, nei
desideri di certi compagni, non la dovrebbe sapere mai), si buttano lì
un paio di grossolane panzane.
Panzana numero uno: la commissione lavoro della federazione di Savona avrebbe
smesso di riunirsi nel maggio 2001. Il compagno Bruno Manganaro, che è
tuttora membro della segreteria regionale ligure della CGIL, in quanto coordinatore
regionale dell'area di sinistra "Cambiare Rotta", è venuto
a Savona nel settembre 2001, per prendere parte ad una riunione della commissione
lavoro che riconfermò gli obiettivi della no-stra battaglia nel Congresso
CGIL. Il giorno esatto era l'11 settembre, proprio quello degli attentati a
New York, così ce lo ricordiamo bene. E la riunione si tenne in fede-razione,
così come avvenne per varie altre riunioni della commissione nelle settimane
successive.
Panzana numero due: la compagna Paola Vottero sarebbe stata premiata dalla maggioranza
della CGIL con la presidenza della Camera del Lavoro di Savona, per aver abban-donato
il compagno Manganaro nella sua isolata battaglia di opposizione a Rimini.
Intanto quell'elezione non è stata un evento eccezionale. La presidenza
degli organismi direttivi della CGIL a vari livelli è stata attribuita
ad esponenti della minoranza di "Cambiare Rotta", in molte Camere
del Lavoro, ad esempio a Genova e in Liguria, e ne-gli organismi nazionali.
Inoltre a Savona l'elezione della compagna Vottero alla presi-denza del Comitato
direttivo della Camera del Lavoro è avvenuta il 12 dicembre 2001. Com'è
noto, il Congresso nazionale della CGIL si è tenuto due mesi dopo, a
febbraio 2002. Ehi, sono davvero in gamba questi burocrati, hanno premiato a
dicembre il comportamento di febbraio!
Ma tanto, si sa, la carta accetta qualunque cosa ci si scriva sopra. Tuttavia,
le compagne ed i compagni impegnati nel lavoro operaio, sanno bene che tutti
i passaggi della battaglia congressuale da noi condotta in CGIL, tanto a Savona
quanto in Liguria, sono stati il frutto di un lavoro portato avanti fianco a
fianco con Bruno Manganaro, che era e resta il nostro riferimento regionale,
così come Paola Vottero rimane il nostro (e il suo) riferimento savonese.
Ad esempio, a fine gennaio per suo incarico un compagno (chi scrive) è
andato a Roma per partecipare ad una riunione nazionale del Dipartimento Lavoro
del PRC al fine di capire cosa voleva fare il partito nel Congresso nazionale
della CGIL. In quel momento, nessuno di noi, e tantomeno Bruno, sapeva che una
setti-mana dopo a Rimini si sarebbe dovuto immolare sull'altare di una tigre
di carta (par-don, la "gloriosa opposizione a Cofferati") e per di
più in funzione della battaglia congressuale nel PRC.
Ma tutto questo la compagna Turchi e il suo entourage forse non lo sanno, magari
erano troppo impegnati in quel loro lavorìo forsennato che cercava di
sabotare la nostra battaglia in CGIL. E dal momento che anche in questo hanno
fallito
Infine, un riferimento al testo del compagno Magni. Il compagno ha svolto un
lavoro serio e responsabile come amministratore del partito in questi due anni.
Gliene do atto, come ho del resto già fatto in varie istanze dell'area
e del partito. Questo ricono-scimento non mi obbliga, però, a condividere
le valutazioni da lui espresse su questioni che esulano dalla sua area di competenza
specifica. Rispetto il suo operato di tesoriere, e dissento dalle sue legittime
opinioni politiche.
In conclusione, devo dire che il quadro complessivo non promette nulla di buono
per quanto riguarda le prospettive di gestione unitaria dell'attività
del partito e tantomeno per gli sviluppi all'interno dell'area della mozione
due.
D'altra parte, non si può raccogliere se non quello che si è seminato.
E la costruzione di un partito rivoluzionario è un lavoro paziente e
di lunga lena, e non ci sono né scorciatoie né formule magiche.
Non servono né le esclusioni dalle sedi di dibattito, né i "confronti
di idee" a senso unico, dove le opinioni altrui sono sempre "presunte",
"fasulle", "false", "calunniose": senza una sana
democrazia all'interno del partito, un partito non può svolgere un ruolo
rivoluzionario.
(In verità non può svolgere nemmeno un ruolo seriamente riformista,
ma questo è un altro discorso).
PS: Il risultato
congressuale di Savona - moz.1 109 voti, moz.2 103 - va raffrontato a quello
del 1999 (moz.1 93 - moz.2 123) e a quello del 1996 (moz.1 201 - moz.2 139).
Si noti che la caduta di 20 voti per la mozione due fra il 1999 e il 2002 si
aggiunge ai 16 voti persi fra il 1996 e il 1999.
Fra i circoli che hanno sistematicamente dato una maggioranza alla mozione due,
il circolo di Quiliano è sceso da 37 iscritti nel 1996 (con 14 votanti
- 14-0 per la moz.2) a 20 nel 2001 (con 15 votanti, 2002 - 9 a 5 per la moz.2).
Nel 1999 i votanti furono 13 (13-0). Il circolo di Savona-Villapiana è
sceso da 86 iscritti nel 1996 (con 15 votanti - 12-3 per la moz.2) a 38 nel
2001 (con 14 votanti, 2002 - 11-3 per la moz.2). Nel 1999 i votanti furono 12
(11-1).