Sinistra Critica: dopo Bellaria 2009.
Le linee fondamentali su cui il Partito intende lavorare, le proposte per le prossime scadenze elettorali, la struttura organizzativa del Partito. Reds – Gennaio 2010



Si è chiuso il Congresso nazionale di Sinistra Critica, organizzazione della sinistra anticapitalista nata da una scissione del Prc al tempo del governo Prodi.

La Conferenza, che si è tenuta a Bellaria, ha approvato con 146 voti, 15 astensioni e nessun voto contrario la mozione conclusiva e eletto il nuovo Coordinamento nazionale di 42 membri. Questo ha poi eletto i tre portavoce dell'organizzazione che, come da Statuto, non prevede la carica di segretario o leader nazionale.
I tre portavoce sono Flavia D'Angeli, già candidata alle scorse politiche alla carica di premier, l'ex senatore "ribelle" Franco Turigliatto e il pacifista milanese Piero Maestri.

Tra le proposte di Sinistra Critica, la Riduzione d'orario a parità di salario, il salario minimo per legge, la nazionalizzazione delle aziende a rischio chiusura e poi un piano di urgenza sociale su servizi sociali e contro la privatizzazione dei beni comuni, a partire dall'acqua.
Sinistra Critica si batte poi per una «prospettiva ecologista», la riduzione drastica delle spese militari e l'uscita dell'Italia dalle missioni di guerra.

Per quello che riguarda la crisi della sinistra italiana, Sc rilancia la necessità di costruire, da capo, «una nuova sinistra anticapitalista» a partire dall'autonomia politica dal Pd e quindi dall'alternatività rigorosa al centrosinistra.
Al resto della sinistra politica, sociale e sindacale due proposte:
«Costruire un movimento contro la crisi e il razzismo» che prefiguri la cacciata di Berlusconi e per le prossime elezioni regionali una coalizione di forze anticapitaliste, ecologiste, di movimento per costruire liste alternative al centrodestra e al centrosinistra in tutte le Regioni.

Sinistra Critica darà via a una Campagna nazionale contro la crisi e il razzismo, riattiverà in Italia la Rete delle Marce Europee contro la disoccupazione, organizzerà una partecipazione al controvertice di Copenaghen sul riscaldamento climatico e avvierà una Scuola di Formazione politica attorno al Centro Studi Livio Maitan.
Al centro della Conferenza nazionale di Sinistra Critica c'è stato, inoltre, un dibattito sul «movimento contro la crisi e il razzismo», invitando la sinistra politica, sociale e sindacale, a trovare forme di unità autonome dal Pd e vincolate a un processo di protagonismo sociale, l'unico che potrebbe far pagare al governo Berlusconi la sua complicità con la crisi economica.

In questo senso dalla Conferenza sono venute alcune proposte su cui lavorare:
la riduzione dell'orario di lavoro; il coordinamento delle fabbriche in crisi, il recupero della battaglia per il salario minimo garantito (la legge «popolare» giace al Senato); l'estensione dell'articolo 18 contro l'ipotesi del Contratto unico; l'unità di diritti con i/le migranti; la nazionalizzazione e socializzazione delle fabbriche a rischio chiusura. E poi una battaglia unitaria per un ecologismo radicale - nucleare, acqua, clima - per la difesa dei diritti civili, contro il nuovo autoritarismo di Stato.
Sapendo che contro la crisi serve una prospettiva di alternativa e misure come una vera patrimoniale, la tassazione delle rendite, l'abolizione del segreto bancario.

Un movimento di massa, dunque, all'insegna dell'unità e della radicalità. E dentro questa prospettiva una proposta per le elezioni regionali con la formazione unitarie di liste anticapitaliste, ecologiste, di coalizione o di movimento, che racchiudano forze diverse in alternativa al centrodestra e al centrosinistra.

La proposta per la sinistra italiana emersa da Bellaria è quella di un «nuovo inizio», di una nuova sinistra anticapitalista che faccia davvero i conti con il passato, si fondi sull'indipendenza reale dalle forze che governano il capitalismo, sull'autonomia dei soggetti sociali, su una rinnovata strategia della trasformazione in grado di accogliere una nuova generazione politica.