Il sito di circolo.
Sette
considerazioni per costruire un buon sito web del proprio circolo PRC. Ottobre
2000.
Con questo testo intendiamo dare alcuni consigli su come i circoli del partito possono servirsi delle straordinarie possibilità offerte dai nuovi sistemi di comunicazione, in questo caso i siti web. Sono già molti (una settantina) i circoli che hanno costruito il proprio sito internet, anche se molti non sono aggiornati da tempo (e dunque devono essere considerati "morti"). Ecco sette considerazioni che ci paiono dovrebbero guidare quei compagni che sono intenzionati ad utilizzare questa forma di espressione e lotta politica.
1. A che serve?
Il sito del circolo può prefiggersi tre obiettivi:
a) raggiungere eventuali simpatizzanti residenti nel territorio di competenza
e che attraverso la frequentazione del sito o la sua "scoperta" decidono
di raggiungere il partito. Questa eventualità solo da poco tempo è
diventata realistica e lo sarà sempre più in futuro quando la
popolazione dei naviganti avrà superato i pochi milioni di oggi
b) costituire una bacheca virtuale permanente delle attività e delle
idee del circolo a beneficio di un'area di simpatizzanti o di semplici elettori
che magari la tessera non la faranno mai, ma che attraverso il sito rimangono
legati al nostro partito
c) i siti di circolo, i cui indirizzi sono raccolti nella pagina del
sito nazionale del partito, sono visitati anche da militanti di altre città
e regioni. E' dunque un'ottima occasione per creare una "pubblica opinione"
dal basso nel PRC che in qualche modo influisca positivamente sulle scelte del
gruppo dirigente, attraverso la pubblicizzazione di campagne locali o la pubblicazione
di prese di posizioni del circolo.
2. A cosa non
serve.
Tra un po' l'idea di "mettere su un sito" potrebbe diventare un
sostituto di quella tendenza tipica di certi piccoli gruppi che non sapendo
bene cosa fare dicevano: "facciamo un giornalino". Un sito non può
sostituire un'attività di circolo inesistente. Al contrario: un circolo
che non fa nulla non riuscirà mai a realizzare un sito decente, per quanto
siano volenterosi i suoi realizzatori. Sarà un sito vuoto, un sito vetrina,
la confessione pubblica della propria impotenza. Un sito é meglio che
sia l'impresa di un circolo relativamente soddisfatto del proprio operato.
3. Cosa deve
contenere.
Un sito deve contenere come minimo alcune cose, altre sono opzionali, altre
ancora sono inutili.
Le indicazioni indispensabili (teoricamente un sito potrebbe limitarsi
a questo, e molti siti lo fanno), perché servono ad orientare da subito
qualsiasi navigatore:
a) il nome del territorio (quartiere o paese) di competenza, il nome del circolo,
il nome del partito, il tutto in modo assolutamente chiaro ed evidente.
b) l'indirizzo della sede corredato da una piantina ed eventualmente dall'indicazione
dei mezzi per raggiungerla (facendo attenzione agli orari serali, quando solitamente
ci sono le attività)
c) quando si riunisce il circolo (giorno e ora esatti, mettere l'ora vera, quando
cioé si é certi che la sede è aperta)
d) una e-mail alla quale scrivere
e) l'attività pubblica (festa, assemblea, ecc.) cui si vuol dare immediata
pubblicità (ma attenzione: la si deve togliere subito dopo che l'attività
é finita, altrimenti si comunica un'idea di scarsa cura del sito).
I materiali opzionali, in ordine di importanza:
a) la storia del circolo. E' importante anche per gli stessi militanti del circolo,
che spesso non mantengono un archivio a casa. Dà l'idea del cammino percorso,
serve a superare meglio i momenti di difficoltà, orienta da subito i
nuovi arrivati. La storia dovrebbe comprendere l'anno di fondazione e le sue
circostanze, i congressi svolti (voti avuti dalle varie mozioni, delegati eletti,
membri del direttivo, segretario), i documenti prodotti (anche i volantini),
i risultati elettorali, le campagne portate avanti con i risultati ottenuti
b) le campagne in corso. Un punto delicato perché molti circoli purtroppo
non svolgono campagne, limitandosi nella sostanza alla festa e all'attività
nelle istituzioni. Nel caso il circolo porti avanti una campagna a questa si
deve dare il massimo risalto anche perché serva da esempio ripetibile
anche per altri circoli (che magari potrebbero essere invogliati a portare avanti
le stesse inziative, magari utilizzando in parte lo stesso materiale).
c) la documentazione delle attività nelle istituzioni. Il freddo elenco
delle interrogazioni e delle interpellanze dovrebbe essere però preceduto
da una presentazione nella quale si specifica qual é la situazione istituzionale
del partito nel territorio: si é dentro alla maggioranza? Ci sono assessori?
Da quali forze politiche é composta la maggioranza?
d) se il circolo ha una tradizione di rapporti con la stampa, per cui produce
molti comunicati, questi dovrebbero essere raccolti a parte. Si tenga conto
però che nessuno se li andrà a leggere, a parte gli ultimi. Dunque
l'elenco deve essere in ordine cronologico inverso: chi li legge deve trovarsi
subito sulla prima riga l'ultimo comunicato uscito.
e) notizie del territorio. Ad uso di chi non conosce il quartiere o il paese
(la gran parte di coloro che vedranno il sito) ma anche di gente del posto che
però non ha una visione politico sociale dell'ambiente dove vive (non
conosce le associazioni che vi lavorano, non conosce la composizione sociale
della popolazione, ecc.).
f) links. Indispensabili quelli dei siti nazionali di partito, ma non sarebbe
male anche una scelta di siti un po' fuori dal comune, legati magari ai maggiori
interessi o alle campagne portate avanti dal circolo. E' un bel costume far
seguire al link una breve presentazione del sito linkato.
I materiali inutili:
a) i documenti di partito: molto meglio una serie di link che rimandano ai siti
nazionali del PRC in modo tale che ci si abitui ad usarli. In generale non é
molto utile intasare un sito con cose che si possono reperire altrove
b) i nomi dei membri del direttivo e del segretario: possono essere inclusi
nella storia del circolo, ma quei siti che pongono questa come informazione
centrale in prima pagina trasmettono un'idea di gerarchia e fissità istituzionale
che non giova certo all'acquisizione di nuovi compagni
c) una chat o una bacheca virtuale dove ognuno attacca i suoi messaggi. E' un
grande strumento di democrazia che si deve chiedere ai siti di federazione e
a quelli nazionali, ma il pubblico di un circolo è troppo ristretto per
dar vita ad una discussione internet vivace (a volte languono anche quelle nazionali).
Meglio semplicemente dare rilievo ai documenti prodotti dai compagni.
4. La grafica.
In un circolo è assai raro che vi siano competenze grafiche a livello
professionale (lo si deve pretendere però da un sito di federazione),
però si possono comunque evitare gli errori più tipici e che abbiamo
visto diffusissimi nei siti dei circoli (e non solo). I siti di solito sono
collocati sui server che danno spazio web in cambio di una pubblicità
permanente (tripod, geocities, tiscali, ecc.). Questi server però sono
intasati e per accedervi ci vuole tempo, dunque si deve evitare ASSOLUTAMENTE
di appesantire le pagine con fotografie gigantesche, per quanto rivoluzionarie
esse siano. Per non parlare dei brani musicali (carini, ma da vietare o condanniamo
tutti quelli che hanno modem e computer lenti). L'home page, quella visualizzata
per prima, dovrebbe essere rapidissimamente scaricata dal navigatore, una volta
entrato poi possiamo pure rifilargli qualche pagina con foto pesanti, ma se
dovrà aspettare interi minuti prima di accedere all'home page, cambierà
programma. In generale comunque é meglio evitare fotografie grandi, animazioni,
per quanto carine e combattive, ecc. a favore di piccole gif e fotografie miniaturizzate
o tagliate (da usare comunque con parsimonia).
Qualche parola sulla scelta delle immagini. Nei siti si nota un gran pullulare
di gigantesche e rotanti falce e martello, ecc. Bene, siamo comunisti, é
normale. Ma vale la pena? Non ne basta una, fissa e piccolina? Se chi ci guarda
é un comunista non pensiamo che gli sia indispensabile vedersela ad ogni
pagina per ricordarsi delle proprie convinzioni. Del resto: pensiamo davvero
che uno che NON è ancora comunista si emozioni di fronte a questo simbolo?
Inoltre, non sempre ma spesso, abbiamo notato come l'eccesso di simbologia vada
di pari passo con una certa povertà di contenuti: meglio la riproduzione
di un volantino su una campagna in quartiere che dieci falci e martello rotanti.
C'è inoltre la fastidiosa abitudine di scegliere come colore di fondo
delle pagine il rosso. Colore bellissimo e da agitare nelle piazze, ma NON nel
web. Eccita la vista e l'affatica, rende difficoltosa la lettura dei caratteri,
e dunque è dannoso. Rischiamo di assomigliare a quelli di Sendero Luminoso
che scrivevano tutti i loro documenti ciclostilati in rosso, col problema però
che rapidissimamente il colore (che già da vivo faceva una certa impressione
a leggersi), rapidamente diluiva rendendo pressoché illeggibili le pagine.
Inoltre il web è pieno di siti di sinistra, un rapido giro e ci accorgeremo
che anche la nostra simbologia ha subito tantissime e simpatiche varianti grafiche.
Rubiamo pure agli altri delle belle idee grafiche (magari citandone la fonte).
Inoltre: giusto mettere i links ai siti nazionali del partito, ma perché
farlo attraverso quelle icone gigantesche che occupano una intera pagina? Non
é meglio sostituirle con un nostro commento dove si descrivono brevemente
i contentui del sito che linkiamo?
5. L'impaginazione.
I contenuti devono essere organizzati in maniera chiara ed intuitiva. Dunque
ci deve essere un menu dei contenuti del sito sempre raggiungibile da qualsiasi
pagina (con o senza apposito frame). Vi sono dei siti dove la home page è
divisa in due frame con uno dedicato al menu. Giustissimo. Ma poi in tutte le
pagine interne il menu scompare: ma allora, a che serve? L'home page deve essere
leggera e contenere avvisi o rimandi ad altre pagine o brevi sunti di ciò
che si troverà all'interno. Le home page pesantissime ci mettono troppo
tempo a caricarsi. I contenuti devono essere disposti su diverse pagine e in
maniera coerente, facilmente raggiungibile. Un sito di circolo deve essere leggero
e dunque deve avere poche pagine e tutte raggiungibili con un massimo di due
clic.
6. Chi lo fa.
Il sito può essere l'occasione per coinvolgere compagni che sono magari
ai margini della vita di circolo, non trovano una propria collocazione e nella
costruzione e nella gestione di un sito invece trovano una attività che
li diverte. Si dovrebbe dunque compiere un sondaggio anche tra gli iscritti
che non si fanno mai vedere per verificare chi è collegato ad internet
e smanetta un po', e se ne troviamo più di uno fare la proposta che si
formi un gruppo che si occupi della cosa con ruoli diversi (uno più sull'aspetto
grafico e un altro sul reperimento dei contenuti, ad esempio); in ogni caso
é bene che del sito non si occupi una persona sola, almeno un'altra dovrebbe
costantemente monitorare e dialittizzarsi con il realizzatore; gli errori sono
sempre possibili e su internet non c'é la buona abitudine da parte dei
navigatori di segnalarli (anche perché chi costruisce un sito diventa
estremamente permaloso e dunque c'é il pericolo che risponda a male parole
invece di ringraziare).
7. L'aggiornamento.
Un sito non aggiornato è come un mazzo di fiori appassito: meglio buttarlo.
Dà una pessima immagine del circolo. La data dell'ultimo aggiornamento
deve essere ben visibile nella home page. Non importa che ci sia un aggiornamento
frequentissimo, la cadenza mensile pensiamo che possa essere sostenuta senza
fatica.
La costruzione dei siti deve essere assolutamente incoraggiata dal partito. A livello di federazione si dovrebbero costuituire dei gruppoi ad hoc che aiutino i compagni dei circoli a costruirsi il proprio sito. Per chi non ci ha mai provato ma è abituato ad usare il computer possiamo assicurare che è più semplice dell'apprendimento di un pacchetto per ufficio. Il nostro sito è disponibile per consigli e valutazioni ad hoc.