Cinema

 

 

 

 

il film

                E’ passato un anno dall’undici settembre e in tutto il mondo occidentale fervono i preparativi per retoriche e ufficiali cerimonie di commemorazione, ambite passerelle per politici in cerca di consenso; fuori da questo coro vuoto e superficiale c’è qualcuno che ha cercato di fermarsi a pensare quella tragedia con parole differenti e più profonde: 11 registi di undici paesi diversi hanno girato un film dal titolo “11-9-2001” che è stato presentato fuori concorso al festival del cinema di Venezia. Si tratta di un film collettivo e corale, fatto di 11 cortometraggi, ciascuno firmato da un regista diverso, della durata di undici minuti e nove secondi ciascuno; il risultato è un mosaico i cui pezzi offrono uno sguardo che proviene dai quattro angoli del mondo: dall’Inghilterra di Ken Loach all’Africa di Ouedrago, dall’America di S. Penn all’Iran di s. Makhmalbaf, dall’India di Mira Nair,  alla Francia di C. Lelouche, per citarne solo alcuni.

Cinema Questa opera ci “costringe” a guardare la tragedia dell’undici settembre con uno sguardo plurale, fuori dal “coro” del pensiero unico a cui la propaganda del potere vorrebbe sottometterci; come afferma K. Loach, il film vuole essere una voce discordante dall’interpretazione dominante propostaci da media “manipolati dai politici” (e noi in italia ne sappiamo qualcosa!) e asserviti agli interessi che essi rappresentano. I potenti della terra hanno ampiamente “approfittato” di questo tragico evento per scatenare una guerra globale permanente cominciata con i vili e criminali attacchi contro le popolazioni civili dell’Afganistan (migliaia sono i morti) in cerca del fantasma bin laden  (creatura della cia) e probabilmente proseguiranno con l’Irak, la cui popolazione è già in condizioni disastrose a causa dell’embargo. Guerra fatta non  solo di  bombe, ma anche di negazione dei diritti umani e  civili, a cominciare dai  migranti, contro tutti i diversi, tutti coloro che per religione, colore della pelle o opinioni politiche non sono allineati al pensiero unico, alla religione unica, al neo-liberismo e ai sui sporchi affari. La regista indiana Mira Nair , ha affermato che ha voluto partecipare al film, con un intento preciso: ”reagire contro la fobia dell’islam che si è diffusa nel mondo dopo l’11 settembre”.

 Quell’evento, che poteva nascere solo in un contesto di profonda ingiustizia nella distribuzione delle risorse a livello mondiale, ha mostrato al mondo tutta l’arroganza dell’occidente, che considera gli esseri umani con pesi diversi: come se la morte di un americano fosse più tragica, più pesante della morte di un civile afgano o di un qualsiasi paese del sud del mondo; così il crollo delle torri diventa “La tragedia del secolo”, obliando tutte le altre presenti e passate di cui, purtroppo, né è piena la storia dell’umanità. Questo film ci racconta con toni a volte ironici, a volte drammatici, che non è così, che vi sono altre tragedie, altri dolori che hanno la stessa dignità, in quanto tragedie e dolori dell’umanità, senza artificiali distinzioni costruite dal e per il potere. Le undici storie ci parlano della dittatura cilena (iniziata anch’essa un 11 settembre per volontà della cia) della tortura e liquidazione degli oppositori politici; del soldato giapponese che torna dal fronte e si trasforma in serpente …evocando la bomba atomica americana su hiroshima e Nagasaki; della povertà in un villaggio del sud del mondo  dove cinque ragazzini cercano di catturare un fantomatico bin laden per riscuotere la taglia e con essa curare la mamma di uno di loro…e quando scoprono che si trattava di un sosia, meditano di sequestrare Bush! La storia, forse più toccante del film, perché nata proprio nel paese della tragedia, è quella che racconta l’11 settembre visto con gli occhi di un americano povero che vive nel buio e quando crollano le torri, miracolosamente vede la luce…

Come ha detto Mira Nair il cinema può diventare uno strumento per provocare e destare un pubblico addormentato, forse un film non basta, ma è già una piccola goccia nell’oceano della superficialità e dell’indifferenza. Andate al cinema e scoprirete lo sguardo creativo e plurale  del mondo intero… potrebbe sorprendervi.   Buona visione…

CINE-Rukola

 

Solo i sogni possono scacciare gli incubi”

   C. Lelouch

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