Come a Roma oltre Roma

 

Giunti un po’ da ogni direzione c’eravamo anche noi di R.U.K.O.L.A. alla grande manifestazione del 23 marzo a Roma: un corteo enorme, gigantesco… piazza Esedra, dove c’era il concentramento dei “no-global” e dove avevamo appuntamento con i compagni del movimento dei Disobbedienti, era stracolma, si faceva fatica anche a camminare, mancava letteralmente lo spazio… una manifestazione coloratissima, migliaia di striscioni, bandiere, palloncini… Al di là delle sigle delle organizzazioni politiche e sindacali della sinistra e delle migliaia di associazioni, c’erano tutti, ma proprio tutti: dai disoccupati napoletani agli studenti medi e universitari giunti da tutt’Italia, dagli attempati e simpaticissimi pensionati ai lavoratori “classici” delle fabbriche, ai lavoratori “atipici”, precari dei call-center, della new economy, dei servizi, dell’informazione, ai tantissimi fratelli e sorelle immigrate, tutti uniti per opporsi all’attacco del governo Berlusconi all’articolo 18 dello statuto dei lavoratori… certo l’articolo 18, ma non solo questo: non ci sarebbe stata tanta partecipazione se moltissime persone non avessero sentito il corteo romano come un momento per gridare il loro no al neoliberismo, alla negazione dei diritti, alla precarizzazione generale della vita, alla riduzione di tutto a merce… e allora diciamolo forte, gridiamolo che siamo per l’estensione dell’articolo 18 a tutti i lavoratori, fissi, precari, a tempo determinato o intermittente, che siamo contro la legge Bossi-Fini che vuole ridurre i migranti a meri strumenti di lavoro, che ci fanno orrore i centri di detenzione temporanea, che siamo per il diritto universale alla circolazione e alla cittadinanza, che siamo per il reddito garantito di cittadinanza che consenta a tutti una vita libera e dignitosa, per l’accesso ai servizi essenziali quali la casa, i trasporti, la formazione, che eravamo  in  piazza anche per difendere l’esistenza e la libertà dei media indipendenti, per bocciare la controriforma della Moratti e la sua odiosa scuola-azienda, per dire NO alla guerra permanente globale, al dispendio di risorse pubbliche in armamenti, alla limitazione delle libertà individuali e collettive, che siamo contro la distruzione sistematica dell’ambiente e la brevettazione delle forme di vita,contro il copyright per la libera fruizione di ogni forma di cultura… per costruire un futuro fatto di partecipazione e di conflitto sociale…ah dimenticavamo… “il terrorismo”… che paura!!… ne parliamo nelle pagine successive lasciando la parola al compagno Casarini, cos’altro aggiungere? Che atti del genere non fanno altro che rafforzare il potere e danneggiare i movimenti sociali chiunque li abbia realizzati… agli assassini di Biagi, si può solo dire, come si gridava dal megapalco mobile dei centri sociali: “Stateci lontani, ce fate schifo”.

Ma adesso avanti verso altri nuovi mille momenti di lotta, primo fra tutti lo sciopero generale del 16  aprile, che vogliamo “ generalizzato”, capace di coinvolgere tutte le categorie dei lavoratori e tutti gli  oppressi, di bloccare il paese e sconfiggere Confindustria, Berluska e tutti i suoi omologhi di destra e di “sinistra”.

Basta sentirsi deboli!! Siamo noi, la gente comune, ad avere, potenzialmente il potere maggiore: sono le nostre attività che costituiscono la società. Se rifiutiamo di lavorare, se smettiamo di collaborare, di obbedire, abbiamo il “potere” di dare nuova forma alla società. E’ un potere, che noi preferiamo chiamare potenza, diverso da quello che abitualmente viene associato ai partiti, alle aziende e alle organizzazioni gerarchiche: non si tratta dell’autorità dei pochi di dare ordini ai molti, ma è la forza della gente di essere realmente protagonista del proprio futuro, di dirigere le proprie azioni, cooperando gli uni con gli altri, verso obiettivi condivisi. E’ questa potenza, la potenza della democrazia radicale, del “potere costituente”, che da sempre si esprime nella storia e che da sempre lotta contro tutti i poteri costituiti, neri, bianchi, “rossi” e a pallini.

 

                            R.U.K.O.L.A.      1

 

 

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