contro la nato contro il militarismo |
Novant’anni
fa, Liebknecht affermava che solo la disciplina, la sopraffazione e la
cieca obbedienza dovuta agli ufficiali potevano rendere dei giovani
proletari automi pronti a sparare contro altri proletari Il
vertice NATO di settembre a Napoli per noi di Ya Basta, e per tutto il
movimento foggiano, è l’occasione per continuare la discussione sulla
struttura esercito, in quanto convinti che il nesso guerre-esercito sia
inscindibile.
Di fronte a
queste argomentazioni di solito si oppongono quattro
obiezioni principali: 1)
l’esercito serve alla difesa territoriale e agli interventi
“umanitari”. 2) l’esercito
serve ad affrontare le emergenze: per esempio “invasione” di
immigrati. 3)
l’esercito significa comunque decine o centinaia di migliaia di posti di
lavoro. 4)
voi appoggiate l’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale in Messico. Le
nostre risposte: 1)
Dobbiamo difenderci da chi? Da cosa? Quanto ci costa?…lo sapete
che l’Italia sta costruendo una nuova portaerei per la modica cifra di
4000 mld! Per quel che riguarda le cosiddette “guerre umanitarie” ( il
solo nome è una contraddizione in termini) ormai chiunque voglia
ascoltare e vedere sa cosa vuol dire ordigni “intelligenti” che
bombardano asili nido e convogli di profughi, uranio impoverito che
inquina per secoli il terreno, bombardamenti che di per sé producono un
arretramento economico che creando nuove povertà aprono la strada ad
ulteriori conflitti, così come l’alimentare gli odii, più o meno
etnici, religiosi, ecc. ( da questo punto di vista, per quel che riguarda
l’inizio della guerra nella ex-Yugoslavia, anche il Vaticano ha delle
responsabilità precise causa il riconoscimento diplomatico della Croazia
indipendente dell’ultranazionalista Tujiman). Non solo ma è noto che i
“mostruosi dittatori” di turno sono stati finanziati e aiutati dagli
stessi interventisti, spesso ben più mostruosi.: si pensi a quello che
gli USA hanno fatto, senza mai nemmeno una autocritica, agli indiani
d’america o al Vietnam o al Nicaragua o al Salvador, all’Iraq, a Cuba,
ecc. 2)
Con l’argomentazione dell’ “invasione degli immigrati”, la
discussione assume toni grotteschi: per le centinaia di immigrati che
muoiono ogni anno per raggiungere le nostre coste, per lo sfruttamento
inumano cui sono sottoposti spessissimo i “clandestini”, per il fatto
che queste persone fuggono da povertà causate dal sistema di dominio
occidentale e che solo per questo non bisognerebbe parlare di riduzione
del loro debito, ma di far pagare alle istituzioni
che hanno causato tutto ciò ( WTO, Banca mondiale, FMI, grandi
multinazionali) il debito che i paesi del sud del mondo possono legittimamente pretendere! 3)
Per quel che riguarda i posti di lavoro prodotti dall’esercito
bisogna essere chiari: non bisogna difendere le fabbriche della morte come
non bisogna difendere fabbriche inquinanti, non si può creare lavoro per
ammazzare altra gente o devastare l’ambiente. La
smilitarizzazione deve essere coniugata con una radicale messa in
discussione del sistema economico vigente che antepone il profitto a
qualsiasi cosa. Noi pensiamo che con l’automazione industriale sia
necessaria una radicale e generalizzata riduzione dell’orario di lavoro
in modo da permettere un lavorare tutti lavorare meno. Non solo, ma
considerando che nella società attuale la ricchezza sociale
complessiva è sostanzialmente determinata dall’informazione, dalla
scienza direttamente produttiva, dal marketing, dalla pubblicità, e visto
che in tal senso ognuno di noi è produttivo, partecipe di queste cose, è
necessario dare un reddito incondizionato di esistenza a tutti e tutte.
4)
Noi appoggiamo l’EZLN perché
è nato come unica possibile strada per poter affermare i diritti e la
dignità umana degli indigeni della regione del Chiapas. Perché l’EZLN
è un esercito alla maniera del non esserlo: è pronto a sciogliersi in
qualsiasi momento una volta ottenute le conquista fondamentali per le
quali lotta, è in guerra dal 1994, ma da anni non spara un colpo, è un
esercito che odia la guerra e l’ideologia militarista, che ricerca un
dialogo costante con l’intera società civile messicana e internazionale
per promuovere la LOTTA AL NEOLIBERISMO, un esercito che fa partecipare i
suoi 24 comandanti e promuove una storica marcia per tutto il Messico ( 25
feb 11 marzo 2001) per far
capire che loro non vogliono la guerra, ma che nello stesso tempo non sono
disposti ad arrendersi al neoliberismo e che continueranno a combattere
“per la libertà, la democrazia e la giustizia”.
La
crescente spesa armata è un inutile sperpero di denaro pubblico, fondi di
cui bisogna riappropriarsi per dirottarli sulla collettività, per
sopperire alla carenza di servizi sociali, per l’accoglienza di tutti i
migranti, per la restituzione del debito ai paesi del sud del mondo, per
il reddito d’esistenza a
tutti e tutte.
Smilitarizziamo
il nostro territorio e riconvertiamo l’aeroporto “Amendola”
Riconvertiamo l’industria bellica!
Non diamo soldi agli eserciti!
PER
QUESTO INVITIAMO TUTTO IL
MOVIMENTO NON SOLO A PARTECIPARE
ALLE INIZIATIVE DI
NAPOLI CONTRO
LA NATO MA A
CREARE MOMENTI
DI DIBATTITO
E MOBILITAZIONE CONTRO
LE STRUTTURE MILITARI PRESENTI
SUL NOSTRO TERRITORIO . CONTRO
TUTTI I MILITARISMI BIANCHI ROSSI
NERI O A PALLINI ! Associazione
“Ya Basta!” Collettivo
“Spazio Liberato” p.za
Mercato 40 (FG)
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