GENOVA NON SI DIMENTICA

Sempre più pesante il clima per le realtà di informazione indipendente e libera.
L’irruzione di Carabinieri in assetto antisommossa in centri sociali e sindacati di base alla ricerca di materiali inerenti alle giornate di Genova, oltretutto già da tempo in possesso del Genoa Legal Forum, e consegnate a Parlamento, stampa e organi inquirenti, è un attacco al diritto di informazione e una chiara intimidazione contro tutti coloro che vogliono la verità sui fatti di Genova.

Non solo: questa operazione arriva subito dopo le dichiarazioni del Ministro dell’Interno Scajola e appare come una chiara minaccia contro l’intero movimento che in questi mesi non ha abbassato la testa, ma anzi, si è rafforzato.

Sui fatti di Genova migliaia di persone continuano a chiedere la verità.
Verità che difficilmente la magistratura potrà accertare: le indagini sono a senso unico e l’inchiesta sull’omicidio di Carlo, sta andando verso l’archiviazione!
Le indagini dei Pm Canepa e Canciani (i mandanti delle perquisizioni e dei sequestri contro Indymedia) riguardano infatti le violenze di piazza accadute a Genova il 20 e 21 luglio.

L’abbiamo detto da subito e lo ripetiamo: i veri mandanti di quelle violenze, degli scontri e del massacro di migliaia di cittadini inermi e dell’assassinio di Carlo Giuliani sono da ricercare tra i partiti dell’attuale maggioranza e le forze dell’ordine.

Tutto questo si vuole coprire perquisendo provocatoriamente spazi collettivi e cercando di colpire una realtà come Indymedia.

In questo contesto anche il tentativo di chiudere la bocca ad un’esperienza preziosa e libera com’è Radio Onda Rossa di Roma, è un gesto inaccettabile e gravissimo.

Esprimiamo tutta la nostra solidarietà a Indymedia, a chi ha subito le perquisizioni e a Radio Onda rossa.


R.U.K.O.L.A.

Associazione Ya Basta- Foggia

 

  

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