La distruzione degli ecosistemi fluviali dei corsi d’acqua del tavoliere |
In questo periodo di grave crisi idrica e di prospettive di desertificazione, credo che vadano fatte al cune considerazioni sugli interventi effettuati dal Consorzio di Bonifica di Capitanata (Ente che gestisce le nostre risorse idriche) nell’ambito dei corsi d’acqua della nostra provincia, soprattutto perché, ancora una volta, il Consorzio è “pronto” a realizzare opere, definite di grande utilità per risolvere il problema, ma che in realtà causeranno ulteriori guasti ambientali al già devastato territorio (vedi le numerosissime “pale eoliche” sui monti dauni, ma questa è un’altra storia!!). Sovradimensionamento degli argini, canalizzazioni,, scogliere di massi, lungo le sponde e sul fondo, “pulizia degli alvei”, distruzione della vegetazione spontanea sulle sponde e nelle zone golenali, in alcuni casi (vedi torrenti Cercvaro e Carapelle) sostituita con specie arboree completamente estranee all’ambiente, quali i pioppi euroamericani: sono questi gli interventi devastanti che il Consorzio di Bonifica di Capitanata ha effettuato lungo i corsi d’acqua del tavoliere, una artificializzazione portata negli ultimi decenni agli estremi livelli. Questi interventi hanno provocato notevoli danni agli ecosistemi fluviali. Si tratta di perdita dell’habitat e, quindi, di complessità e biodiversità, diminuzione dell’ombreggiamento con conseguente aumento della temperatura e scomparsa di specie (animali e vegetali) più esigenti e vulnerabili. Il
Consorzio di Bonifica ha trasformato in modo eccessivo l’ambiente
naturale originario,ha contribuito a spezzare il sistema di reti
ecologiche, isolando i biosistemi delle zone umide (Siponto, Margherita di
Savoia), del bosco dell’Incoronata e di quelli boschivi dei monti dauni,
in pratica ha reso il Tavoliere ecologicamente più povero e degradato.
Per questo sono contro qualsiasi altro intervento devastante serie del
C.B.C. Propongo invece una serie di interventi di rinaturalizzazione dei
nostri corsi d’acqua, rivolti alla ricostruzione ed al miglioramento
ambientale per ricreare o incrementare l’habitat naturale, per favorire
un aumento delle presenze faunistiche, per ripristinare le unità di
collegamento (reti ecologiche) fra i residui lembi di vegetazione
spontanea, per contrastare l’incombente desertificazione. |