nè poliziotti assassini nè tute nere nè irriducibili noi siamo disobbedienti!! |
Vista la confusione e la vergognosa
campagna messa in campo da gran parte dei mezzi di comunicazione di massa,
ci preme fare delle precisazioni. Noi di Ya Basta e dei Giovani Comunisti
di Foggia eravamo a Genova, abbiamo visto e subito la violenza
ingiustificata e gratuita della polizia. Vogliamo precisare che non
pensiamoche tutti i poliziotti siano assassini, picchiatori sadici,
corrotti, ecc, è altrettanto chiaro che la responsabilità maggiore di ciò
che è avvenuto è del governo, di chi ha creato un tale clima di
tensione, di chi comanda, di chi ha preso le decisioni fondamentali, in
una parola del potere. Eppure noi crediamo che vi sia sempre una scelta: si
può scegliere se fermare una persona o massacrarla di botte, se
lanciare i lacrimogeni ad altezza d'uomo col rischio di prendere in
testa qualcuno oppure no, se sparare oppure no... in conclusione si può
disobbedire è questo che ci dovrebbe distinguere dalle bestie. Noi non abbiamo nulla
a che fare con le cosiddette "tute nere" (coloro che, con azioni
non concordate con gli altri manifestanti, hanno distrutto banche, ma
anche auto e piccoli esercizi). Non ne condividiamo né metodi né
strategia. In più di una occasione ci sono stati scontri fisici tra noi e
loro che volevano entrare nei nostri cortei con spranghe di ferro e
bottiglie. Noi siamo certi e ne abbiamo le prove che tra di loro c'erano
agenti della polizia infiltrati che hanno provocato i disordini per poi
poter attaccare i cortei dei pacifisti e dei disobbedienti. Con questo non
vogliamo affermare che la polizia non ci avrebbe comunque caricato e
attaccato, ma l’immagine del movimento che, grazie alle azioni di questi
gruppi, i media hanno costruito è stata deleteria pur non potendo in
nessun caso giustificarsi l’aggressione, la brutalità e il ricorso
all’omicidio da parte delle forze dell’ordine. Inoltre noi non
condividiamo l’etichetta di Black bloc ( che contraddistingue un insieme
di formazioni e di tattiche del movimento anarchico nate in USA
all’inizio degli anni novanta) data dai media a questi gruppi. Questa
considerazione nasce dalla valutazione di studiosi e militanti del
movimento antiliberista ( per es. Sergio Finardi o Starhawk) e dal
confronto con altre manifestazioni ( in cui gli obiettivi dello
“smash” erano selezionati evitando quelli privi di valenze
simbolico-politiche e la provocazione contro la polizia comportava al
massimo il lancio di bottiglie di plastica vuote: la provocazione appunto,
voleva essere il più banale e innocua possibile, proprio per meglio
evidenziare l’aberrante risposta repressiva). Con chi è portatore di
una prospettiva politica che vuole dialogare e capire va portato avanti il
dibattito e il confronto, per chi vuole spaccare tutto e fregarsene di
tutti, compresi gli altri contestatori, non ci può essere nessun
rapporto. Noi non abbiamo nulla a che fare con le
"nuove" brigate rosse, con chi pensa che ammazzando qualcuno
alle spalle o facendo esplodere un portone di notte si faccia la
rivoluzione, con chi crede di essere l'avanguardia delle masse e per
questo tutto gli è permesso delazione, calunnia, minacce e aggressioni
anche a compagni comprese, con chi vuole prendere il potere, con chi adora
come santini alcuni "maestri", con chi vuole costruire il
"solo, unico, vero, rivoluzionario" partito comunista per
riprodurre le logiche perdenti e superate della gerarchia, del dominio e
dell'alienazione. Con questi "irriducibili" ( nel senso che più
ridotti di così non si può!!) noi non abbiamo e non vogliamo avere alcun
tipo di rapporto. Se mai dovessero riuscire a prendere il potere noi
saremmo anche contro di loro. Noi ci battiamo per lo sviluppo dell'autorganizzazione e
dell'autogestione per decentrare sempre di più le decisioni, per
sviluppare la libertà, l'autodeterminazione dell'individuo in un contesto
dove il riconoscimento dell'altro sia inscindibile dal senso di se stessi. Per far ciò è necessario combattere
la globalizzazione neoliberista e anche tutte le forme burocratiche,
stataliste e autoritarie. Le rivoluzioni del XXI° secolo non hanno più
bisogno del mito della presa del Potere. A noi il Potere, quella con la p
maiuscola, quello che guarda e giudica dall’alto, quello che in nome dei
“diritti umani”, della “democrazia”, a volte addirittura del
“socialismo”, ha distrutto e distrugge, fisicamente e
psicologicamente, gli individui, non interessa. Noi siamo contro il
potere, ma non vogliamo diventarne uno specchio. Non è necessario conquistare il
mondo…basta rifarlo da capo!!
-
Associazione “Ya Basta!”-
Collettivo “Spazio Liberato”
- Giovani Comunisti
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