| Tutti uniti tutti insieme! | 
| “Tutti
      uniti tutti insieme!”, era questo uno degli slogan più urlati durante
      le manifestazioni di Genova. Uno slogan gridato in tante lingue, non solo
      perché lo abbiamo sentito in francese, greco, spagnolo, inglese, ecc,
      ecc, ma anche e soprattutto perché a gridarlo erano tante persone diverse
      tra loro: dai disoccupati napoletani agli indios del Sudamerica, dai
      ragazzi dei centri sociali ai volontari di tante organizzazioni religiose,
      dalle tute bianche ai rom, dagli ecologisti alle associazioni partigiane,
      ecc, tutti insieme per combattere il mostro neoliberista. Da due anni a questa parte un vasto movimento
      internazionale, utilizzando internet e discutendo su come riuscire a
      contrastare efficacemente il potere delle multinazionali, è riuscito a
      crescere, a dialogare con i più diversi settori sociali e ad avere una
      visibilità molto forte nel giro di pochissimo tempo, ottenendo una vasta
      diffusione delle sue tematiche, richieste, passioni e bisogni. Questo
      grande movimento si aggrega grazie alla capacità di organizzarsi in
      maniera orizzontale, rifiutando le vecchie logiche organizzative
      verticistico-burocratiche e in base alla necessità di contrastare la “globalizzazione”.
      Su questa impostazione hanno anche sicuramente molto influito i concetti
      dell’abbandono della presa del potere e del “camminare-domandando”
      nati dall’esperienza zapatista del Chiapas. Il movimento, però va
      precisato, è antiliberista e non “antiglobalizzazione”, in quanto è contro
      questo tipo di globalizzazione e non contro la globalizzazione in
      genere. Il movimento non vuole difendere quegli apparati burocratici, che
      hanno scatenato e scatenano guerre e repressioni, che rispondono al nome
      di stati nazionali, non vuole la vecchia rappresentanza, ma una nuova o
      forse non vuole più nessuna delega, né vuole difendere quelle linee
      tracciate sulla terra e sul mare, per attraversare le quali migliaia di
      persone muoiono e che i burocrati chiamano frontiere, né le “economie
      nazionali” in nome delle quali ci sono sempre stati chiesti sacrifici.
      La globalizzazione va combattuta in quanto costruzione di un Impero
      mondiale autoritario dominato dalle grandi aziende multinazionali che
      produce fame e miseria, guerre e interventi “umanitari”,
      disoccupazione e precarietà di massa, emigrazioni forzate, messa sul
      “mercato” di beni vitali quali l’acqua e i farmaci salvavita,
      cancellazione di un secolo di progresso sociale, il controllo del profitto
      persino sul nostro DNA. A questo potere che, per la sua brama di
      controllare ogni aspetto della vita degli individui si è deciso di
      chiamare bio-potere, si va opponendo una biopolitica
      cioè l’assunzione, via via sempre più consapevole, dell’intreccio
      ormai ineludibile e sempre meno mediabile, tra dimensione economica,
      sociale, culturale e politica in un unicum che si alimenta e che nutre i
      conflitti sviluppatisi in Europa come negli Stati uniti, in Messico come
      in India sulle grandi questioni ambientali, sociali, dei diritti, delle
      libertà e dell’autonomia. E’ questa assunzione-consapevolezza che
      permette il dialogo tra soggetti tanto diversi per tradizione e identità
      politico-culturale. E noi??…si, noi a Foggia?!! Perché
      non realizzare anche da noi un forum sociale che, ispirandosi al Genoa
      Social Forum, permetta alle realtà antiliberiste e libertarie di
      confrontarsi sulle dinamiche dei processi in corso, di collaborare nella
      prassi politica così come, con buoni risultati organizzativi e politici,
      si è fatto nel passato anche recente ( dal dossier anti-McDonald’s,
      alle iniziative del Coordinamento contro le guerre, ai presidi per
      pubblicizzare ciò che era accaduto a Genova durante il g8)? Perché non
      costruire insieme le prossime scadenze del movimento e una prospettiva
      locale? Rukola
      cercherà di dare il suo contributo a questo progetto:  Forza compagni!
      Tutti uniti Tutti insieme!!   Tristano 
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