OCCHI
storia a puntate di francesca iovino
disegni di valerio bindi SCIATTOPRODUZIE2004. previously published
on accattone.
roma. march. 2004.
1.0 (prima puntata) | |||||||
Non siamo in una grande citta' e nemmeno in piena campagna, siamo in quella giusta via di mezzo tra citta' e illimitata campagna, in un luogo dove i palazzi convivono con le mucche, le automobili con i granai, le strade asfaltate con gli alberi e i ruscelli. | |||||||
In
questo luogo senza un vero nome e una vera collocazione geografica
vive un uomo alto e possente e dai grandi occhi, dico molto grandi.
Sai in un viso tutto ossuto come il suo, quegli occhi spalancati
che possono vedere tutto anche le formiche piu' piccole in un prato,
anche gli insetti piu' minuscoli tra le foglie degli alberi immensi,
che possono riconoscere tutte le sfumature delle montagne sotto
il sole d'estate, ecco quest'uomo dai grandi occhi sembra proprio
avere la fortuna di una vista eccellente, migliore persino di quella
dei falchi a caccia di cibo. |
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Nel
brillare dei colori dei boschi e del cielo, delle macchine e delle
insegne luminose, trascorrono gli anni e il signor Vistaacuta avverte
fastidiosi disturbi ai suoi grandi occhi, una strana difficolta'
a riconoscere i diversi colori, a distinguere il rosso del fuoco
dal verde dei tram, o il celeste delle case vicino la ferrovia dal
giallo delle spighe di grano. Per il signor Vistaacuta tutto sembra
ormai immerso in differenti tonalita' di grigio, come se il sole
non avesse piu' abbastanza potenza per illuminare e come se tutto,
cose e animali, fossero immersi nel buio o si fossero scoloriti,
tanto che solo i volumi e le forme, per il signor Vistaacuta, diventano
indispensabili, per poter riconoscere che so una fragola da un'albicocca,
o una volpe da un maialino. Non e' un vero e proprio calo della
vista, e' soltanto che questi grandi occhi che un tempo individuavano
tutte le sfumature dei rosa dei viola degli arancioni, adesso nell'imperversare
dei grigi, di un colore cosi poco vivace come una giornata di pioggia
fitta e continua, ebbene i grandi occhi cominciano a soffrire di
una profonda tristezza, la tristezza di non poter vedere lo sfavillare
delle variazioni cromatiche, di non riuscire a godere dei colori
intensi e variegati che ricoprono le case i prati e tutte le colline
intorno.
(continua) |